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martedì 26 aprile 2022

25 APRILE 2022: CERNUSCO SUL NAVIGLIO E' MEDAGLIA D'ARGENTO AL MERITO CIVILE PER LA RESISTENZA E LA SUA MEMORIA

 

Autorità civili, religiose e militari, associazioni partigiane, combattentistiche e d’arma, cari concittadini: buona Festa della Liberazione!

Ringrazio Giovanna Perego, Presidente di Anpi Cernusco, e saluto con particolare affetto Giulia, Presidente del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze, e Mario Manzoni, partigiano cernuschese, presente tra noi anche in questo 25 aprile ‘storico’ per la nostra comunità.

Nel gennaio 2020, in occasione della posa delle pietre d’inciampo in memoria di Roberto Camerani e Virginio Oriani deportati nei campi di concentramento dai nazifascisti, il Senatore Eugenio Comincini (che saluto e ringrazio per la sua presenza) lanciò l’idea di avviare il formale percorso per chiedere al Presidente della Repubblica il riconoscimento della Medaglia al Merito Civile per la nostra città. Una proposta raccolta dall’Amministrazione Comunale, dagli Uffici e da Anpi Cernusco e il cui iter, passando dall’integrazione - attraverso nuovi documenti - dello straordinario lavoro compiuto negli anni dal compianto professor Giorgio Perego, è arrivato a conclusione pochi giorni fa, il 20 aprile: il decreto firmato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, su proposta del Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che conferisce questa onorificenza alla Città di Cernusco sul Naviglio, segna in maniera indelebile e ufficiale il contributo offerto alla resistenza.

Fu quello uno dei periodi più drammatici, come cinicamente sa fare la Storia con la S maiuscola quando si intreccia con le storie delle persone; anni che grazie all’azione di uomini e donne consentirono la liberazione dell’Italia dall'oppressione nazifascista; proprio come avvenne anche a Cernusco sul Naviglio nel pomeriggio del 26 aprile 1945, quando da questo portone Monsignor Guidali uscì urlando alla folla che aspettava in piazza che la guerra era finita e che i nostri, all’interno del palazzo a trattare, avevano raccolto la resa dei tedeschi.

Il riconoscimento ufficiale che riceviamo segnerà da oggi e per sempre il coraggio delle scelte di quei cernuschesi ma segnerà per sempre anche la memoria che loro stessi vollero garantire fin da subito e poi negli anni, attraverso l’impegno che assunsero nei vari ruoli istituzionali, politici, civili e associativi e poi nella consegna di quella memoria alle generazioni seguenti, via via fino a noi. Perché la memoria non può che essere affidata ad una comunità, in quella duplice accezione intesa, riprendendo da Luciano Manicardi, nell’intendimento etimologico del luogo in cui, tutti insieme “Com”, ci si prende in carico il “Munus”, cioè il Dovere e nello stesso tempo il Dono. Che, anche a costo della vita, quegli uomini e di quelle donne ci hanno preziosamente affidato.


Nelle motivazioni con cui ci è stata concessa l’onorificenza, vengono riconosciute due azioni degne di merito: in quei giorni tra il 1943 e il 1945, la popolazione cernuschese ‘ha combattuto contro l’occupazione nazifascista’ e poi ‘è stata solidale nei confronti dei cittadini sfollati dai bombardamenti’. Leggiamo le notizie di questi giorni ed è evidente come la Resistenza ci parli ancora oggi.

A fronte di una nuova guerra sul territorio europeo, davanti a persone in fuga dalle proprie case, in queste settimane Cernusco sul Naviglio, insieme a tanti comuni italiani, sta rinnovando la propria solidarietà nell’accoglienza di oltre 100 cittadini ucraini, con quella gratuità che quasi 80 anni fa altri cernuschesi dimostravano ai milanesi in fuga dai bombardamenti. E poi c’è una scelta di campo da fare, senza ambiguità.

‘L’attacco violento della Federazione Russa al popolo ucraino – ha ricordato qualche giorno fa il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella - non ha alcuna giustificazione. La pretesa di dominare un altro popolo, di invadere uno Stato indipendente, ci riporta alle pagine più buie dell’imperialismo e del colonialismo. L’incendio appiccato alle regole della comunità internazionale appare devastante; destinato a propagare i suoi effetti se non si riuscisse a fermarlo subito, scongiurando il pericolo del moltiplicarsi, dalla stessa parte, di avventure belliche di cui sarebbe difficile contenere i confini. Per tutte queste ragioni la solidarietà, che va espressa e praticata nei confronti dell’Ucraina, deve essere ferma e coesa. Dal “nostro” 25 aprile, nella ricorrenza della data che mise fine alle ostilità sul nostro territorio, viene un appello alla pace. Alla pace, non ad arrendersi di fronte alla prepotenza. A praticare il coraggio di una de-escalation della violenza, il coraggio di interrompere le ostilità, il coraggio di ritirare le forze di invasione. Il coraggio di ricostruire’.

