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giovedì 17 novembre 2016

CONCRETAMENTE, UNO SPORT DI TUTTI


Nelle scorse settimane il Comune di Cernusco ha pubblicato il bando della sesta edizione della Borsa dello sport. Il bando ha l’obiettivo di valorizzare la pratica sportiva giovani le ed aiutare le famiglie a sostenere i costi dell'attività sportiva dei giovani dai 6 ai 17 anni con contributi economici. Anche per la stagione sportiva 2016/2017 il budget messo a disposizione dal Comune è di 6.500 euro.  

Sono andato a rileggermi un pezzo che scrissi nel maggio 2007 nel mezzo della campagna #megliostaremeglio per Eugenio Comincini sindaco. Avevo partecipato ai tavoli di lavoro del programma elettorale curando in particolare il tema dello sport, rispetto al quale - tra l'altro - scrivevo:
Sport per tutti significa anche quote d’iscrizione accessibili a tutti. Posto che le quote di iscrizione sono di pertinenza delle Associazioni e di chi organizza sport, è possibile favorire fasce particolari di sportivi, tipicamente i più giovani. A livello nazionale, ad esempio, la nuova finanziaria 2007 ha introdotto quest'anno la deducibilità del 19% (fino ad un massimo di 210 euro) delle spese di iscrizione di ragazze e ragazzi dai 5 ai 18 anni a piscine, corsi, palestre, etc. Sono ovviamente possibili interventi mirati, pur con strumenti differenti, anche a livello comunale.
La Borsa dello Sport - 21mila euro totali stanziati in 5 stagioni per complessivamente 216 giovani atleti delle più svariatte discipline sportive - è solo una delle azioni messe in campo insieme alla Consulta dello Sport per sostenere concretamente la pratica sportiva di base nella nostra città, nella convinzione che uno sport vero e leale debba anche essere di tutti.

In questi anni abbiamo operato secondo almeno quattro direzioni:


- sei edizioni della Borsa dello Sport, affiancata con tempi e modalità differenti dalla versione “special” a sostegno della passione sportiva degli atleti con differenti abilità;


- la riforma delle tariffe per l’utilizzo degli impianti comunali da parte delle associazioni, con agevolazioni per le fasce orarie utilizzate dagli atleti più giovani;


- la contribuzione economica per il 50% del progetto di “A scuola di sport” di Regione Lombardia, che garantisce ore di educazione motoria da parte di docenti qualificati nelle classi di prima e seconda elementare;


- e infine un bando per contributi economici dedicato alle associazioni, lo scorso anno, che ha previsto proprio la presenza di un settore giovanile tra i criteri premianti.


Volgere lo sguardo indietro e rivedere idee che sono diventate progetti e poi azioni è davvero bello e rimane uno degli aspetti più coinvolgenti e stimolanti dell'impegno da Assessore nella mia città. 

sabato 5 novembre 2016

UN FRAMMENTO DI STORIA E DI STORIE TRA LE CASE DEL MIO QUARTIERE


La redazione di Voce Amica mi ha chiesto un contributo sul nuovo campo di calcio del Paolo VI, inaugurato lo scorso 1 Ottobre. E' il campo del mio quartiere, di tutti i miei 44 anni. La storia si manifesta nel presente attraverso le azioni delle persone, ma è allo stesso tempo il “traguardo volante” di tante storie - personali e di una comunità intera - che sono giunte fino a qui e che da qui ripartono. Ho provato a raccontarle qui.

(Da Voce Amica di Novembre 2016)

Il punto interrogativo stampato sull’espressione incredula dei giovani atleti delle squadre avversarie dell’ASO’ Cernusco che entrano in queste settimane all’oratorio Paolo VI per disputare gli incontri di campionato è eloquente: come è potuto sorgere in pochi mesi un campo in erba sintetica così bello? Non era forse qui quel campo spelacchiato conosciuto tra le associazioni sportive del CSI di Milano come “Il catino del Paolo VI” per il calore sempre positivo del suo pubblico e per il fatto che nessuna squadra, anche la più forte, poteva pensare di vincere su un terreno del genere senza giocare con cuore e giusta “garra”? 

La storia si manifesta nel presente attraverso le azioni delle persone, ma è allo stesso tempo il “traguardo volante” di tante storie - personali e di una comunità intera - che sono giunte fino a qui e che da qui ripartono. Molto è stato detto e scritto in questi mesi sull’intervento di ristrutturazione degli spazi all’aperto dell’Oratorio Paolo VI e di come si sia potuto realizzare grazie all’allineamento probabilmente irripetibile, qui e ora, di tante e differenti disponibilità. Lo scorso luglio Don David, nell’annunciare l’imminente inizio dei lavori, ha ben ricordato che le relazioni tra le persone e i loro volti da amare e custodire sono ben più importanti delle strutture intorno alle quali queste relazioni si costruiscono. Relazioni che non si risolvono nelle mura di un oratorio, nel senso di uno spazio fisico, ma in confini decisamente più ampi, di spazio e - sono convinto - di tempo. E’ questa una consapevolezza che ha caratterizzato la riflessione intorno a questo campo di calcio oggi e ogni volta in cui è stato protagonista di un’accelerazione in avanti del suo essere strumento educativo. Fin dall’inizio, quando non doveva essere un campo da calcio, ma una chiesa.

