venerdì 27 febbraio 2009

CHI L'HA VISTO?

Mio cugino Daniele, tra Chelsea-Juventus e Milan-Werder:

From: Facebook
Sent: Thu 2/26/09 9:54 AM
To: Ermanno Zacchetti


Daniele ha scritto sulla tua bacheca: "complimenti.............siete ridicoli"

Da ieri sera alle 22.30 circa, più nulla. Se qualcuno ha notizie, lo ha visto o sentito, mi faccia almeno sapere che sta bene. Sono in pensiero per lui.
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giovedì 26 febbraio 2009

INDOVINA CHI?


Indovina chi, tra questi due grandi campioni, ha rilasciato oggi la seguente intervista?
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«Io ho finito con questa stagione, comunque vada. Sarà così, ho già deciso. Non credo che ci sarà un ripensamento. Non c'è bisogno di ripensarci, è arrivato il momento giusto. Mi sto divertendo molto, ma credo che fisicamente e mentalmente sia arrivato il momento di lasciar spazio ai giovani. Meritano di giocare. Forse vi sembra che sia ancora giovane, ma io ho quasi 37 anni e credo che il momento sia veramente giusto per staccare. Ho sempre preso le decisioni a fine stagione in base a come stavo. Adesso invece ho anticipato perchè me lo sentivo dentro. Con mia moglie ho parlato tanto e abbiamo preso questa decisione insieme. Anche lei è un po' stanca e io ho tanto da ripagare alla mia famiglia, devo stare di più con loro. Per il momento non ho pensato al mio futuro. Per ora penso ai tre mesi che devo fare a mille».
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(la risposta a questo link, ma forse anche l'altro...)
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FACTORY TOUR


L'altro giorno ho fatto parte di una delegazione di Eurosport scesa a Maranello per un incontro di lavoro in Ferrari e ho avuto la fortuna, prima dell'incontro stesso, di partecipare al "Ferrari Factory Tour". Il mio collega e capo Fred l'ha definito un pellegrinaggio nella cattedrale dei motorsports.
Pensavo che il momento più incredibile fosse vedere il reparto dove i meccanici del reparto corse (quelli che fanno i pitstop in tv) stavano lavorando sulle macchine di Raikonen e Massa.
Ebbene, forse lo è stato ancor di più entrare nell'hangar dove sono parcheggiate una cinquantina di F1 di varie stagioni passate, pronte per la vendita: le macchine di Alesi, Prost, Schumacher,...incredibile.
Oppure il reparto "Classiche", dove aggiustano e manutengono le Ferrari da strada dei clienti privati, con interventi anche di un anno per far ritornare la macchina esattamente come nella versione originale (fantastica l'idea di affidare le macchine d'epoca a meccanici d'epoca, che quelle macchine avevano costruito e dunque ne conoscono tutti i segreti).
E poi anenddoti, particolarità, attenzione, passione (eccessivo chiamarlo amore?) per le macchine, curate nei minimi dettagli, compreso la tonalità del rosso Ferrari delle macchine di F1, cambiata (tra le altre cose) per diminuire di alcuni grammi il peso della macchina. Un posto da sogno, che da lavoro a 2.800 persone, nel cuore dell'Italia. Per una volta ho visto i miei colleghi parigini estasiati.
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(segnalo a Maranello, a pochi passi dall'ingresso della Fabbrica, la Galleria Ferrari, museo ufficiale aperto al pubblico della storia Ferrari)
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lunedì 23 febbraio 2009

MERENDA IN CAMPO

Ricevo oggi il comunicato stampa di "Merenda in campo". Una iniziativa che merita visibilità.

Il blog EduCalcio.it, attraverso l’iniziativa “Merenda in Campo!” invita le società sportive con squadre giovanili a un week-end di fair play e… merenda insieme.