Uno dei ricordi più belli di quando era bambina che ho ascoltato dai racconti commossi di mia mamma, è la felicità della fine della guerra annunciata dal suono delle campane e dalle persone che si abbracciavano felici per strada. La pace è un bene rinnovabile.


Anche la memoria, lo abbiamo imparato, è un bene rinnovabile. Per questo mentre vi parlo da questo palco, non mi sento sono solo, ma a fianco a me, e vi guardano negli occhi, ci sono gli uomini e le donne cernuschesi di quei drammatici anni.

Nel gruppo lì in fondo ci sono Antonio Castoldi, operaio della Pirelli, arrestato nel marzo 1943, e Giovanni Campagnone, operaio della Breda, arrestato durante gli scioperi del marzo 1944, deportato e morto a Mauthausen; al loro fianco altri colleghi operai cernuschesi, arrestati e deportati: Pietro Brevi, Luigi Colombo, Pietro Pastori e Tarcisio Porcellini.

Poco più in là c’è Celeste Bramati: fu lui a mentire di fronte ai mitra dei tedeschi in perlustrazione e giurare che no, quei due americani in fuga dal carcere di Monza non erano stati nascosti dalle famiglie della Cascina Gaggiolo per tre lunghi mesi di paura, proprio come fecero gli abitanti della cascina Colcellate con quattro prigionieri greci, per sei mesi.

C’è il Maresciallo Maggiore Pietro Pestuggia, sottufficiale dei carabinieri in servizio a Cernusco sul Naviglio nella Guardia Nazionale Repubblicana dal 16 settembre 1943 al 9 giugno 1944, che non è risultato abbia ordinato arresti o fatto rastrellamenti di renitenti o disertori, e che anzi è certo diede una mano a cavarsela al medico condotto Giacomo Pastore, segnalato quale sovvenzionatore dei partigiani.

C’è Don Secondo Marelli, con i suoi giovani dell’oratorio, scappato appena in tempo a Carugate e poi a Cantù, con la lista dei partigiani in tasca, prima che i repubblichini arrivassero a prenderlo in canonica. C’è anche Monsignor Guidali, appena uscito da Palazzo Tizzoni per annunciare la resa dei tedeschi.

Ci sono i commissari politici e i comandanti delle formazioni partigiane e tutti i loro uomini, sono più di 200: Giovanni Vanoli e Remo Bolzoni, della 105a Brigata Garibaldi, appena arrivati da Casina Fornace, dove c’era il deposito d’armi e da dove partivano gli ordini; Felice Frigerio e Mario Pirola (sarà lui il primo sindaco del dopoguerra), della 26a Brigata del Popolo, con Ginetta Frigerio e Giuseppina Pirola, staffette partigiane, e tutti i giovani studenti tirati su da Don Secondo Marelli; e per l’11a Brigata Matteotti, Erasmo Tosi e Vittorio Galeone, con Cesare Riboldi e Luigi Mattavelli, uccisi pochi giorni prima della liberazione in viale Assunta.

Ci sono i sei ragazzi prelevati nello loro case cernuschesi e deportati: Roberto Camerani, Quinto Calloni, Pierino Colombo, Virginio Oriani, Angelo Ratti, Ennio Sala, tutti accusati di cospirazione.

Ci sono i cernuschesi che operarono e combatterono in altre località, come Lino Penati, poliglotta, veterinario e poi etologo, o come Antonio Benelli “il guastatore”, morto il 20 novembre 1944 ad Agliano d’Asti insieme ad altri 7 partigiani, come racconta Beppe Fenoglio in un suo libro.

Ci sono tutti i cernuschesi che non passarono alla storia, ma fecero la storia con le loro scelte quotidiane, personali, di resistenza.

Quando da oggi accompagneremo il gonfalone di Cernusco sul Naviglio per le strade della nostra città con quella medaglia d’argento appuntata, accompagneremo le loro scelte e quelle di una generazione che non ha avuto dubbi da che parte stare per regalarci un’Italia libera, democratica e dei diritti.

E’ lo stesso impegno che facciamo nostro in questo giorno di memoria e di festa.

W il 25 aprile! W la Resistenza! W Cernusco sul Naviglio! W la pace!



LA MEDAGLIA D'ARGENTO AL MERITO CIVILE ALLA CITTA' DI CERNUSCO SUL NAVIGLIO

Lo scorso 20 aprile 2022, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, su proposta del Ministero dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha conferito la Medaglia d’Argento al Merito Civile alla Città di Cernusco sul Naviglio con la seguente motivazione:

“Durante la Resistenza, la popolazione ha combattuto contro l'occupazione nazifascista, con la conseguente perdita di vite umane. Encomiabile è stata, altresì, la solidarietà della comunità di Cernusco sul Naviglio nei confronti dei cittadini milanesi, sfollati a causa dei devastanti bombardamenti. Straordinario esempio di sacrificio, di solidarietà e di affermazione dei principi di libertà e di democrazia".

