benvenuta, benvenuto in Villa Greppi, la casa di tutti i cernuschesi!
Ti saluto insieme agli Assessori che sono oggi qui con me e a nome di tutta la città, idealmente qui a fianco a me.
Uno
dei momenti che aspettavo con trepidazione di vivere quando venni eletto Sindaco
era proprio questo: la consegna della Costituzione, in occasione della Festa
della Repubblica, alle ragazze e ai ragazzi di Cernusco sul Naviglio nell’anno
in cui sarebbero diventati maggiorenni. Le misure di contenimento per
l’emergenza sanitaria hanno messo a rischio la consegna di quest’anno e anche
se non ci è possibile viverla come di consuetudine nell’Aula Consigliare con
gli spunti di riflessione degli studenti delle nostre scuole, abbiamo voluto
comunque organizzarlo.
Un’emozione,
quella di questo momento, sempre particolare, ma con te e i tuoi amici nati nel
2002 per me ancora più forte: con molti ci conosciamo da quando eravate piccoli
e io un po’ più giovane e Vi guardo ora con grande affetto.
Tra
poco ti consegnerò la Legge Fondamentale dello Stato Italiano, il riferimento
unico della nostra convivenza, frutto del sacrificio di molti 18enni di oltre settanta
anni fa con un testo scritto grazie al lavoro dei Padri Costituenti, molti dei
quali giovani, poco più adulti di te.
I
suoi articoli sono anche tante frasi d’auguri per questo tuo anno speciale,
perché se provi a leggerli, uno alla volta, troverai altrettante dediche. Ne
uso alcune anche io, per scriverti le mie.
Auguri perché l’Italia possa essere sempre per te una res publica, una cosa e una casa comune, di tutti, anche tua, e scusa se è una dedica da poco. Proprio tu, insieme a ciascuna altra persona, ai tuoi amici, puoi decidere che volto avrà e come sarà giudicata dagli altri. Lo puoi fare da maggiorenne attraverso il voto democratico ma anche attraverso il tuo impegno nello studio, nel lavoro, quando fai sport, quando giri per la città, quando decidi di donare il tuo tempo per gli altri, come molti di voi hanno fatto durante questa emergenza consegnando le spese alle persone in quarantena. Quando qualcuno parlerà dell’Italia, quando tu stesso ne darai giudizi, sappi che stanno e stai parlando anche di te, sentiti chiamato in causa.
Auguri perché l’Italia possa essere sempre per te una res publica, una cosa e una casa comune, di tutti, anche tua, e scusa se è una dedica da poco. Proprio tu, insieme a ciascuna altra persona, ai tuoi amici, puoi decidere che volto avrà e come sarà giudicata dagli altri. Lo puoi fare da maggiorenne attraverso il voto democratico ma anche attraverso il tuo impegno nello studio, nel lavoro, quando fai sport, quando giri per la città, quando decidi di donare il tuo tempo per gli altri, come molti di voi hanno fatto durante questa emergenza consegnando le spese alle persone in quarantena. Quando qualcuno parlerà dell’Italia, quando tu stesso ne darai giudizi, sappi che stanno e stai parlando anche di te, sentiti chiamato in causa.
Sei
chiamato in causa, ed è la seconda dedica, perché hai la libertà di pensare,
fare, comunicare, credere, viaggiare, scoprire, interrogarti. Di decidere da
che parte stare. Sono tuoi diritti, difendili e pretendili per te e per chi non
ha la forza di rivendicarli, ma soprattutto usali, con sapienza e giudizio. Come
in queste settimane, che stai provando a guidare un’auto per prendere la
patente, non farti travolgere dall’ebrezza di una libertà incosciente, ma rendila
invece utile, rendi utile la tua vita, senza dimenticare che fai parte di una
comunità di cui percepisci, come in una famiglia, che è bello sentirsi parte e
in cui è un dovere aiutarsi.
La
terza: credo, crediamo proprio in te. Non avere paura di essere te stesso, non
hai nulla di meno di chi ti circonda, vali per quello che sei, senza
distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche,
di condizioni personali e sociali. Voglio che la libertà di cui parlavamo prima
e l’uguaglianza possano darti l’opportunità di realizzare i tuoi sogni, di fare
nella tua vita quello che senti più tuo.
E
infine l’ultima dedica, con l’articolo 11: l'Italia e ciascuno di noi che ne è
parte ripudiamo la guerra e la violenza per risolvere incomprensioni tra gli
altri stati ma anche tra di noi, non ci piacciono proprio le prevaricazioni e
il bullismo, la violenza, l’odio, le fake news contro le persone, anzi vogliamo
che le nazioni e le persone vivano in pace e con rispetto. Per questo siamo i
primi a comportarci di conseguenza, per questo siamo noi a comprendere le
ragioni degli altri.
Sono
queste le mie dediche per te, sono quelle della nostra Costituzione e di quei
18enni che la resero possibile. Non metterla in un cassetto, leggila, prova a
viverla. Esserne all'altezza è un programma di vita che ci mette idealmente al
fianco di chi la scrisse; è il modo migliore per firmarla con le nostre azioni;
per prenderci cura della nostra città e del mondo, e diventare madri e padri
costituenti, oggi.
È
quello che ti chiede il tuo sindaco, ma sono sicuro che è ciò che si augurano
anche i tuoi genitori e tutti quelli che ti vogliono bene.
Con
grande fiducia e amicizia,
Ermanno Zacchetti
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