La redazione di EduCalcio, il blog gestito da un gruppo di giovani, punto di riferimento per l’educazione nel calcio giovanile, lancia l’iniziativa “Merenda in Campo!”.
Alle società sportive che vorranno aderire con le loro squadre chiediamo di seguire queste semplici indicazioni in occasione delle partite di campionato e dei tornei del week-end del 21/22 marzo 2009:
- al termine del match tutti i ragazzi e i tecnici delle due squadre, insieme all’arbitro, si stringeranno la mano al centro del campo e saluteranno il pubblico;
- la società ospitante metterà a disposizione una merenda per tutti gli atleti delle due formazioni. L’invito sarà esteso anche a dirigenti, allenatori, genitori e all’arbitro.

L’iniziativa “Merenda in Campo!” è stata pensata per tutte le squadre di giovani calciatori e calciatrici dai 6 ai 13 anni sia della FIGC sia degli enti di promozione sportiva (CSI, UISP, PGS, AICS…). Le società sportive sono invitate a segnalare la loro partecipazione sul sito
www.educalcio.it.

L’idea di
www.educalcio.it è nata nel settembre 2007 per iniziativa di alcuni giovani che seguono e accompagno squadre di calcio giovanile della provincia di Bergamo. Ci siamo accorti, purtroppo spesso, di come la mancanza di rispetto sui campi di gioco e il linguaggio gravemente scorretto rovinassero il clima delle partite. Bastava assistere ad un qualsiasi match per vedere quanto il regolamento venga calpestato e quanto sia assente il rispetto verso l’arbitro e l’avversario da parte di atleti, allenatori e accompagnatori delle categorie del settore giovanile, già a partire dai Pulcini. Il nostro motto vuole “provocatoriamente” unire due parole "educazione" e "calcio": siamo convinti che "educare attraverso lo sport" non debba essere solo un bel motto. EduCalcio.it nasce con l'idea di raccogliere materiale utile a genitori, allenatori, dirigenti, società sportive, scuole calcio ed educatori sportivi.

Per maggiori informazioni:
web:
www.educalcio.it
link articolo:
http://www.educalcio.it/dblog/articolo.asp?articolo=86
mail:
info@educalcio.it
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BIGLIARDINO CHAMPIONSHIPS


(clicca-doppio sull'immagine per ingrandire il volantino)

domenica 22 febbraio 2009

DUE ANNI, UN SECOLO

Mi hanno chiesto un contributo sulla palestra del PaoloVI per il prox numento di VA e dai meandri del mio computer mi sono imbattuto in un pezzo di due anni fa sulla giornata di inaugurazione della palestra (17 Marzo 2007) a firma del Direttivo del GSO.

Ci permettiamo qui solo una considerazione più generale che è questa: siamo convinti che in quelle poche ore di festa e di celebrazione fossero contenuti e condensati una serie di “modi d’essere” che per noi sono il senso dell’essere oratorio e dell’essere GSO in questo tempo e in questa città:
· l’attenzione ai più piccoli, ai giovani, primi destinatari del progetto educativo dell’oratorio e dello sport in oratorio;
· l’unità d’intenti tra le persone e tra i gruppi dell’oratorio;
· l’apertura alla città, alle altre realtà associative, alla gente: quel giorno per fare festa insieme, in futuro magari anche per affrontare problemi, dare prospettive, offrire soluzioni. Giusto per non lasciare il mondo fuori;
· la condivisione con gli altri oratori di Cernusco, per rendere concreto questo cammino verso la pastorale d’insieme, per tradurre in fatti le parole e le intenzioni;
· lo spirito propositivo dell’aggregazione, che non è mai un’accoglienza passiva di persone, ma è proposta, è offerta per “fare qualcosa insieme”. Anche per questo non ha stonato nella giornata dell’inaugurazione la presenza di personaggi famosi, né erano fuori luogo le esibizioni di realtà sportive extra-oratoriane. Erano comunque parte, nel loro essere sé stessi, di un quadro più grande;
· la convivialità dello stare insieme da parte della comunità adulta, davvero “respirabile” tra le persone presenti.

venerdì 20 febbraio 2009

COMUNQUE NON CAMBIO SQUADRA (MA GRAZIE DAVVERO...)