1943/1945 - Cernusco sul Naviglio (Mi)

La Medaglia d’Argento ed il brevetto a documento della ottenuta onorifica ricompensa sono stati consegnati dal Prefetto di Milano, Renato Saccone, sabato 23 aprile 2022. Il 25 aprile 2022, in occasione delle celebrazioni del 77esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo, la Medaglia d’Argento al Merito Civile viene apposta per la prima volta al Gonfalone della Città di Cernusco sul Naviglio nel luogo in cui, nel pomeriggio del 26 aprile 1945, i rappresentanti della resistenza cernuschese trattarono e raccolsero la resa dei tedeschi, annunciando la liberazione della nostra città e ponendo fine alla guerra.

La medaglia è stata portata in corteo fino a piazza Matteotti da Gaia, una bambina cernuschese in rappresentanza di tutte e tutti suoi coetanei, e l'ha consegnata prima dell’apposizione a Mario Manzoni, partigiano cernuschese, ad esprimere il ringraziamento di tutta la nostra comunità ad una generazione che con azioni e scelte in quel drammatico periodo storico, contribuì a consegnarci un’Italia libera, democratica e dei diritti. 


mercoledì 2 febbraio 2022

IL PIANO DI DIRITTO ALLO STUDIO 2021/22 E ALTRE RIFLESSIONI SULLA SCUOLA

 

E’ stato approvato lunedì sera in Consiglio Comunale il Piano di Diritto allo Studio (PDS) 2021/22, l’ultimo di questa consigliatura, con i voti favorevoli di tutti gli 11 consiglieri del Pd, i 2 di Cernusco Possibile e dei Consiglieri civici Claudio Gargantini e Gianluigi Frigerio; contrari le consigliere Rita Zecchini e Monica Tamburrini (La Città in Comune – Sinistra per Cernusco); astenuti tutti gli altri.

Premessa. Il mondo della scuola è nelle mani prima di tutto di ci lavora e di chi la vive ogni giorno: i dirigenti, gli insegnanti, gli studenti, le loro famiglie. Sono loro che la rendono viva e sono loro che dobbiamo ringraziare prima di tutto per il loro impegno. 

Il Comune, l’ho visto chiaramente in questi anni, fa però una parte altrettanto importante al loro fianco, per quanto è di propria competenza, e questo piano di diritto allo studio credo ne sia la dimostrazione; un piano di cui essere anche quest’anno molto orgogliosi, perché attraverso le scelte dell’Amministrazione Comunale espresse poi con l'azione dell'Assessore all'Istruzione, Nico Acampora, manifesta l’attenzione di tutta la nostra comunità per le ragazze e i ragazzi ed il loro cammino di crescita nella conoscenza. Sono oggi 3.432 gli studenti che frequentano le scuole statali dell’infanzia, primarie e secondarie di I grado a Cernusco sul Naviglio, a cui si aggiungono 930 studenti delle scuole paritarie. Un numero significativo e la cui gestione segna inevitabilmente la vita di un’intera città.

Come ogni ambito della nostra vita, anche per la scuola questi cinque anni possono essere riletti in un prima e un dopo la pandemia, evento imprevedibile che ha inciso profondamente sulla vita di ciascuno e chi lo nega sa di non dire la verità. In alcuni casi il covid ha cambiato priorità e quindi programmi, in altri li ha rafforzati perché utili ad affrontarla: leggere i tempi non è stato semplice per nessuno. Questo Piano di Diritto allo Studio certifica una volta di più le scelte fatte e le consegna anche per il futuro come elementi da cui non prescindere per mantenere alta la qualità dell’offerta formativa a Cernusco sul Naviglio.

Le riconduco a quattro capisaldi.

Servizi scolastici a misura di famiglia

Pre e post scuola, mensa, educatori per servizi a studenti con disabilità, trasporto scolastico, centri estivi. Intorno al cuore della scuola inteso come didattica, ci sono servizi che impattano sulla qualità della vita delle famiglie (lo sapevamo già): la pandemia, con le sue nuove regole per grandi e piccoli, ha dimostrato ancor di più quanto fossero fondamentali.

Prima della pandemia il cammino che avevamo intrapreso era quello di rendere questi servizi più adatti ai tempi delle famiglie. Un esempio era stato il prolungamento e la rimodulazione del dopo scuola primaria, tema sul tavolo da tempo e mai risolto, andando incontro alle esigenze dei genitori-lavoratori: una scelta che aveva contribuito a incrementare gli iscritti dai 47 del 2017/18 ai 144 del 2019/20. Oppure un altro esempio erano stati i centri estivi, ripensati nell’offerta e per questo passati da 367 iscritti nel 2017 (primaria e materna) ai 680 dell’estate 2019.