Era il 1962 quando Don Arcangelo Rossignoli, inviato dal Cardinal Montini nell’unica parrocchia di Cernusco, decise di impegnarsi per realizzare il progetto a cui stava lavorando il suo predecessore Mons. Guidali: la creazione di una nuova famiglia parrocchiale nella zona Sud della città, dove erano sorti molti stabilimenti e dove rapidamente si stavano insediando giovani famiglie. Progettando e realizzando le strutture per la nuova Parrocchia, poi ufficialmente riconosciuta nel 1968 e affidata alla guida di don Felice Riganti, si scelse di partire dall’oratorio e dalla casa del Parroco: un’ampia cappella nell’ambito dell’oratorio stesso avrebbe provvisoriamente assolto alla funzione di chiesa, in attesa di quella definitiva che si pensava di realizzare proprio nell’area del campo sportivo una volta reperiti i fondi necessari (negli archivi ci sono anche le foto della posa della prima pietra). Nell’attesa, l’oratorio e il campo di calcio iniziarono a svolgere subito la loro funzione aggregativa, educativa e anche sportiva in un quartiere che nel 1968 contava oltre 700 famiglie di cui 131 sposate da meno di cinque anni: l’anno seguente un breve richiamo su Voce Amica già annunciava i primi passi del Gruppo Sportivo presso l’Oratorio Paolo VI. Fu così che il 19 Giugno 1971, Don Felice e 384 sottoscrittori decisero di inviare una lettera al Sindaco Carlo Trabattoni e alla Giunta cernuschese per richiedere un’area adeguata per la costruzione della chiesa: la risposta favorevole arrivò il 6 ottobre di quello stesso anno, individuando l’area nella zona vicina al già approvato plesso scolastico di via Don Milani, lì dove oggi la chiesa sorge all’interno del complesso Tre Torri.

Il campo di calcio del Paolo VI divenne così definitivamente luogo di sport e di oratorio, aperto al territorio e alla città, in quella continuità di spazio e di azione espressa visivamente dall’assenza di barriere con il cortile: era luogo di allenamenti e partite ufficiali, ma anche di corsa con i sacchi tra genitori e figli durante la festa dell’oratorio o il palcoscenico di infinte partite a “castellone” durante l’oratorio feriale. E sono gli stessi fondatori dell’Atletica Cernusco a ricordare spesso che agli inizi degli anni 70 la loro associazione mosse i primi passi (o meglio dire “le prime corse”) proprio sulla striscia di prato a Nord del campo del Paolo VI, a  ridosso delle  case.

Se ogni oratorio è la sintesi originale e sempre nuova tra la chiarezza della proposta e la tendenziale accoglienza verso tutti, all’oratorio Paolo VI il campo di calcio è fondamentale per la ricerca di questa sintesi. Era questa una tensione evidentemente ben chiara anche tra i fondatori dell’associazione sportiva G.S.O. Gruppo Sportivo Oratoriano Cernusco s/N e fonte negli anni di una costante riflessione, visto che tra le principali finalità contenute nell’atto costitutivo approvato il 1 Ottobre 1981 venne indicata la necessità di “proporre un’ideale di vita cristiana che è sempre un invito alla persona, mai un obbligo. Tale invito può essere liberamente accolto, sempre però in un franco e sincero confronto; comunque non deve mai essere ignorato”.

L’inaugurazione del campo di calcio del Paolo VI dello scorso 1 Ottobre (una data che ritorna) è il “traguardo volante” di molte storie. Una traccia di questo futuro venne inserita per la prima volta nel progetto Pastorale Parrocchiale di San Giuseppe Lavoratore del 1997, in un periodo in cui un po’ di stanchezza (anche allora) aveva sepolto sotto la cenere un passato sentito come bello: “Le iniziative sportive in oratorio hanno da sempre rappresentato un forte richiamo per i giovani. Si propone pertanto di rivitalizzare le strutture e le associazioni sportive promosse dall’oratorio, da utilizzarsi pastoralmente all’interno del Progetto Educativo dell’oratorio, per favorire momenti di aggregazione per giovani e meno giovani”. Trent’anni dopo il campo di calcio che doveva essere chiesa, vent’anni prima del campo spelacchiato che è diventato stadium. Anzi l’ASO’ Stadium nasce proprio da quella riflessione e dal conseguente rilancio nel Settembre 2001 dello sport al Paolo VI secondo tre direttrici: il riposizionamento dell’attività sportiva verso i più piccoli, all’interno del progetto educativo dell’oratorio; lo sviluppo in senso associativo e polisportivo dello sport in oratorio; la ristrutturazione delle strutture e degli impianti sportivi dell’oratorio, con una nuova palestra di gioco, l’adeguamento e il riposizionamento dei campi di calcio a 11 e a 7 all’interno degli spazi dell’oratorio e una nuova gestione del bar che potesse accompagnare questa crescita pur mantenendo la sua funzione fondamentale a servizio dell’oratorio. 

La nuova palestra venne inaugurata il 17 Marzo 2007, al culmine di una straordinaria azione progettuale ed economica che vide protagonista la comunità della Parrocchia di San Giuseppe Lavoratore ma che abbracciò anche le altre parrocchie della città: l’Unità Pastorale sarebbe partita di lì a poco e la palestra nasceva già con quella prospettiva. In quello stesso giorno, sul campo di calcio a 11, un grande campione come Paolo Pulici dava il calcio di inizio al Trofeo Paolino in cui si affrontavano le squadre di GSO Paolo VI e US Sacer: era uno dei passi che insieme venivano compiuti verso l’ASO’ Cernusco, nato poi qualche anno più tardi in una sera di giugno del 2009, primo segno concreto di pastorale giovanile unitaria.

Dieci anni dopo quel calcio d’inizio, il nuovo campo di calcio del Paolo VI è oggi, ancora una volta e ancora di più, spazio di socialità e relazioni; nuovo fuoco per lasciarsi coinvolgere nella passione educativa in oratorio; frammento di una storia e di storie che già ripartono verso nuovi orizzonti. 

mercoledì 7 ottobre 2015

UNA TESTIMONIANZA CONCRETA E PROFETICA DI ACCOGLIENZA E DISPONIBILITA'

Questa mattina in Villa Greppi a Cernusco si è tenuta una conferenza stampa non ordinaria: erano presenti il Sindaco Eugenio Comincini, il Parroco della Comunità Pastorale di Cernusco don Ettore Colombo, il responsabile dell’Area Housing Sociale della Cooperativa Farsi Prossimo, Paolo Grassini.

E’ stato annunciato che anche Cernusco aprirà le porte ai rifugiati, accogliendone in prima battuta quattro che verranno ospitati in un alloggio messo a disposizione dal Comune; successivamente altri quattro + due richiedenti asilo saranno ospitati in due alloggi che la Comunità Pastorale sta mettendo a disposizione.

