martedì 17 luglio 2007

IO VOGLIO PISTORIUS A PECHINO

La partecipazione (anche se fuori classifica) del Sudafricano Oscar Pistorius, atleta disabile che gareggia con due protesi al posto della parte inferiore delle gambe, nella prova dei 400 m. al Golden Gala di Roma la scorsa settimana e soprattutto il suo piazzamento al 2° posto ha aperto una grande discussione sulla possibilità che due mondi fino ad oggi assolutamente divisi come lo sport e lo sport per atleti disabili, possano convivere.
Già l'idea che un atleta disabile sia indicato come favorito dalla tecnologia a discapito di atleti abili è una rivoluzione cultutale senza pari: come se un atleta abile potesse invidiare a Pistorius la mancanza degli arti inferiori, magari sognando di essere come lui per poter vincere!
La sfida di Pistorius è di partecipare ad un'Olimpiade. Io penso che se correrà sotto la soglia limite, richiesta a qualsiasi atleta, Pistorius debba andare a Pechino, esempio di come la disabilità può essere superata, di come la disabilità non sia un muro insormontabile.
La diversità fa molta più paura ai "normali", perchè pone domande e chiede risposte, perchè smuove certezze, perchè mette in discussione, perchè cambia prospettive.
E sappiamo quanto anche lo sport oggi ne abbia bisogno.

Ermanno

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