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mercoledì 10 giugno 2020

CON GRANDE FIDUCIA E AMICIZIA


Carissima, carissimo,

benvenuta, benvenuto in Villa Greppi, la casa di tutti i cernuschesi!

Ti saluto insieme agli Assessori che sono oggi qui con me e a nome di tutta la città, idealmente qui a fianco a me.

Uno dei momenti che aspettavo con trepidazione di vivere quando venni eletto Sindaco era proprio questo: la consegna della Costituzione, in occasione della Festa della Repubblica, alle ragazze e ai ragazzi di Cernusco sul Naviglio nell’anno in cui sarebbero diventati maggiorenni. Le misure di contenimento per l’emergenza sanitaria hanno messo a rischio la consegna di quest’anno e anche se non ci è possibile viverla come di consuetudine nell’Aula Consigliare con gli spunti di riflessione degli studenti delle nostre scuole, abbiamo voluto comunque organizzarlo.

Un’emozione, quella di questo momento, sempre particolare, ma con te e i tuoi amici nati nel 2002 per me ancora più forte: con molti ci conosciamo da quando eravate piccoli e io un po’ più giovane e Vi guardo ora con grande affetto.

Tra poco ti consegnerò la Legge Fondamentale dello Stato Italiano, il riferimento unico della nostra convivenza, frutto del sacrificio di molti 18enni di oltre settanta anni fa con un testo scritto grazie al lavoro dei Padri Costituenti, molti dei quali giovani, poco più adulti di te.

I suoi articoli sono anche tante frasi d’auguri per questo tuo anno speciale, perché se provi a leggerli, uno alla volta, troverai altrettante dediche. Ne uso alcune anche io, per scriverti le mie.



Auguri perché l’Italia possa essere sempre per te una res publica, una cosa e una casa comune, di tutti, anche tua, e scusa se è una dedica da poco. Proprio tu, insieme a ciascuna altra persona, ai tuoi amici, puoi decidere che volto avrà e come sarà giudicata dagli altri. Lo puoi fare da maggiorenne attraverso il voto democratico ma anche attraverso il tuo impegno nello studio, nel lavoro, quando fai sport, quando giri per la città, quando decidi di donare il tuo tempo per gli altri, come molti di voi hanno fatto durante questa emergenza consegnando le spese alle persone in quarantena. Quando qualcuno parlerà dell’Italia, quando tu stesso ne darai giudizi, sappi che stanno e stai parlando anche di te, sentiti chiamato in causa.

Sei chiamato in causa, ed è la seconda dedica, perché hai la libertà di pensare, fare, comunicare, credere, viaggiare, scoprire, interrogarti. Di decidere da che parte stare. Sono tuoi diritti, difendili e pretendili per te e per chi non ha la forza di rivendicarli, ma soprattutto usali, con sapienza e giudizio. Come in queste settimane, che stai provando a guidare un’auto per prendere la patente, non farti travolgere dall’ebrezza di una libertà incosciente, ma rendila invece utile, rendi utile la tua vita, senza dimenticare che fai parte di una comunità di cui percepisci, come in una famiglia, che è bello sentirsi parte e in cui è un dovere aiutarsi.

La terza: credo, crediamo proprio in te. Non avere paura di essere te stesso, non hai nulla di meno di chi ti circonda, vali per quello che sei, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Voglio che la libertà di cui parlavamo prima e l’uguaglianza possano darti l’opportunità di realizzare i tuoi sogni, di fare nella tua vita quello che senti più tuo.

E infine l’ultima dedica, con l’articolo 11: l'Italia e ciascuno di noi che ne è parte ripudiamo la guerra e la violenza per risolvere incomprensioni tra gli altri stati ma anche tra di noi, non ci piacciono proprio le prevaricazioni e il bullismo, la violenza, l’odio, le fake news contro le persone, anzi vogliamo che le nazioni e le persone vivano in pace e con rispetto. Per questo siamo i primi a comportarci di conseguenza, per questo siamo noi a comprendere le ragioni degli altri.



Sono queste le mie dediche per te, sono quelle della nostra Costituzione e di quei 18enni che la resero possibile. Non metterla in un cassetto, leggila, prova a viverla. Esserne all'altezza è un programma di vita che ci mette idealmente al fianco di chi la scrisse; è il modo migliore per firmarla con le nostre azioni; per prenderci cura della nostra città e del mondo, e diventare madri e padri costituenti, oggi.

È quello che ti chiede il tuo sindaco, ma sono sicuro che è ciò che si augurano anche i tuoi genitori e tutti quelli che ti vogliono bene.

Con grande fiducia e amicizia,

Ermanno Zacchetti
Il Sindaco



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