Il prossimo
26 Marzo si svolgeranno le primarie del centrosinistra in vista delle elezioni
amministrative a Cernusco sul Naviglio: ho deciso di essere della partita e insieme
ad un gruppo di persone ho già raccolto le firme necessarie per parteciparvi
come candidato del Partito Democratico.
Sì, ma con
quale progetto di città?
Io penso ad una città ricca di spazi e tempi di socialità e relazioni, che non lascia
indietro nessuno; con un'attenzione all'ambiente che è prima di tutto stile di
vita che ci fa felici; con l'ambizione ad essere il riferimento della Martesana
e con lo sguardo verso Milano.
Credo che
il merito più grande di questi 10 anni di amministrazione Comincini di cui sono
orgoglioso di aver fatto parte, sia stato quello di trapiantare nel cuore della
città - al fianco di quelli già esistenti - spazi e tempi di socialità in cui
tessere relazioni positive tra le persone, le famiglie, i giovani, le
associazioni. Penso alla Filanda, proprio in centro città, o al centro sportivo
di via Buonarroti, esempio di come la città possa riversarsi in un centro
sportivo non solo per la pratica sportiva ma per una più ampia idea di
benessere e di “viver bene”; penso anche all’Area Feste, riconsegnata al suo
ruolo di punto d’incontro a Est della città; penso ad un dettaglio della nuova
scuola, ideata con un giardino e con dei giochi per i più piccoli da vivere
anche al di fuori dell’orario scolastico; recentemente penso al condominio
solidale presentato nell'ultimo consiglio comunale di Gennaio.
Un pezzo importante
di questa strada per il futuro è già tracciata: lo sviluppo a Nord del centro
sportivo di via Buonarroti e la ridefinizione di alcuni impianti ora esistenti
e del loro utilizzo; il centro sportivo di via Boccaccio, da consegnare alla
sua piena vocazione di centro di relazioni per un intero quartiere; l’ideazione
dei tempi e dei contenuti attraverso i quali costruire relazioni tra le persone
nella ristrutturata Villa Alari. L'altro pezzo di strada verso il futuro è invece da tracciare con un impegno mirato, eventualmente anche in discontinuità con valutazioni precedenti, rispetto alla rigenerazione delle aree dismesse all'interno di un quadro generale di servizi per la città e del percorso che porterà al nuovo PGT.
La sfida più
grande che affronteremo, però, credo sarà quella di una maggior attenzione
all’ambiente affinché possa essere migliore la qualità della vita di ciascuno.
Non penso a un ambientalismo integralista ma a scelte di sostenibilità che migliorino concretamente la vita delle persone. L’ambito
principale è quello della mobilità (evidenziata nel suo lato negativo...il
traffico), percepita dai cernuschesi come l'aspetto all'interno della città che più
necessità di miglioramento. C'è la sensazione che il -22% di traffico sulle
principali strade della città e il +109% di movimenti in bici realizzati negli
ultimi 10 anni grazie ai vari interventi viabilistici non bastino ancora. È un
percorso lungo ma c'è un'intera coscienza nazionale, con Milano in testa, che
spinge verso un altro modello di città rispetto a quello che le generazioni
precedenti ci hanno consegnato.
Molto del
lavoro progettuale su questo aspetto è stato fatto nell’ultimo anno attraverso
il nuovo Piano Generale del Traffico e ci ha proiettato la visione di una
Cernusco del futuro a 30 all'ora, felice di spostarsi in bici su ciclabili
esistenti e nuove; con parcheggi smart che spingano un po' più fuori dal
centro le auto che sostano tanto e che facilitino invece quelle con una sosta
più agile; con strade un po' meno ampie e qualche rotatoria un po' più
scorrevole; con un'area pedonale da godere in maniera ancora più estesa. Qui dovranno
essere rilasciati i giusti investimenti, insieme a una spinta al cambiamento
forte. Ancora più forte di quella che negli ultimi mesi ha permesso di
condividere con la città un’idea nuova di gestione dei rifiuti e che grazie
alla propensione al cambiamento della stragrande maggioranza dei cernuschesi
ci ha portato ora all'84% di raccolta differenziata. In questo percorso penso
che sarà fondamentale anche il nuovo bando per il trasporto pubblico e
scolastico, che finalmente la costituzione della nuova agenzia di Milano ci
permetterà di indire. E sarà fondamentale avere una visione sovracomunale della ciclabità, così come impostata in questi ultimi mesi con alcuni comuni limitrofi.
Perchè
Cernusco sarà una città che tenderà ancor di più ad essere un riferimento per
la Martesana, con lo sguardo verso Milano. Siamo una città con un
posizionamento geografico incredibile (vicinanza all’aeroporto, collegamenti verso Est e verso Ovest con la metropolitana e con la ciclovia della Martesana) e possiamo davvero
diventare la porta a Est verso e da Milano. Anche in ambito culturale sarà
necessario integrare sempre più le forze in campo (penso ad esempio al legame forte
con i commercianti), per offrire un'immagine attrattiva, vivace, unitaria come
spesso in questi anni abbiamo iniziato a fare: iniziative come Cernusco Jazz o
Foto di Note o Bike la Martesana ne sono l'esempio.
Questa è
la Cernusco del futuro che ho in mente e per cui mi sento di giocare, insieme a
tante altre persone, questa partita che sta per iniziare.
Perché c'è
un momento emotivamente bellissimo che gli sportivi conoscono bene: è quella
linea d'ombra che precede di pochi istanti l'ingresso in campo e divide il buio
degli spogliatoi dalla luce dello stadio. La prima volta che lo attraversai in
maniera dirompente fu una domenica pomeriggio di sole di tanti anni fa, a San
Siro: in fila con i miei compagni di squadra, gli avversari in fila lì di
fianco, il sottopasso poi i colori e il boato abbaglianti di 80.000 persone.
Prima di
quel momento in cui si va in scena c'è tutto quello che hai voluto o potuto
fare per prepararti ad arrivare lì, nel segreto di un allenamento,
nell'emozione di un'idea, nella solitudine di una sfida, nel timore di
giocarsi; dopo c'è tutto quello che vorrai o potrai dimostrare davanti a tutti,
la tensione sportiva di giocarsela, la tenacia di non mollare, la forza di
essere all'altezza.
Ecco. Io,
noi, siamo al confine di quella linea d’ombra e lo speaker sta già chiamando le
formazioni. Si entra in campo. Per chi vuole giocare, è il momento di sistemare
i parastinchi, allacciarsi bene le scarpe e infilarsi la maglietta.
Io sono
della partita.
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