Sono piccoli gesti, certo, ma che al fianco di tante iniziative già messe in campo dalle associazioni e dai volontari della nostra città impegnati su questo versante, ri-impiantano nella vita di Cernusco un segno di testimonianza concreta e profetica (nel senso di "espressione pubblica, fatta davanti ad ascoltatori") di accoglienza e disponibilità senza distinzioni, che da sempre ha caratterizzato la vita della nostra comunità.

Personalmente, mi ricorda l'idealità di Cooperativa Intermedia (la cito perché ho avuto la fortuna di farne parte come volontario dal 2001 al 2006, anno della sua chiusura) e la sua risposta pragmatica nella città e con la città alle difficoltà contemporanee delle persone - fossero italiani o extracomunitari.

Nella lettera aperta che il Sindaco ha scritto alla città anche a nome della Giunta e che riporto integralmente qui sotto, sono illustrati i dettagli del progetto e alcuni spunti che hanno guidato la riflessione di questi mesi per poter predisporre questa azione:


Care cittadine, cari cittadini,

ormai da molto tempo e quotidianamente mass media, giornali e social network non fanno che riportare immagini e notizie che riguardano il tragico quanto straordinario fenomeno dell’arrivo in Europa di migliaia di rifugiati e profughi. Persone che fuggono da guerre e povertà, con la speranza di poter dare ai propri figli e a sé stessi un futuro migliore. Una desiderio che li spinge ad affrontare via terra e via mare viaggi estenuanti, consapevoli di poter trovare la morte invece che la felicità: ma appare a tutti evidente che chi decide di correre un rischio così alto è perché ha valutato ben più grave il restare in patria, con situazioni di guerra, violenza e fame evidentemente invivibili. Questo scenario drammatico a cui siamo costretti ad assistere e davanti al quale non è possibile né pensabile rimanere indifferenti ci interroga.

Dalle istituzioni ed organizzazioni civili come dal mondo religioso è arrivato l’invito, che suona come un vero appello, ad accogliere, aiutare e tendere una mano a famiglie, persone sole e bambini che arrivano nel nostro Paese, di passaggio o per rimanervi e qui cercare riscatto e nuova vita. Quanti cercano asilo politico per fuggire da situazioni catastrofiche non possono restare senza risposta. Un appello davanti al quale la nostra Amministrazione non ha voluto rimanere indifferente perché fermamente convinta che, quando si parla di ragioni umanitarie e di richieste di asilo politico, non ci si possa esimere dal fare la propria parte.

Nel corso dell’estate abbiamo quindi iniziato un percorso condiviso con la Caritas cittadina per poter arrivare ad elaborare un progetto di accoglienza che ci permettesse di dare ospitalità a un numero limitato di profughi, così da offrire loro adeguato accompagnamento durante la loro permanenza.

Questo progetto è costruito insieme alla Caritas cittadina e alla cooperativa Farsi Prossimo, due realtà con decine di anni di esperienza nel campo dell’accoglienza e dei servizi alla persona che già si stanno occupando di gestire l’emergenza profughi sul territorio di Milano e in altri comuni limitrofi.

La nostra Amministrazione ha predisposto un appartamento che può ospitare fino a un massimo di quattro persone. L’immobile è di proprietà del Comune ed era da qualche tempo messo in vendita poiché alloggio isolata rispetto al resto del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica (case comunali) e poiché necessitava di ristrutturazione: non essendo stato ancora venduto è stato scelto per poter costruire questo progetto di accoglienza. Sono stati eseguiti alcuni lavori sull’impianto di riscaldamento e – anche grazie alla collaborazione delle associazioni – l’appartamento è stato ripulito e imbiancato, mentre è stato arredato con mobili messi a disposizione dalla Caritas. La Comunità Pastorale della nostra città metterà a breve a disposizione un secondo alloggio che potrà ospitare anch’esso fino ad un massimo di quattro persone.

I profughi che saranno accolti saranno seguiti passo dopo passo dalla cooperativa Farsi Prossimo la quale, oltre che fare da tramite con la Prefettura, riceverà una diaria giornaliera di 35 euro per ogni rifugiato accolto per gestire le necessità degli ospiti. È importante sottolineare questo ultimo aspetto per sgombrare il campo da sterili quanto inutili polemiche: questa Amministrazione non toglierà nulla ai cernuschesi e alla comunità, verso i quali sono confermati servizi e aiuti già previsti. La diaria che la Prefettura riconosce al soggetto attuatore del progetto – cioè la cooperativa Farsi Prossimo – serve a questa per sostenere le spese vive del progetto, le spese dell’alloggio e le spese di vitto; ai rifugiati sono riconosciuti (sempre entro i limiti della diaria pagata dalla Prefettura) 2 euro al giorno per le spese personali.

I rifugiati accolti, d’intesa con la Prefettura, potranno essere impiegati anche in lavori socialmente utili o in piccole manutenzioni di spazi pubblici cittadini: sarà questo un modo con il quale le persone ospitate potranno in prima battuta aprirsi alla città che li accoglie.

Siamo fortemente convinti che la comunità cernuschese sia da sempre sensibile a temi quali l’accoglienza e la disponibilità nel fare la propria parte per il prossimo: molte associazioni e tanti volontari sono impegnati su questo versante. E lo hanno dimostrato più volte, partecipando a iniziative a sostegno dei più fragili e deboli. Interpretando questo sentire comune e accogliendo l’appello rivolto da più parti alle Amministrazioni comunali, abbiamo quindi deciso di fare la nostra parte. Pur piccola, certo, ma costruita con responsabilità e consapevolezza, nel pieno rispetto di chi accoglieremo e della nostra città.

Il Sindaco


sabato 18 aprile 2015

TRA LE 50 CHIESE CONTEMPORANEE PER EXPO2015 C'E' QUELLA DEL MIO QUARTIERE


Sarà perché abito in questo quartiere di Cernusco da oltre 40 anni, sarà perché l’ho vista crescere e con lei sono cresciuto, sarà perché la vedo ogni giorno sotto casa, ma a me la chiesa di San Giuseppe Lavoratore è sempre piaciuta un sacco.