Caro Presidente,

abbiamo il piacere di sottoporre alla Sua attenzione la preziosa collaborazione stretta con F.C. INTERNAZIONALE MILANO che anche nel corso della presente stagione sportiva accompagna la promozione dell'attività sportiva di base di tutte le società del CSI Milano.

Anche quest'anno F.C. INTERNAZIONALE MILANO sostiene l'attività giovanile di calcio promossa dal CSI Milano per le seguenti categorie:

- PRIMICALCI
- BIG SMALL
- UNDER 10
- UNDER 12
- UNDER 14

per un totale di 651 squadre e oltre 10.000 ragazzi iscritti ai campionati provinciali 2008/2009.

Nel concreto, grazie al contributo economico di F.C. INTERNAZIONALE MILANO, la sua società sportiva riceverà all'atto dell'iscrizione delle squadre al Torneo Primaverile 2009 un contributo economico pari all'80% delle quote di iscrizioni versate al CSI Milano per partecipare al Campionato Provinciale 2008/2009.

Il CSI Milano provvederà a ringraziare personalmente la società F.C. INTERNAZIONALE MILANO a nome Vostro ed a nome di tutti i Vostri atleti, continuando nel corso degli anni a proseguire questo cammino a favore della promozione dello sport di base.

Cogliamo l'occasione per salutarLa cordialmente con preghiera di diffondere i saluti ad ogni piccolo atleta della Sua società sportiva.

CSI MILANO
Il Presidente Provinciale
Giancarlo Valeri


POSSO FARTI UN ESEMPIO?

Roberto Ghiretti, un amico del mondo della comunicazione sportiva ad alti livelli (più di miei) ma malato come me dello sport sul territorio, è diventato Assessore allo Sport del Comune di Parma e così ho fatto un giro sul portale dello sport a Parma.
Per carità, Cernusco sul Naviglio non è Parma. Ma quando parliamo in Consulta dello Sport di una politica dello sport cittadina e della conseguente comunicazione sportiva che ne deriva, ecco, è di questa cosa qui di cui stiamo parlando.

NEMMENO UNA LUCE LAGGIU' IN FONDO

A proposito di pubblicità: che aria tira? La tv è il primo mezzo a captare i segnali di ripresa.

«Per ora oggettivamente di segnali di ripresa non se ne captano. Noi ci stiamo difendendo bene, ma il mercato è ancora molto complicato e la visibilità sul futuro è scarsissima».

(Piersilvio Berlusconi sul mercato pubblicitario)

giovedì 19 febbraio 2009

DUE PASSI AVANTI, UNO INDIETRO

John Mensah, difensore del Lione e capitano del Ghana, con trascorsi a Bologna, Genova, Cremona, Verona e Modena, gioca oggi in Francia. Domenica socrsa, gara Lione-Le Havre. Mensah viene insultato per tutto il primo tempo da un tifoso avversario, nell'intervallo decide di non rientrare più in campo, l’allenatore lo convince a tornarci, ma di fronte a nuovi insulti decide di farsi ammonire due volte e farsi così espellere.

"Quando ho lasciato lo stadio l’unico pensiero era quello di tornare in Ghana. Non posso più tollerare di essere offeso e umiliato in questo modo. Domenica è stato un massacro. Ho giocato come esterno destro e nel primo tempo mi sono ritrovato sul lato dove erano sistemati i tifosi avversari. Mi hanno riempito d’insulti e di buuh. Alla fine del primo tempo avevo deciso di uscire. L’allenatore mi ha detto di non mollare, ma ormai non c’ero più con la testa. Sono un professionista, ma sono soprattutto un uomo".

martedì 17 febbraio 2009

GANCIO CIELO

Lakers o Celtic? Magic o Larry?
Comunque Kareem Abdul Jabbar: quanti "gancio cielo" abbiamo provato nella nostra vita di playground d'oratorio anni 80?
20 stagioni e 1.560 presenze nella Nba, 38.387 punti (record imbattuto) in carriera. 6 titoli Nba (e 3 Ncaa), 6 volte Mvp, 19 partecipazioni all'All Star Game.
Laureato in Storia, scrittore, musicista jazz, attore, allenatore. L'impegno nella lotta per i diritti civili.