Dopo l’anno 2020/21 completamente stravolto dalla pandemia, la volontà è stata quest’anno quella di ripartire garantendo comunque tutti i servizi, nel rispetto delle varie normative in vigore, ovviamente con sforzi e costi aggiuntivi e capienze limitate ma certo utili a rispondere alle confermate esigenze delle famiglie: per i due esempi di prima, 106 gli iscritti al dopo scuola primaria, 406 i partecipanti all’ultimo centro estivo. La direzione è quella giusta.

In una città scelta dalle famiglie come Cernusco sul Naviglio, una strada da continuare a percorrere e da migliorare passo passo nei prossimi anni.

Nessuno deve rimanere indietro

Fin dalla prima giunta, su questo tema ci eravamo dati un obiettivo ambizioso: avere tutti gli educatori in servizio già dal primo giorno di scuola, per tutte le ore necessarie, da affiancare ad ogni studente con necessità di un servizio di assistenza educativa specialistica, a prescindere dal loro numero. Venivamo da una situazione che nel 2016/17 prevedeva 79 studenti per complessive 19.462 ore ed una spesa di 381.455 euro; per l'anno in corso 2021/22 sono saliti a 140 gli studenti certificati per complessive 34.902 ore e 695.247 euro di spesa. Un incremento di ore e di spesa di circa l’80%, interamente coperti. 

Ci tengo anche a ricordare che nel contesto dell’emergenza sanitaria che ha segnato anche la partenza di quest’anno, il servizio di assistenza educativa specialistica è stato organizzato, superando le molteplici difficoltà, in modo da poter essere eventualmente commutato in servizio educativo a distanza, qualora le esigenze di contenimento della pandemia avrebbero imposto a livello normativo l’attivazione della didattica digitale integrata.

In una città che vuole crescere senza lasciare indietro nessuno ci sono attenzioni che non si possono trascurare.

La qualità degli spazi

Avevo iniziato il mandato inaugurando nel Settembre 2017 il nuovo polo scolastico alla presenza dell’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni: una scelta fatta dall’amministrazione precedente del sindaco Eugenio Comincini, di cui anche io facevo parte, spiegata prima di tutto dalla necessità di spazi aggiuntivi per una popolazione scolastica in crescita. Non solo. C’era anche la volontà di realizzare un luogo bello, sicuro e all’avanguardia perché attento all’ambiente dove studiare e crescere. Abbiamo proseguito su questa strada con gli investimenti sulle strutture scolastiche della città esistenti e se rileggo i cinque Piani di Diritto allo Studio di questi anni, posso mettere una spunta verde su molte opere con le quali, realizzandole, abbiamo reso migliore l’esperienza a scuola degli studenti:

ü  il completamento del nido e della materna nel nuovo Polo Scolastico;

ü  la mensa spostata dal seminterrato al primo piano in via Manzoni e, sempre in quel plesso, tutti i bagni rifatti (il prossimo lavoro è quello di trasformare gli spazi lasciati liberi dalla mensa in laboratori: non è vero che non c’è un progetto sugli spazi interni della scuola Manzoni, lo ripetiamo da anni);

ü  i nuovi giochi negli spazi all’aperto delle scuole materne di via Dante e di via Don Milani e, in quest’ultima, anche il rifacimento degli spazi sportivi;

ü  il rifacimento dell’Auditorium ‘Paolo Maggioni’ nel plesso di via Don Milani, sia in chiave di sicurezza, sia per migliorare l’esperienza delle classi musicali;



ü gli interventi in tutti gli spazi di piazza Unità d’Italia per l’aggiornamento del Certificato Prevenzione Incendi;

ü  gli interventi al primo piano di via Mosè Bianchi per consolidare i controsoffitti;

ü e poi tutti gli interventi puntuali di manutenzione e acquisto arredi secondo le esigenze della scuola che si sono via via succeduti ogni estate, compresi i nuovi strumenti per la classe musicale.

Ah, e senza dimenticare quell’incredibile estate del 2020, quando per rispettare i nuovi parametri tracciati dal governo per garantire un rientro a scuola in sicurezza abbiamo allargato aule, tracciato vialetti d’ingresso e creato nuovi accessi alle scuole per garantire i giusti distanziamenti.

Come ho raccontato anche ieri sera, sul tema dei numeri e della qualità degli spazi, una scelta che ci sta davanti è quella sulla nuova scuola media: uno studio commissionato dal Comune al PIM sulla sua necessità ci dirà a breve se la previsione fatta dalla precedente giunta era corretta e, nel caso, dove realizzarla per rafforzare l’idea di una scuola di prossimità (non dico in 15 minuti perché probabilmente qui a Cernusco il tempo degli spostamenti è anche inferiore).

