Ma da dove si parte per svilupparli in una pubblica amministrazione?
Prima di tutto dal conoscerli. Il primo passo (Agosto/Settembre) è stato quello di rendere accessibili gli strumenti di web 2.0 (social network, blog, forum,...) ad Assessori, Dipartimento Comunicazione del Comune e Dirigenti di settori sensibili come quello dello sport e delle politiche giovanili: fino ad allora, come in tutti i computer comunali, l'accesso era negato.
Il secondo passo è stato quello di definire a livello organizzativo la collocazione dei New media: ufficio comunicazione, scelta naturale. In settimana la Giunta lo ha deliberato.
Il terzo passo è stato quello di individuare da dove partire. Si è scelto Facebook - come già fatto peraltro da altri comuni:
- per l'importanza che questo social network ha assunto nella nostra società;
- per la presenza di due pagine NON ufficiali su Cernusco che richiedevano una presenza istituzionale;
- perchè una buona comunicazione è portare un messaggio là dove è presente un pubblico interessato a riceverlo e oggi le ricerche dicono che 1 italiano su 3 visita utilizza in maniera regolare web 2.0 (1 su 10 via mobile).
Sempre in settimana, dunque, una seconda delibera di giunta ha stabilito che entro la fine dell'anno sarà attiva su Facebook la pagina ufficiale del Comune di Cernusco (in realtà spero prima, visto che ci lavoriamo da qualche settimana). Partiamo da qui, consapevoli che altri passi ci aspettano: per esempio il link anche dal sito internet del Comune alla pagina Facebook ufficiale (sito internet e social network non si sovrappongono ma si integrano perchè rispondono a due esigenze differenti di comunicazione) oppure l'integrazione con altri social network come Twitter. Senza dimenticare un beneficio immediato dall'essere su Facebook: l'applicazione su mobile (per ora di Facebook, in futuro chissà specifica del Comune di Cernusco) rende ovviamente molto più fruibili i contenuti ovunque, certamente molto più che con accessi via mobile su comuni siti internet html. E' proprio Wired di Ottobre a dire che il futuro sono le appl, no?