Kareem Abdul Jabbar, come ci si sente ad allenare ragazzini ricchi e capricciosi?
«È un ambiente diverso, e te ne rendi conto subito. Il gioco è arrivato a un punto tale da diventare un'occasione finanziaria straordinaria per qualsiasi ragazzino abbastanza fortunato da entrare in una squadra».
E lei ci si ritrova, in mezzo a questi ragazzini?

«Alle volte è così difficile... Pensano di sapere già tutto, sono insofferenti a qualsiasi osservazione. Saltano, schiacciano, e solo per questo credono di essere dei fenomeni. Poi, che la squadra perda di 20 punti, a loro non interessa ».
Hanno rispetto per l'uomo che ha il record di punti nella Nba?
«Mah, forse si rendono conto che capisco qualcosa di questo gioco».

(dal corriere.it)

SINTESI ORIGINALI

"L'oratorio propone un'esperienza di vita tendenzialmente totalizzante o che comunque investe tutte le dimensioni proprie della vita del ragazzo attraverso la proposta della preghiera, dell'ascolto della Parola con la catechesi, della forte esperienza comunitaria, del gioco e dello sport, dell'apertura culturale, dell'impegno caritativo e sociale. Tutti questi ambiti si intrecciano tra loro e fanno nascere sintesi originali e sempre in evoluzione. Una caratteristica fondamentale dell'oratorio, che lo distingue da altre pur interessanti analoghe proposte, laiche o cristiane, è quella di essere sempre in equilibrio tra la precisione e la chiarezza della proposta e la sua tendenziale apertura a tutti. Ancora va sottolineata la peculiare dimensione antropologica ed educativa propria dell'oratorio. In questo senso, se è giusto qualche volta lamentarsi perchè i nostri oratori sono caricati di una funzione di supplenza sociale, è anche vero che le attività di carattere educativo e aggregativo rivolte a livello umano e attente alla crescita complessiva del ragazzo e della ragazza, non sono attività di supplenza, ma è qualcosa che è proprio dell'oratorio all'interno di una proposta di fede che vuole essere incarnata".
(Venegono, incontro con i Decani della Diocesi di Milano sul tema "Ripensare la pastorale giovanile, per una Chiesa del futuro", 1-3 Settembre 2008 - Intervento di Mons. Severino Pagani, Vicario Episcopale per la PG - il documento integrale è sul sito della Diocesi www.chiesadimilano.it)

HAI VOGLIA A FARE IL TERZO TEMPO...

Italia-Irlanda 9-38.

"I fischi sono stati una dolorosa sorpresa per la nazionale, abituata all'affetto senza condizioni anche di fronte a dolorose batoste. Gli azzurri possono ancora contare su un credito ampio: gli sponsor continuano ad arrivare, i contratti con le Tv (Sky dalla prossima stagione) e con tutto l'apparato del Sei Nazioni sono già stati firmati, nessuno escluderà l'Italia dal torneo, dovesse anche giocare come i romeni o i portoghesi. Il rugby è ancora percepito come una disciplina di valori diversi, che però andrebbero sostanziati anche da prestazioni gagliarde, se non addirittura (è chiedere troppo?) vittorie. Può darsi che i fischi di sabato siano frutto di una cultura 'calcistizzatà ma la loro ragione è così fondata che vanno rispettati. Anche gli ascolti su La7 non sono stati confortanti, bisogna evitare che il rugby ritorni a essere lo sport dei figli che giocano e dei padri ex giocatori unici spettatori".
(Corrado Sannucci su repubblica.it)