Insieme a questa decisione andrà presa - passando dal Provveditorato - quella sul dimensionamento scolastico degli istituti comprensivi, oggi eccessivamente affollati di alunni e che dovranno essere portati da due a tre. La dimensione ideale è compresa tra i 600 e i 1000 studenti, i nostri ne hanno 1.807 (IC Margherita Hack) e 1.625 (IC Rita Levi Montalcini). Una scelta non tanto sul percorrere o meno questa direzione quanto del modo in cui ridisegnare conseguentemente i bacini. E poi, la ristrutturazione dell’esterno della scuola di via Manzoni, rispetto ai cui interventi stiamo lavorando per ottenere i fondi statali  per la riqualificazione degli edifici scolastici.

I dettagli che fanno la differenza

Siccome ‘fare’ rimane una delle cose più belle (e oggettive) che esistano nel mestiere dell’amministratore locale, ascoltando lunedì sera gli interventi dei consiglieri, pensavo a quelle cose che cinque anni fa non c’erano e che ora ci sono e sono normalità grazie alle scelte che abbiamo fatto interpretando nuovi bisogni, in sintonia con un’idea di città chiara, lavorando su dettagli di un bellissimo quadro esistente.

Dico subito una cosa che quest’anno non c’è più ed è il servizio del Variopinto. Mi dispiace e ha la sua causa nel venir meno dell’esperienza all’interno della Filanda (nel frattempo trasformata in centro vaccinale). Non abbiamo avuto la forza di riprogettarlo ma, per quanto mi riguarda, è solo un arrivederci.

Queste sono invece le azioni che siamo riusciti a fare (e so che l’elenco non è esauriente) o che sono già impostate per la loro realizzazione:

ü  La realizzazione di due ciclabili, quella su via Adua rispetto alla scuola di via Manzoni (e un po’ più in là a quella di piazza Unità d’Italia) e quella di via Don Mazzolari verso il plesso di via Don Milani, che hanno completato tutte le connessioni delle scuole cernuschesi alla rete ciclabile della città. A Cernusco sul Naviglio diventare grandi è anche andare in bicicletta a scuola, in sicurezza;

ü  Le infrastrutture digitali. Eravamo già al lavoro per offrire ad ogni plesso una connessione digitale, la pandemia ci ha chiesto di accelerare. Grazie alla fibra di Città Metropolitana e ai collegamenti realizzati in città le scuole cernushesi ora sono decisamente veloci;

ü  La sperimentazione delle classi digitali. Un progetto per cui il comune garantisce da 4 anni l’acquisto dei tablet ma che è stato possibile realizzare per la disponibilità della dirigenza e la professionalità degli insegnanti ad affrontare questa sfida in 5 classi della scuola media;

ü  Lo sportello dedicato ai disturbi specifici dell’apprendimento (DSA). Sul tema ‘non lasciamo indietro nessuno’, oltre 50 accessi nel 2019, prima della pandemia. Dopo il lockdown ha ripreso l’attività, nel novembre 2021;

ü  Il CCRR per tutti gli studenti. Un progetto lanciato dalla precedente amministrazione e che abbiamo allargato anche agli studenti della scuola paritaria Aurora-Bachelet. E siccome i giovani sono il nostro presente prima ancora che il nostro futuro, gli interventi agli eventi istituzionali del Giorno della Memoria, del 25 Aprile e del 4 novembre, al fianco del Sindaco;

ü  I progetti lanciati nel 2018/19 come il piano per la prevenzione del cyberbullismo e la formazione rivolta ai genitori 4.0, temi mai come oggi attuali;

ü La dote scuola. Una sperimentazione per sostenere economicamente gli alunni meritevoli di famiglie con ISEE bassi;

ü  Le aule natura. E’ un progetto che potrà vedere la luce il prossimo anno, anche ad accompagnare quell’attenzione all’ambiente che ben hanno espresso gli studenti nei loro Friday for Future.

Ps: I numeri

I numeri, quelli del bilancio, dicono che alla scuola viene dedicato ogni anno quasi l’11% della spesa corrente del Comune, ben oltre i 3 milioni di euro: nel 2017 era l’8,55%.

Questi i numeri del Piano di Diritto allo Studio 2021/22 (comprensivi di spesa corrente e investimenti):

martedì 16 luglio 2019

CHE BELLA CERNUSCO SU DUE RUOTE!


Il numero estivo del notiziario 'Fuori dal Comune' in distribuzione in tutte le case dalla scorsa settimana dedica un approfondimento ai passi concreti che stiamo compiendo per rispondere all'emergenza del cambiamento climatico globale, in particolare raccontando quello che stiamo immaginando e realizzando per confermarci sempre più come una città sostenibile anche in tema di mobilità. Qui sotto il mio editoriale

Un venerdì dello scorso marzo un centinaio di studenti delle nostre scuole, in rappresentanza anche degli altri compagni e unendosi idealmente alle ragazze e ai ragazzi di tutto il mondo, sono venuti in Villa Greppi per incontrarmi e consegnarmi la disponibilità ad un impegno comune che promuovesse comportamenti virtuosi perché attenti all’ambiente e quindi al proprio futuro.

