Questo post racconta di un patrocinio particolare.
Ho firmato poco fa, infatti, il
Patrocinio del Comune di Cernusco sul Naviglio al Milano Pride, l’evento
organizzato dalla commissione Pride del CIG Arcigay Milano in collaborazione
con le associazioni del Coordinamento Arcobaleno.
Il Patrocinio – così come recita
l’articolo 1 del nostro Regolamento Comunale per la Concessione del Patrocinio
– “rappresenta un riconoscimento simbolico ed una forma di valorizzazione da
parte del Comune di iniziative ritenute particolarmente meritevoli”: come da
procedura è concesso con un decreto del Sindaco dopo la valutazione di
ammissibilità da parte degli uffici e il parere obbligatorio non vincolante
dell’assessore di competenza (in questo caso l’Assessore alle Pari Opportunità
Luciana Gomez, che si è espressa in maniera positiva e convinta). Il nostro
comune si unisce dunque alla Comunità Europea, al Comune di Milano, alla Città
Metropolitana di Milano e a 13 dei suoi comuni (dato aggiornato ad oggi) che
hanno già concesso il loro patrocinio.
10 giorni, 40 associazioni, 200.000
persone per un appuntamento inclusivo e partecipativo di cui la sfilata per le
vie di Milano è forse il momento più conosciuto, anche a livello mediatico, tra
i 60 proposti ma che ne rappresenta solo in parte il significato. L’edizione
2018 del Milano Pride è prima di tutto un momento che vuole tenere conto di
ogni diversità, partendo da quelle legate all’orientamento sessuale ma anche
all’immigrazione, alla disabilità, alla etnicità, etc. In un momento in cui il
pendolo della storia volge verso fenomeni di chiusura, razzismo ed
emarginazione, sostenere questo evento significa simbolicamente contrapporre
valori di apertura, uguaglianza e inclusione.
Se dicessi che condivido integralmente
ogni rivendicazione dell’evento e ogni modalità con cui è espressa non sarei
sincero: non ho mai nascosto la mia storia, la mia fede cattolica, le mie
convinzioni rispetto alla famiglia, ma non è questo il punto.
Ho sempre raccontato da Sindaco l’idea
di una città che cresce e si sviluppa senza lasciare indietro nessuno: agiamo
per una società che traduca gli studi e i sogni dei giovani in percorsi di
vita; che a parità di competenze offra identiche opportunità lavorative ad una
donna e ad un uomo; che abbatta le barriere tra la disabilità delle persone e
la bellezza di una città fruibile per tutti; che rispetti e non discrimini le
persone sulla base delle proprie idee, delle proprie convinzioni, delle proprie
origini, dei propri orientamenti.
Su
quest’ultimo punto, il valore espresso in forma aperta dell’uguaglianza così
come contenuto nella nostra Costituzione ci impone di aggiornare il perimetro
dei diritti e dei doveri discendenti dai valori fondamentali tenendo conto
dell’evoluzione sociale dell’Italia. E se quel “senza distinzione di sesso”
contenuto nell’articolo 3 fu pensato dai padri costituenti soprattutto a
riguardo della disuguaglianza dei diritti tra uomini e donne, il perimetro di
salvaguardia si è allargato oggi a ricomprendere disuguaglianze allora non
emerse con tanta forza nella nostra società come le differenze di orientamenti
sessuali.
Anche
per questo, nel 2016 il governo italiano di centrosinistra ha giustamente
esteso i diritti e i doveri tra coppie dello stesso sesso, introducendo
l’istituto giuridico delle Unioni Civili. Da allora sono stati 8 i
riti celebrati a Villa Greppi tra cittadini cernuschesi dello stesso sesso e 4
quelli celebrati in altri comuni che hanno visto coinvolto almeno un cittadino
della nostra città. Undici di queste dodici nuove coppie hanno scelto di
risiedere a Cernusco sul Naviglio.
Il patrocinio del comune di Cernusco
sul Naviglio esprime il sostegno a questi nostri cittadini e per estensione
testimonia la tutela dei diritti di tutte le persone, minoranze comprese, da
parte di uno stato laico e civile. A Cernusco sul Naviglio lo manifestiamo non
solo con questo patrocinio ma ogni volta che con misure concrete proviamo a non
lasciare indietro nessuno anche prevenendo e contrastando discriminazioni di
genere: nelle azioni che stiamo mettendo in campo ci sono, tra l’altro, la
conferma dello sportello donna e lo sviluppo della rete antiviolenza; ci sono
interventi nelle scuole che promuovono la parità di genere e il rispetto di sé
e degli altri; ci sono campagne di sensibilizzazione diffuse, tra le quali
quelle contro il bullismo.
Per un patrocinio certo particolare ma
tutt’altro che estemporaneo.
Nessun commento:
Posta un commento