lunedì 16 febbraio 2009

SMENTISCO INDIGNATO


Vorrei smentire con indignazione le notizie fatte circolare nei giorni scorsi da certi organi di controinformazione on-line in merito a questa foto, commentata in maniera decontestualizzata e quindi caricata di un significato intrinseco di cui ne è priva. Ancora una volta la realtà è stata deformata dai soliti noti per gettare fango su cittadini onesti che, impegnati nel portare coraggiosamente avanti la bataglia democratica per la libertà e la giustizia, si vedono ora oggetto di gratuite strumentalizzazioni e attacchi personali. Mentre mi auspico che i toni del confronto politico possano tonare dentro alvei di civiltà e rispetto, sarà mia cura valutare le opportune azioni legali per salvaguardare la mia immagine di fronte ad azioni così violente.

(In fondo basta poco per inventarsi una polemica e per darsi un tono; un nemico immaginario, una battaglia ideale, l'indignazione e il vittimismo; il problema è che questa, purtroppo, è la normalità di oggi. Direbbe Moretti: mi si nota di più se non vado o se vado è sto in disparte? E' la comunicazione moderna, baby...)

venerdì 13 febbraio 2009

PERCHE' NOI ABBIAMO CAPUTI-BULGARELLI

Oggi è morto Giacomo Bulgarelli. Per quelli della mia generazione, è stato il giocatore delle vecchie partite in biancoenero del Bologna e della nazionale.
L'ho conosciuto giusto poche volte, quando per Telemontecarlo ho seguito alcune telepromozioni all'interno del programma Goleada, a Roma. Mi è sembrata una brava persona.
Per anni, quando andavamo a proporre la pubblicità nel calcio di TMC, ci veniva detto dai nostri interlocutori che la programmazione era la stessa della Rai...perchè le aziende avrebbero dovuto investire in comunicazione su Telemontecarlo?
Risposta classica ma sempre convincente: perchè noi abbiamo Caputi-Bulgarelli al commento. Ed era vero. Da una parte il naturale e coinvolgente ritmo narrativo di Massimo, dall'altra la semplice ma mai banale analisi tecnica di Giacomo - splendidamente uniti nel commento di una partita - davano alla nostra diretta qualcosa in più. Dopo di loro, Caressa-Bergomi.

giovedì 12 febbraio 2009

MENO 365

Questa notte alle 3.00 mancheranno 365 giorni esatti all'inizio della cerimonia d'apertura dei Giochi Olimpici Invernali di Vancouver 2010.
Live on Eurosport.

TIPO ALLIANZ ARENA

Segnalo dal blog di Roberto Codazzi un post sulla possibilità che l'Inter costruisca il nuovo stadio a Pioltello (nel Parco delle Cascine, tra l'Esselunga e l'Auchan, praticamente a Cernusco, al di là dalla Padana).
Scrive il Kuda: "Si parla di un mega progetto: capienza pari a 60-65 mila posti, 150 sky-box da 12 persone, 800 logge da 6 persone, 80 punti di ristorazione, spazio dedicato ai parcheggi e alle attività commerciali. Si spiega che sarà uno stadio una costruzione a cono da "inserire senza traumi architettonici nel Parco delle Cascine", un po' come l'Allianz Arena di Monaco. (...) L'Inter intende portare nel parco delle cascine di Pioltello non solo lo stadio, ma anche le attività attualmente dislocate ad Appiano Gentile ed Interello (campi di allenamento, sede della società, uffici, palestre, riabilitazione..). Per finire verrà utilizzato anche per i concerti".
Conto di tornare sull'argomento in maniera più approfondita.
Al volo, dico solo che non sono mai stato dentro all'Allianz Arena di Monaco, ma se non ricordo male lo si vede quando si va in macchina dall'Aeroporto al centro città, via autostrada. A memoria visiva, dunque, mi sembra sia in prossimità di uno svincolo autostradale (o comunque di una strada a scorrimento veloce) e con molto, molto spazio intorno. Il progetto in quel posto, a ridosso della Padana, mi sembra - diciamo così, a naso - un po' forzato.
Dal puto di vista architettonico e funzionale, l'Allianz Arena è un gioiello.

mercoledì 11 febbraio 2009

A UN MESE DA...