E’ la grande campagna mondiale di sensibilizzazione verso i temi ambientali ‘Global strike for Future’: chiede a noi adulti di essere protagonisti, non solo a parole, di una evoluzione negli stili di vita nostri e delle nostre famiglie affinché il cambiamento climatico in corso e le sue conseguenze devastanti per la terra e per l’uomo possano essere fermati.

Poche settimane dopo questo incontro, l’impegno condiviso si è subito concretizzato in una prima azione attraverso la consegna dei contenitori della raccolta differenziata nei vari plessi scolastici della città e l’introduzione di questa modalità di gestione dei rifiuti in tutte le classi, risposta alla richiesta proveniente proprio dal Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze di essere al centro della più importante iniziativa di sensibilizzazione attiva nelle scuole sul tema.

La gestione attenta del ciclo dei rifiuti; l’attenzione agli sprechi alimentari; l’uso consapevole delle risorse, in particolare dell’acqua; la realizzazione di prodotti e gli acquisti ‘plastic free’; l’efficientamento energetico degli edifici e delle strutture; gli spostamenti sostenibili: sono davvero numerosi gli ambiti in cui poter fare la nostra parte con stili di vita attenti all’ambiente che ci rendono felici.

Questo numero del notiziario comunale, insieme alla narrazione delle tante attività di una città viva e dinamica come si conferma essere la nostra, pone una particolare attenzione al racconto delle politiche del Comune di Cernusco sul Naviglio in tema di mobilità sostenibile, per condividere la visione d’insieme entro cui ci stiamo muovendo e rendere ciascuno di noi protagonista nella costruzione della nostra città di domani.

All’interno di questa prospettiva, sono molteplici gli ambiti in cui la nostra città si sta sviluppando: lo straordinario traguardo del biglietto unico, frutto del lavoro condotto in questo ultimo anno e mezzo insieme a tanti Sindaci della Città Metropolitana e che partirà con una prima integrazione già nel corso del mese di luglio; il restyling completato da poche settimane della stazione MM di Villa Fiorita e dintorni, con l’abbattimento delle barriere architettoniche, gli interventi per migliorarne la qualità e una rinnovata pedonalità esterna di accesso più sicura; la progettazione già iniziata della nuova via Adua, con un percorso ciclopedonale che consentirà una connessione sicura e green tra il centro e la zona a Nord della città; il progetto di ciclo-accoglienza lungo il naviglio e integrato con una prospettiva metropolitana, al fine di promuovere un turismo sostenibile; il riconoscimento ottenuto a Verona lo scorso aprile di ‘Città amica della bicicletta’ per le infrastrutture e le iniziative in tema di ciclabilità; il sistema di Bicipark rafforzato insieme al sistema di gestione parcheggi più tecnologicamente avanzato, più equo, che premi gli spostamenti extra-cittadini integrati con il trasporto pubblico.

Che bella Cernusco sul Naviglio osservata con questa prospettiva!

‘Ho usato verbi al presente per raccontare il futuro perché il futuro è il presente di ogni sognatore’: così si concludeva lo spettacolo di musica, narrazione, fuochi e proiezioni sulla facciata di Villa Greppi andato in scena il sabato sera della Fiera di San Giuseppe 2019, dedicato al genio di Leonardo da Vinci in occasione dei 500 anni della scomparsa.

Davvero il futuro è nelle nostre mani e lo stiamo costruendo già oggi, sognandolo e realizzandolo da cittadini e da amministratori pubblici attraverso azioni concrete.

venerdì 7 giugno 2019

CITTA' INNOVATIVA, APERTA E SOLIDALE


Tra ieri e oggi Cernusco sul Naviglio è stata al centro del dibattitto politico nazionale per una interpellanza presentata dalla consigliera comunale Paola Malcangio in quota Lega in cui chiede spiegazioni su un intervento di mediazione culturale a favore di una bimba di origini egiziane nata in Italia che frequenta l’istituto Rita Levi Montalcini.

Tengo a chiarire prima di tutto la questione a livello amministrativo ed istituzionale, per poi fare una riflessione di tipo politico.

L’intervento in questione è stato richiesto direttamente dalla scuola che, in base all’autonomia scolastica, può decidere di attivare o meno percorsi rivolti ai propri alunni.