Beh, è di qualche settimana fa la notizia che in occasione di Expo 2015, la Diocesi di Milano ha studiato un itinerario turistico-culturale per la valorizzazione del patrimonio architettonico e artistico costituito dalle migliori chiese contemporanee costruite dagli anni ’50 del secolo scorso fino a oggi.

Sono state individuate 50 chiese e tra queste c’è anche quella della Parrocchia di San Giuseppe Lavoratore.

Così un articolo di Avvenire ne racconta i dettagli:

Dal primo maggio, grazie a un innovativo sistema messo a punto e offerto gratuitamente da un’azienda del territorio, sarà sufficiente avvicinare il proprio telefonino alla targhetta esposta in ognuna delle cinquanta chiese del progetto, per ascoltare una voce che in 300 battute racconterà la chiesa che si sta visitando.

Il sistema, sviluppato e offerto gratuitamente da un’azienda del territorio, grazie a una duplice modalità (un tag RFID, posto sul retro della targhetta, che trasmette in radiofrequenza e un QRcode "parlante”), funzionerà sia in ambiente Android sia Apple, scaricando le application.

Per chi volesse poi approfondire, una descrizione più ampia sull’architettura e sull’autore sarà disponibile on line sul nuovo sito “Expo in Diocesi” voluto per raccontare l’impegno della Chiesa milanese dentro e fuori i padiglioni dell’esposizione universale (www.chiesadimilano.it/chiesecontemporanee). Le schede “elettroniche” saranno affisse all’ingresso delle chiese all’apertura di Expo, il primo maggio (ma sul sito Expo in Diocesi è già disponibile l’itinerario).


Le cinquanta chiese contemporanee incluse nell’itinerario si devono all’iniziativa del cardinale Giovanni Battista Montini (poi divenuto papa Paolo VI oggi beato), che negli anni cinquanta varò il Piano Nuove Chiese e all’opera proseguita dal cardinale Carlo Maria Martini e dai suoi successori. L’ultima chiesa inclusa nell’itinerario, dedicata a Santa Gianna Beretta Molla a Trezzano sul Naviglio, sarà consacrata il 25 aprile dal cardinale Angelo Scola. A realizzarla è stato lo stesso studio di architettura “Quattro Associati” che ha progettato il padiglione della Santa Sede Expo.



Così, tra l'altro: "Il complesso si inserisce in un lotto di forma quadrata e si apre a ventaglio rivolto all’interno di una piazza, sulla quale si affacciano diversi servizi sociali e commerciali, alla base di tre unità abitative a gradoni. L’intera costruzione del complesso è ad opera dello stesso studio, ma gli edifici sono realizzati in momenti diversi. Il movimento suggerito dal volume a base semicircolare culmina in una spirale che si rialza al centro fino a trentatré metri di altezza e si presenta come elemento distintivo per un’architettura prevalentemente orizzontale, collocata in un quartiere dove dominano palazzi molto alti". 

mercoledì 28 gennaio 2015

ORGOGLIOSI E FELICI DI OSPITARE A CERNUSCO LA PRIMA "24 ORE DI IDEE PER LO SPORT" DEL CSI


Il prossimo weekend si svolgerà a Cernusco sul Naviglio la prima 24 ore diidee per lo sport Italiano. Organizzata dal CSI Nazionale, coinvolgerà 150 giovani sportivi provenienti da tutta Italia ed una serie di nomi dello sport davvero impressionanti: olimpionici come Igor Cassina e Josefa Idem; veri e propri totem dello sport Italiano come Antonio Cabrini, Marco Tardelli, Sara Simeoni, Dino Meneghin, Gianpaolo Montali; il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Graziano del Rio,  il Presidente del Coni Malagò e il Presidente di Anci Piero Fassino; l’Assessore allo Sport della Regione Lombardia Giorgio Rossi e l’Assessora allo Sport del Comune di Milano Chiara Bisconti; e tanti, tanti altri (qui il programma).

Tra 21 sedi regionali e 138 territoriali, oltre 1 milione di atleti, 101.000 allenatori e dirigenti di 42.000 squadre, il CSI Nazionale ha scelto il volontariato dell’ASO’ Cernusco e la location dell’Oratorio Sacer (più la palestra della scuola comunale di piazza Unità d’Italia  per gli eventi sportivi del “Fuori Agorà”) per l’organizzazione di un evento così importante. Un riconoscimento fantastico per l’Associazione Sportiva degli Oratori di Cernusco: nata il 29 Giugno 2010 dall’unione dell’US Sacer e del GSO Paolo VI, storiche associazioni sportive dei rispettivi oratori della nostra città, è oggi la società sportiva più numerosa tra le 13.500 affiliate al CSI con i suoi oltre 1.000 tesserati. Prima di lasciare ogni carica per evitare sovrapposizioni di ruoli con il mio impegno amministrativo, ho avuto il privilegio di vivere da Presidente del GSO Paolo VIla nascita dell’ASO’: ricordo gli anni di avvicinamento spesi in un’azione quotidiana di convincimento e coinvolgimento delle persone, la volontà di realizzare un’unione il più possibile inclusiva, i timori da una parte e dall’altra su nomi e storie da accantonare ma  la certezza che il successo sarebbe dipeso dalla volontà di ciascun allenatore, genitore, dirigente, atleta.

Da Assessore allo Sport del Comune di Cernusco sul Naviglio ho voluto inviare al Presidente del CSI Massimo Achini questa lettera, affinché potesse ricevere e trasmettere a tutti i partecipanti il calore dell’intero movimento sportivo Cernuschese:


Gentile Presidente Achini,

a nome di tutto il movimento sportivo di Cernusco sul Naviglio, vorrei esprimere il più sincero benvenuto a Lei, ai rappresentanti del CSI, agli ospiti e ai 150 giovani atleti provenienti da tutta Italia nella nostra città, il prossimo weekend, per la prima 24 ore di idee per lo sport italiano.