A un mese dall'inizio degli allenamenti lo scorso gennaio, domenica ho corso per la prima volta per 10 km. Tempo 58,26 minuti, per 5,49 minuti a km.
A futura memoria.

lunedì 9 febbraio 2009

VAL D'ISERE 2009

Alpine Ski World Championships, Val d'Isere (Fra).

Eccomi qua, nella nuova divisa Eurosport-Colmar stagione 2008/09, in tribuna ai Campionati del Mondo di Sci Alpino in Val d'Isere. Quesa foto, in particolare, si riferisce a sabato mattina, in occasione della gara di Discesa Libera.
Sono tornato a vedere una gara di sci dopo le Olimpiadi di Torino 2006. Ecco i miei appunti di viaggio:

1. Lo sci è uno sport da praticare o - in alternativa - da vedere in TV. Visto dal vivo fa scena perchè sei in mezzo a 20.000 persone vocianti e festanti, ma è difficile apprezzarlo in pieno vedendo dal vivo solo l'ultima parte di gara (il primo tratto è su maxi-schermo...in pratica in tv) e pure da lontano.

2. In compenso, dal vivo è fantastica l'atmosfera che si può respirare in città: tifosi mai "contro", folklore, feste, il vero spettacolo è oltre l'ora e mezza di gara.

3. Oggi lo sci alpino - o forse i Mondiali di Val d'Isere, un po' scomodi da raggiungere dai tifosi dei nostri sciatori altoatesini - non attira appassionati italiani. Ad un certo punto lo speaker chiama un'ovazione per un atleta italiano in partenza...silenzio. Nessuna bandiera, nessun coro, nessuna mucca-campana. Niente. Vedo francesi (ovvio) svizzeri (tantissimi), austriaci (abbastanza), una fila di giapponesi davanti a me. Se gli italiani ci sono, sono ben mimetizzati

4. L'arrivo in Val d'Isere , in auto, non è stato dei più facili. Da buon tifoso di calcio, abituato ad avere lo stadio in città, mi sono affidato al navigatore e via...la speranza di arrivare in 3 ore, 3 ore e mezza. Peccato che buona parte dei passi di montagna indicati dal mio navigatore fossero chiusi d'inverno. Morale: dopo il Frejus mi sono accodato al pulmino del Fan Club di Innerhofer e l'ho seguito fino in Val d'Isere, passando da Albertville (Olimpiadi Invernali 92). Totale: 5 ore e mezza.

5. Sabato sera sono stato a cena a Casa Italia. Niente a che vedere con i mega padiglioni allestiti in certi eventi sportivi. Semplicemente uno chalet in fondo alla strada asfaltata, su in alto, dove parlare Italiano in terra francese e mangiare cucina valtellinese. Ho vissuto insieme ai presenti la medaglia d'argento di Armin Zoggler ai mondiali di slittino, orgoglioso che fosse Eurosport a proporlo in diretta.

6. Nei miei due giorni in Val d'Isere ho potuto conoscere personalmente Paolo De Chiesa, campione di sci negli anni 70-80 e oggi voce Rai e testimonial Colmar. Decisamente simpatico e alla mano. E ascoltare lo sci e i suoi retroscena dal vivo, dalla voce di uno che ne capisce, è davvero un'altra cosa.

7. La sera, guardando dalla finestra della camera le piste da sci dei Mondiali illuminate a giorno, e pensando alle macchine delle 20.000 persone salite fin lassù e a tutti quelli che per lavoro lo avevano fatto e alla mole di installazioni temporanee messe in piedi (una su tutte: la tribuna con le postazioni commento per i giornalisti), beh, mi dicevo che l'impatto per il territorio non deve essere stato dei più semplici.

ps: La foto qui sotto si riferisce alla mia serata a Casa Italia. Il nostro Christof Innerhofer guarda su Eurosport la propria gara della mattina in discesa libera, commentandola con i presenti.