giovedì 24 maggio 2007

INZAGHI, IO L'AVEVO DETTO

In questa giornata in cui i milanisti stanno facendo il culo un po' a tutti (ma soprattutto agli interisti) per la coppa di ieri sera, posto nuovamente quanto scritto lo scorso settembre dopo essere stato a San Siro per Milan - AEK, esordio rossonero (escluso preliminare) in questa Champions. Io l'avevo detto.

Ermanno

Milano, 14 Settembre 2006
La Serie B della Juve mi impone il primo anno senza le serate di passione della Champions League. Ho potuto così godermi Diretta gol di Sky martedì sera, mentre ieri sera sono tornato a San Siro (questa volta insieme ad un milanista "doc" come Luigi Micheletti) per vedere l'esordio in Europa del Milan. Se proprio devo cercare il lato positivo della Juve in B, lo sto trovando nel ritornare a vedere il calcio, di qualsiasi partita si tratti, senza gli "occhiali deformanti" del tifoso e attento a scoprire un gesto tecnico, uno schema di gioco, una finezza. Milan-AEK Atene, dunque. L'AEK non è certo una squadra trascendentale e la coppia centrale difensiva formata da Dellas e Cirillo non è di quelle da far tremare i polsi. Purtuttavia, commento con Luigi il grande esordio del ventenne Gourcuff, convincente personalità, facile corsa, buona predisposizione all'uno contro uno. Il gol è la ciliegina sulla torta. Ma a mio avviso, il vero "spot al calcio" lo realizza ancora una volta Pippo Inzaghi. Ho imparato ad apprezzare Inzaghi nei suoi anni bianconeri, quando in partite impossibili da sbloccare lui si inventava un gol, un rigore, una punizione, qualsiasi cosa che potesse mandare la palla in rete. Ero al Delle Alpi quando la Juve diventò matematicamente Campione d'Italia in una avvincente partita contro il Bologna di Robi Baggio e ci vollero tre gol di Inzaghi per "scrollarsi di dosso" le due rimonte rossoblu. Lui è sempre stato l'ultimo ad arrendersi. Ieri sera, a risultato acquisito, lui rincorreva ancora palloni verso la bandierina, quasi a non voler tornare negli spogliatoi con il rimpianto di un gol mancato per non averci creduto fino in fondo. Bravo Pippo!

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