Tale intervento di mediazione culturale è stato rivolto a una bimba nata in Italia ma di origini egiziane per permettere ai bambini di fare domande e confrontarsi sulla cultura e sulla tradizione della loro compagna. Nessuna lezione di arabo dunque, ma una sorta di laboratorio in cui probabilmente sono stati anche fatti esempi di parole in altra lingua, ma che sono certo non aveva altro fine che far conoscere una cultura altra rispetto a quella italiana.

La spesa sostenuta per questo intervento (120 euro circa per 4 ore) è finanziata sì dal Comune di Cernusco sul Naviglio, ma attraverso un contributo che ogni anno l’Amministrazione corrisponde al Distretto 4 di cui fanno parte, insieme al comune di Cernusco, anche altri otto comuni della zona della Martesana che insieme coordinano progetti di tipo sociale su tutti i territori. All’interno dei servizi erogabili, ci sono anche gli interventi di mediazione culturale affidati attraverso gare d’appalto pubbliche a cooperative o società che partecipano con i loro progetti ai bandi.

Questi i fatti, che da soli bastano a smentire categoricamente l’ipotesi avanzata dalla consigliera sull’irregolarità di spesa del servizio.

Aggiungo a questo punto alcune riflessioni.

La prima: personalmente trovo costruttivo e anzi occasione di crescita per i bambini, poter dialogare insieme a un mediatore sulla cultura dei propri compagni, qualunque essa sia: ben vengano dunque insegnanti che chiedono il supporto di esperti di questo tipo per allargare la conoscenza dei nostri bambini.

La seconda: trovo strumentale e assolutamente fuori luogo la polemica che la consigliera Malcangio ha voluto innescare.
 
 
 
Quanto si svolge in aula è competenza di insegnanti e Presidi, di certo non della politica. Nelle nostre scuole si coniuga da sempre innovazione, didattica di alto livello, rispetto delle differenze, utilizzo di strumenti diversi per la diffusione del sapere e molto altro, e lo si fa bene: di certo Presidi e insegnanti non hanno bisogno di lezioni da parte della politica per svolgere bene il loro mestiere che già fanno egregiamente.

Un’ultima considerazione: la consigliera comunale Malcangio sa bene che Cernusco sul Naviglio è una città innovativa, aperta e solidale, in cui l’integrazione è portata avanti con azioni concrete e senza troppi sensazionalismi ogni giorno, dentro le scuole come sui campi da calcio e nelle piazze.
 
 
Non saranno certo polemiche strumentali che fanno parlare (male) della nostra città a cambiare le persone che compongono e costruiscono ogni giorno questa comunità. Cernusco sul Naviglio è Città Europea dello Sport per il 2020: che la consigliera Malcangio sappia che da qui a un anno potrebbero arrivare molti stranieri, forse sapere qualche lingua in più oltre che l’Italiano sarà utile a tutti noi

lunedì 3 giugno 2019

UN MESSAGGIO DI PACE

 
Sua Eminenza Cardinale Scola, Reverendo Monsignore Capra, cittadini tutti, porto il saluto della Città di Cernusco sul Naviglio all’inizio di questa settimana in cui la comunità cristiana accoglie la statua della Madonna pellegrina del Santuario di Fatima.
 
Cernusco sul Naviglio è terra mariana e da sempre la storia della nostra città si è intrecciata con il sentimento di devozione, a volte intimo e riservato, a volte comunitario e pubblico, che nei secoli ha percorso donne e uomini della nostra comunità.

E’ a Santa Maria Addolorata che nel IV secolo la prima comunità cristiana della città dedicò la propria chiesa, oggi santuario lungo il Naviglio e costruzione cernuschese di cui ci sia più antica traccia scritta.
E' a Santa Maria Assunta che i cernuschesi a cavallo del 1600 dedicarono la nuova chiesa parrocchiale voluta da San Carlo Borromeo, poi ricostruita nel secolo scorso nell’attuale posizione, affidando la città alla sua Patrona.
Ancora, è pregando con negli occhi l’immagine dell’Addolorata di Santa Maria di Cernusco che  Monsignor Biraghi (è lui stesso a ricordarlo in uno scritto) nell’ottobre 1837 decise di fondare la Congregazione delle Suore Marcelline, testimonianza ancora attuale di fede e servizio per le persone più fragili.
E' con la richiesta di aiuto alla Vergine Maria che il giorno dell’Assunta 1857 il Conte Ambrogio Uboldo iniziò a scrivere il suo testamento in cui donò la propria villa - ‘lego tutti  miei beni per ricovero agli ammalati bisognosi’ le sue parole - per farne un ospedale, lì dove ancora oggi compie il suo importante ruolo di presidio territoriale pubblico, accogliendo ogni persona.
E' la Madonna col Bambino in lacrime che nella notte tra il 22 e il 23 febbraio 1924 apparve a Suor Elisabetta Redaelli, miracolandola da un male incurabile e lasciando un messaggio alla città esortante alla preghiera e alla speranza in un tempo rabbuiato da contrasti e guerre.
E ancora oggi, sono numerose le manifestazioni pubbliche attraverso le quali, all’interno del nostro vivere comune, la comunità cristiana di Cernusco sul Naviglio esprime questo profondo legame.
 