La scelta del CSI di organizzare un evento così prestigioso attraverso il volontariato e la passione di dirigenti, allenatori e genitori dell’ASO’ Cernusco è un riconoscimento per una Associazione importante nei numeri (oltre 1.000 tesserati) e nella qualità dell’offerta, impegnata quotidianamente in un servizio educativo, attraverso lo sport, vivo sul territorio, che guarda “Oltre”.

E’ anche un riconoscimento per l’intero movimento sportivo cittadino, di cui l’ASO’ Cernusco fa parte attraverso la presenza nella Consulta dello Sport: un movimento formato da oltre 7.500 atleti riuniti in 47 Associazioni e impegnati in 40 differenti discipline sportive, senza contare il numero di praticanti nei numerosi playground e parchi della città.

Da cinque anni i protagonisti dello sport Cernuschese hanno condiviso l’idea di rendere concreto uno sport “vero, leale e di tutti”: è un impegno che lega amministrazione comunale, associazioni sportive, volontari, atleti e famiglie nelle azioni e nei progetti contenuti nel Piano di sostegno allo sport “Uno sport su misura”. Da qui sono nate esperienze come la Borsa dello Sport, l’adesione al progetto “A scuola di sport”, il sostegno alla passione sportiva di atleti con disabilità, il Festival dello Sport,  l’Open Day Sportivo nelle piazze della città, i riconoscimenti di “I sport Cernusco Tricolore” e molto altro.

Siamo infatti convinti che lo sport è educativo se è vero, perché ricerca la vittoria, premia un gesto atletico, si allena in strutture adeguate e in impianti ben gestiti, esprime allenatori formati. Lo sport è educativo se è anche leale: certamente sul campo, ma anche nella gestione societaria, nel rispetto delle normative sportive e civili, nell’uso responsabile degli impianti. Non da ultimo lo sport è educativo se è inclusivo: per accessibilità economica, per multidisciplinarietà, per l’attenzione alle differenti abilità di ciascuno, per l’apertura verso l’esterno, per la necessaria ottica preventiva.

Ci sentiamo dunque profondamente vicini all’idealità di questo evento che ospiteremo nella nostra città: l’augurio e la speranza sono che i semi che verranno piantati in queste 24 ore possano davvero portare 100 volte frutto in prospettive concrete per lo sport italiano e per la quotidiana attività sportiva di ciascun atleta.

Ci vediamo a Cernusco!

Cordialmente,

Ermanno Zacchetti
Assessore allo Sport del Comune di Cernusco sul Naviglio


Il Presidente Achini, con la Sua straordinaria sensibilità, ha voluto spendere del tempo per rispondermi, per salutare le Associazioni sportive della nostra città e per rinnovare l’invito – soprattutto ai giovani - a non lasciarsi scappare un’occasione unica di confronto sul futuro dello sport Italiano. Volentieri ne riporto qui sotto uno stralcio, unendomi a lui nell’invito a farsi coinvolgere da questa 24 ore di idee per lo sport:

"Grazie di cuore per le tue parole. Venire a Cernusco è stata una scelta precisa e voluta. Conosco bene la realtà del vostro territorio ed ho una stima infinita nell’operato delle vostre società sportive. Costituite uno dei Comuni più significativi in termini di sport di tutta la provincia di Milano. Non nascondo che la 24 ore è una sfida ed un utopia contemporaneamente. Hanno aderito moltissimi " nomi" dello sport italiano ed il portarli sul territorio, in oratorio, a casa di una società sportiva (e non in un prestigioso centro congressi) ha un significato molto forte. […] Invita tutte le società sportive di Cernusco con i loro giovani. Possono ovviamente partecipare liberamente ai blocchi che ritengono più interessanti fermandosi quanto vogliono. Se puoi promuovi anche tra i giovani di Cernusco l’esperienza della notte. Ti garantisco che sarà molto bella e che non se ne pentiranno”.

lunedì 6 ottobre 2014

IL MARIO SACRISTA

(da Voce Amica di Ottobre 2014 un ricordo di Mario il sacrista, scomparso lo scorso Settembre nel giorno del suo 90esimo compleanno)

Sul finire degli anni ’60, lo sviluppo di nuovi quartieri residenziali e l’intensificarsi delle industrie a Cernusco, a Sud del Naviglio, avevano visto la nascita proprio in quell’area della città di una nuova Parrocchia: un’ampia cappella ne era diventata ben presto la chiesa provvisoria, con annesso il Centro Paolo VI e il campo di calcio, quest’ultimo destinato a lasciare spazio nel tempo alla costruzione della chiesa vera e propria. E un nome – San  Giuseppe Lavoratore – già espressione del forte legame con la realtà e la gente di quel quartiere. Anni bellissimi, in cui coinvolgere ed essere coinvolti in prima persona nella vita del nuovo oratorio era la cosa più naturale al mondo.

Il tempo e le scelte lungimiranti dei protagonisti di allora, lo sappiamo, hanno portato poi a evoluzioni differenti da quanto ipotizzato inizialmente: la prima pietra della nuova chiesa è infatti ancora sotterrata sotto il dischetto di centrocampo del campo di calcio dell’oratorio Paolo VI, mentre la vela della nuova chiesa si alza bellissima poco più in là, nel mezzo delle tre torri. Una nuova palestra accoglie lo sport in oratorio, a ridosso del muro vicino al quale ci si ritrovava per giocare “al volo” con un pallone e un gruppo di amici.

Sarà perché ripensare agli anni in cui si è stati bambini porta sempre a mitizzare persone e situazioni, ma quei fantastici anni ’70 (e anche ’80) al Paolo VI erano davvero carichi di energia e voglia di fare, popolati di figure significative. E per chi all’epoca decideva di indossare la veste nera e la cotta bianca di chierichetto, due erano i riferimenti: il Parroco Don Giuseppe e il Mario sacrista.

Se Don Giuseppe era il custode degli insegnamenti del nostro servizio all’altare e il motivatore – ogni giovedì pomeriggio, nella riunione settimanale – del nostro impegno, il Mario sacrista era il signore indiscusso dell’angusta sacrestia di allora  (oggi è la cappellina piccola piccola in cima alle scale interne dell’oratorio), stipata all’inverosimile nel triduo pasquale di lettori, incenso e cantari.

Convocati rigorosamente almeno un quarto d’ora prima dell’inizio di ogni messa, in quei minuti che precedevano la celebrazione il Mario sacrista – solo per pochi Mario Ornaghi - era per noi chierichetti il modo per ripassare (o imparare) il dialetto milanese; era la controparte ideale per commentare i risultati dell’ultima giornata di Serie A e sfottere un poco la sua Inter; era il dispensatore di massime e battute ma anche colui che richiamava al rispetto del luogo i più scalmanati di noi. Era il narratore di tutte le malefatte e le situazioni tragicomiche in cui generazioni di chierichetti si erano ritrovate sotto i riflettori dell’altare: la croce di legno usata nelle processioni e distrutta contro lo stipite alto della porta uscendo di corsa dalla sacrestia, il turibolo rovesciato ai piedi del Vescovo in visita pastorale nel tentativo malriuscito di una rotazione a 360°, lo svenimento per la troppa tensione durante una lunga messa di Natale nella nuova chiesa…quante ne aveva viste il Mario sacrista?

Il Mario sacrista era anche l’esempio di un servizio semplice e sorridente, di quelli che è bello incontrare nella propria vita in oratorio. Semplice e sorridente. Un po’ come quello di Don Giuseppe, in tutti i suoi anni tra noi.

Ermanno

lunedì 24 marzo 2014

#SGCERNUSCO2014


Fiera di San Giuseppe 2014. Grazie a chi ha voluto spendere del proprio tempo, a chi ci ha messe idee, a chi ha fatto una passeggiata,...a chi ha fatto il tifo perchè tutto andasse bene. E' stato come sempre un privilegio bellissimo #SGcernusco2014

(qui sotto la mia personale galleria fotografica)


Luna Park

Il Gelso d'oro

I Sport Cernusco Tricolore

Il Giro delle 4 Piazze

L'inaugurazione della casa dell'acqua

Curiosando dietro le quinte della Fiera

Cernusco Instawalk

La vetrina in festa 2014

Il giorno della festa

Se c'è il sole hai culo,
se piove è colpa tua

venerdì 28 febbraio 2014

E' IL TEMPO CHE HAI PERDUTO PER LA TUA ROSA CHE FA LA TUA ROSA COSI' IMPORTANTE


L'intervista a InFolio in distribuzione oggi
(qui il link al sito del giornale


Assessore delegato al Commercio, Sport, Ambiente, Attività Produttive, New Media e Trasporti. Con Ermanno Zacchetti abbiamo fatto una lunga chiacchierata.

Partiamo dall’evento del fine settimana: il Solo per Oggi. A cosa si deve il successo?

«Quando ho iniziato l’esperienza come assessore al Commercio, i negozianti si univano solamente per scegliere le luminarie natalizie. In questi anni siamo riusciti a costruire l’idea che se si agisce insieme i risultati arrivano. Solo per Oggi è il frutto di una partnership che comprende un’impresa privata, i commercianti e l’amministrazione comunale. Ed ecco nascere un’occasione straordinaria per gli esercenti e per tutta la città».

Ai rosiconi che sostengono: «Tutto merito del sole», cosa risponde?

«Che nella vita ci vuole anche un po’ di fortuna. E chi pensa sia solo merito della bella giornata non sa il lavoro che c’è stato alle spalle, lo spirito che lo animava e la passione che ci hanno messo i commercianti. Parlare del sole è riduttivo, ma in fondo chi lo dice lo fa solo per colpire il sottoscritto e poco mi importa. Preferisco sottolineare l’energia positiva che ci hanno messo tutti quelli che hanno partecipato».

Allora, per una volta, i complimenti li faccio io a lei. Non capita spesso di vedere un assessore alle 7 del mattino montare venti gazebo...

«Ne Il piccolo principe si legge: “È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che fa la tua rosa così importante”. Dopo tutto il lavoro dei giorni precedenti, mi è sembrato normale dare una mano anche quella mattina».

E adesso immagino che non vorrete mollare la presa?

«Esatto. L’idea è quello di rendere questi momenti stagionali, almeno due volte l’anno in accordo con chi li organizza. Una festa del commercio cernuschese che coinvolga cittadini e negozianti».

Cambiamo argomento: il supermercato Conad di piazza Matteotti sta facendo una piccola indagine tra la clientela per capire il loro umore in vista di un eventuale addio al centro, rimanendo irrisolti i problemi logistici di accesso alla struttura di vendita e le lamentele per le mattonelle rotte sotto il peso dei camion. Qual è la vostra posizione a riguardo?

«Sappiamo di questa indagine. Chiaro che la pavimentazione in centro è studiata per i pedoni, ma faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità affinché il Conad non si sposti. È un punto di riferimento per molti cernuschesi e vogliamo che resti lì».

Ci racconta del progetto Start Up legato a Expo 2015 che ha recentemente presentato?

«Per ora resta una mia riflessione che nasce dal fatto che l’Expo porterà 22 milioni di turisti a Milano, persone che sicuramente visiteranno anche i comuni limitrofi. Perché allora non mettere in cantiere qualcosa per intercettarli? E che magari questo qualcosa rimanga come eredità sul nostro territorio. Parlo della Martesana come la porta Est di Milano. Ad esempio valorizzare le eccellenze enogastronomiche e culturali con un marchio di riconoscimento specifico o ancora un’esperienza di acquisto made in Italy. Infine visto che gli alberghi stanno già registrando il tutto esaurito con un anno di anticipo, perché non sviluppare iniziative tipo Bed & Breakfast?».

Nel frattempo il Comune ha anche organizzato lunedì una serata di lezione sui social network rivolta ai commercianti. Come è andata?

«Benissimo. Molto interessante. Erano trenta i negozianti presenti che hanno già rilanciato chiedendo di trattare altri argomenti come gli acquisti on line. Un esperto del settore ha spiegato l’utilizzo commerciale di Facebook e delle newsletter, calcolando che oramai un acquirente su due prima di comperare si informa tramite la Rete. Suggerimenti che potevano essere utilizzati già il giorno dopo».

Variamo delega, gli impianti sportivi a Cernusco come se la passano?

«Direi bene. In programma abbiamo il rifacimento dell’asfalto e dei vialetti d’accesso al centro di via Buonarroti. E stiamo valutando anche la costruzione di un campo in sintetico a nord».

Come prosegue l’esperienza della neonata società di calcio FC Cernusco dopo le polemiche della scorsa estate?

«Anche in questo caso direi molto bene. Partire dalla costruzione del settore giovanile è stato un bel segnale. La competenza e la passione che ci mettono i dirigenti è fantastica. E per l’anno prossimo ho sentito che dovrebbero incrementare il numero di squadre, attualmente sono quattro, ma sempre puntando sui giovani».

Mai pensato all’ipotesi di una polisportiva cernuschese?

«Qui la tradizione delle società presenti è forte. Non potrebbe mai essere imposto un progetto simile dall’amministrazione comunale. E le società ci hanno fatto capire che non ne sentono l’esigenza».

Quanto è cresciuto lo sport da quando lei è assessore?

«Non saprei. Posso dire che certe iniziative come la borsa sport, i progetti a sostegno dell’attività motoria per le persone disabili e l’open day di settembre, oramai sono entrate nella tradizione cittadina. Poi siamo tornati a sostenere lo sport nelle scuole insieme a Coni e Regione con 880 ore in 44 classi primarie».

Ci anticipa una novità che riguarderà lo sport cittadino?

«Ve ne do due. La prima è che questa sera (ieri sera per i lettori, ndr) porterò davanti al direttivo della Consulta una bozza della riforma delle tariffe degli impianti sportivi che tenga conto delle strutture utilizzate, dell’età delle squadre che ne usufruiranno e della natura della disciplina praticata. Lo scorso anno erano state aumentate dopo cinque anni senza ritocchi e avevo chiesto alle società e alla Consulta di presentare un nuovo progetto. Nessuno si è fatto avanti, allora lo proponiamo noi».

E la seconda?

«Continua la ricerca di eccellenze in questo settore. Era già stato accennato, ma adesso è ufficiale: dal 9 al 20 giugno ospiteremo il Milan City Camp. Per noi è un onore che la società rossonera abbia scelto la nostra città come punto di riferimento di tutta la Martesana. Hanno apprezzato i nostri impianti e l’impegno sportivo dell’amministrazione comunale. Stiamo pensando di legare l’evento ad altre iniziative, ad esempio un corso per allenatori. Vedremo».

Spostiamoci nel settore Ambiente. È vero che c’è al vaglio l’ipotesi dell’ingresso della Cernusco Verde in un consorzio più grande?

«Su questo argomento preferirei ancora non entrare nei dettagli. Posso dire che è una riflessione che stiamo facendo e che presto convocheremo una commissione consiliare ad hoc su questo tema».

Incentivo alla raccolta differenziata, a che step siamo?

«Siamo alla fase due, quella che prevede che gli operatori della Cernusco Verde non raccolgano i sacchi con i rifiuti differenziati in modo sbagliato. A marzo faremo il punto della situazione, poi passeremo alla fase tre che prevede le sanzioni ai trasgressori. Inoltre abbiamo reso pubblici sul sito del Comune tutti i dati dell’ultimo decennio riguardanti la raccolta dei rifiuti. Invito tutti a una lettura nel nome della trasparenza».

Impossibile non uscire dai confini cernuschesi e chiederle una sua opinione sul neonato governo Renzi.

«Premetto che sono di parte visto che l’ho sostenuto fin dalla prima ora. Al netto della modalità che ha portato al suo incarico, nei passaggi del suo discorso in Parlamento ha dimostrato una voglia di fare e un’energia incredibile. Spero per il bene dell’Italia che possa davvero fare quanto ha in mente. Per ora mi viene da dire: lasciamolo lavorare».

Infine un gioco. Da appassionato di sport, mi associa i nomi che le faccio ad atleti? Partiamo dal sindaco Comincini.

«Direi Alex Del Piero. Il capitano dalla Serie B allo scudetto».

L’assessore Maurizio Rosci?

«Rosci è un camperista. E allora dico lo sciatore Bode Miller che per anni si è presentato a tutte le gare del circo bianco rigorosamente in camper».

L’assessore Silvia Ghezzi?

«La maratoneta Valeria Straneo, a passo spedito con i suoi MarteSani».

Claudio Gargantini di Persona e Città?

«Mi ricorda l’Olanda dei Mondiali del 1974. Tra le nazionali che non hanno vinto è quella di cui tutti si ricordano».

Mauro Aimi dell’M5S?

«Andrea Lo Cicero, un rugbista in mischia».

Gianluigi Frigerio di Forza Italia?

«Vista la sua passione per il tennis direi Roger Federer».


Roberto Pegorini

mercoledì 29 maggio 2013

LA MIA PRIMA MEZZA (MARATONA): 02h:09m:25s


Cernusco sul Naviglio (Milano, Italia)
Stadio Comunale "Gaetano Scirea"
Domenica 26 Maggio 2013
Mezza Maratona del Naviglio
Tempo: 2:09:25
#CernuscoSportFest

martedì 28 maggio 2013

CERNUSCO2032: CHE NE DITE DI CONTROLLARE (GRATIS) IL RISCALDAMENTO DEL CONDOMINIO?


"Nei condomini con impianto di riscaldamento centralizzato costruiti prima del 1990, circa il 50% dell’energia acquistata per il riscaldamento viene sprecata a causa di edifici male isolati e impianti obsoleti, energivori e sovradimensionati.

Tale inefficienza energetica rappresenta una delle prime cause di inquinamento dell’aria in città e, oltre a essere una criticità per enti pubblici e cittadini, è motivo di enormi sprechi anche in denaro per i condòmini stessi. Se consideriamo poi che, negli ultimi 10 anni, il prezzo del gas è cresciuto del 60,3%, appare evidente la necessità di attuare con urgenza una politica di controllo e sensibilizzazione al fine di garantire ai cittadini uno standard di vita più sostenibile.

Per fare fronte a questa urgenza le Istituzioni Locali (ossia la Regione Lombardia, Provincia di Milano, il Comune di Cernusco sul Naviglio e molti altri Comuni della provincia Milanese), l’Agenzia per l’Energia (Infoenergia), gli operatori specializzati in efficienza energetica (Sacert e Domotecnica
Divisione Condomini) e la più importante associazione degli amministratori condominiali (ANACI Lombardia e ANACI Milano) hanno “fatto Squadra” e deciso di avviare insieme la Campagna di Diagnosi Energetica Gratuita dei condomini con impianto centralizzato.

La campagna verrà presentata nel corso del Convegno aperto (in programma martedi 4 giugno alle ore 20.30 presso la Sala Vallaperti di Palazzo Trivulzio a Melzo agli Amministratori condominiali e ai cittadini residenti nei Comuni di Bussero, Cambiago, Carugate, Cernusco sul Naviglio, Gorgonzola, Inzago, Melzo, Pessano con Bornago, Vaprio D'Adda intitolato “Efficienza energetica in condominio con impianto di riscaldamento centralizzato: obblighi normativi, incentivi fiscali e soluzioni di intervento “a costo zero” per migliorare consumi, comfort e valore degli immobili”.

Come ci ricorda il progetto “Cernusco2032: la città dell’innovazione”, il futuro delle nostre città non è poi così lontano ma anzi dipende dalle azioni che ciascuno di noi è in grado di concretizzare oggi, tanto più efficaci quanto più diffuse tra le persone e tra le istituzioni.

Questa iniziativa ha tutte queste caratteristiche positive ed è pensata per esprimere concretamente l’impegno per uno sviluppo attento all’ambiente.

Cernusco ha tra l’altro aderito al Patto dei Sindaci per ridurre del 20% le proprie emissioni di CO2 entro il 2020, pari ad una diminuzione di circa 50Kg di CO2 per ogni cittadino. Con questa campagna dedicata ai condomini è possibile fare un grande passo in avanti in questa direzione, tenendo conto che il 96% delle emissioni sul nostro territorio arriva proprio dai privati (riscaldamento degli edifici, mobilità personale, ecc.).

giovedì 23 maggio 2013

NELLA TERRA DELLE PAROLE IN LIBERTA'

In campagna elettorale personale permanente, anche nell’ultima intervista a In Folio dello scorso venerdì il Consigliere Gargantini spende più tempo nel dare consigli non richiesti al mondo intero (spiegando tra l’altro che il suo voto al M5S alle ultime elezioni altro non era che un atto meditato per costringere Beppe Grillo ad uscire allo scoperto) piuttosto che chiarire le contraddizioni di casa propria.

Un colpo al PD Cernuschese, l’“impero del male” di ogni scelta (per lui sbagliata) di questa amministrazione; il consueto inutile tentativo di dividere una maggioranza di centrosinistra invece coesa; per la prima volta un forte ridimensionamento al M5S, pericoloso avversario in ascesa nel posizionamento di politico “duro e puro”; una pacca sulla spalla di compatimento agli altri compagni di viaggio dell’opposizione, davvero assenti visto che solo lui (a suo dire) rappresenta l’unica spina nel fianco di questa maggioranza, con solo un buffetto al giovane e per questo non pericoloso consigliere leghista. E via così, ancora una volta nella terra delle parole in libertà dove è possibile dire tutto e il suo contrario.

E’ possibile, ad esempio, presentarsi come l’esperto dello sport e della partecipazione, salvo poi essere quello che ha eletto un rappresentante dell’opposizione in Consulta dello Sport e lo ha sfiduciato esplicitamente nel giro di 6 mesi, comunque sempre solo a parole, perché i Direttivi si susseguono mese dopo mese ma il rappresentante è sempre lì, assente al suo posto.

E’ possibile dare lezione di scuola pubblica e regolamenti, senza però riuscire a trovare una sintesi sul tema nemmeno all’interno della propria formazione. Non sempre un fine direttore d’orchestra riesce ad accordare tutti gli strumenti dei suoi musicisti.

E’ possibile, ancora, accusare il Presidente del Consiglio Comunale di scarsa flessibilità per non aver accettato un’interrogazione di Persona e città a norma del nuovo regolamento, omettendo di dire che la stessa era stata presentata con un ritardo di 3 giorni, solo 24 ore prima del Consiglio Comunale.

E’ possibile, ultimo spunto in termini di tempo, presentare un emendamento in Consiglio Comunale la scorsa settimana sull’esigenza di garantire la completa separazione tra il ruolo dei politici locali e quello dei membri dei direttivi della associazioni cittadine iscritte al registro comunale, perché sarebbe uno scandalo che controllori e controllati possano sovrapporsi in uno stesso ruolo. Ma proprio l’associazione Persona e Città, la sua, ha addirittura istituzionalizzato in un articolo del proprio statuto questo rapporto: “L’organo di direzione dell'Associazione è il Direttivo, costituito da un massimo di nove e da non meno di cinque membri più i soci eletti nel consiglio comunale”. Il socio è proprio lui, il Consigliere Gargantini. Personalmente non lo trovo uno scandalo, ma conoscendolo immagino abbia scelto di non iscrivere la sua Associazione al registro del Comune rinunciando fin dall’inizio all’uso gratuito della biblioteca in caso di qualche mostra o evento.

Per quanto riguarda il passaggio dell’intervista a cui fa riferimento a me, tengo a precisare che in merito a quello che penso vale quello che dico e quello che faccio, non quello che il Consigliere Gargantini crede o s’immagina di sapere. Sulla pretesa che io debba dare il massimo, beh, diciamo che ho l'abitudine di rispondere alla mia coscienza. Si rilassi il Consigliere Gargantini. L'Eletto esiste, ma non è lui.