Giungendo a Cernusco sul Naviglio la Statua della Madonna pellegrina del Santuario di Fatima porta con sé il messaggio di pace che dal 1917 si è diffuso nel mondo dal piccolo paesino portoghese, luogo dell’apparizione.
E’ un messaggio che la comunità cernuschese sente proprio e che l’ha permeata anche nell’ultimo secolo di storia fino ai nostri giorni, in ogni slancio personale, associativo, cooperativo o comunitario di attenzione per le persone.
E’ un messaggio che parla al cuore di ogni credente ma anche alla coscienza di ogni donna e di ogni uomo che si impegna nella propria comunità giorno dopo giorno nel ruolo che ricopre, nel campo civile e religioso, per portare avanti valori di pace contro ogni forma di ingiustizia, di emarginazione e di discriminazione.
 

giovedì 25 aprile 2019

IL 25 APRILE E LA POESIA DELLA LIBERTA' CHE RINASCE


Autorità civili e militari, associazioni partigiane, combattentistiche e d’arma, Presidente di ANPI Cernusco - Giovanna Perego -, concittadini: buona 74esima Festa della Liberazione!

Un saluto particolare lo rivolgo a Diego, Edoardo e Marco - presenti oggi in rappresentanza delle studentesse e degli studenti del Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi - e a tutti i bambini e giovani presenti.

Anche quest’anno ci siamo dati appuntamento in questa piazza, davanti al palazzo che alle 4 del pomeriggio del 26 Aprile 1945 vide la fine dell’occupazione di Cernusco sul Naviglio e la resa dei tedeschi nelle mani dei partigiani cernuschesi, sancendo la liberazione della nostra città. E’ il giorno da cui partì lo sguardo di futuro che attraversa oggi questa piazza, passa dagli occhi delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi e si dispiega verso ciò che sapranno, sapremo costruire a nostra volta guardando il futuro.


L’indescrivibile sentimento di gioia che pervase i cernuschesi 74 anni fa quando Monsignor Guidali uscì da questo portone annunciando la resa dei tedeschi alla folla in attesa è lo stesso che si rinnova oggi in noi. Una gioia grande ma ottenuta grazie al sacrificio di molti.

Dopo l’8 settembre 1943 anche a Cernusco sul Naviglio furono tanti gli eroi – più o meno conosciuti – che compirono scelte e donarono anni della propria vita, in alcuni casi la stessa vita, per la nostra libertà.

Sette cernuschesi lasciarono la nostra cittadina per andare a fare il "partigiano della montagna" e combattere i nazifascisti a viso aperto, in maniera clamorosa, dichiarata. Due furono i caduti: Antonio Benelli, il 20 novembre 1944 ad Agliano d'Asti, nel Monferrato, e Luigi Melzi, il 22 febbraio 1945 a Trivero, nel Vercellese, che combatterono in Piemonte insieme a Levio Vitali; Lino Penati, Luigi Cambiaghi e Mario Pastore furono impegnati nei territori della nostra regione e Carlo Vignoni all’estero.

Molti eroi quotidiani decisero invece di resistere con o senza fucile, qui in città e nella Martesana, salvando vite, dando rifugio, prestandosi a compiti di collegamento, di supporto o di cura, ma non per questo scansando pericoli o evitando il rischio, anzi operando fattivamente nell’opposizione al regime, anche coraggiosamente in azione.

Tra di loro Cesare Riboldi e Luigi Mattavelli, che caddero in viale Assunta il 24 Aprile 1945, e Giovanni Farina che venne ucciso da un fascista il 26 Aprile 1945, a Varedo.

Roberto Camerani, Quinto Calloni, Pierino Colombo, Virginio Oriani, Angelo Ratti e Ennio Sala furono prelevati dalle proprie abitazioni qui a Cernusco sul Naviglio nella notte del 18 Dicembre 1943, arrestati per cospirazione, rinchiusi a San Vittore e deportati il4 Marzo 1944 nel lager di Mauthausen. Due di loro, Virginio Oriani e Pierino Colombo, non fecero più ritorno, insieme ad un altro deportato della nostra città, Giovanni Compagnone.

Ho voluto scandire questi i nomi, le loro scelte e brevemente le loro drammatiche storie personali per ricordarci che nel periodo più umiliante della nostra Storia, tanti giovani (operai, studenti, impiegati) scrissero una straordinaria pagina di solidarietà e di civile dignità con uno sguardo di futuro migliore - per Cernusco sul Naviglio, per l’Italia, per il mondo - che giunge oggi fino a questa piazza. Una resistenza dalla dimensione popolare, una fraterna collaborazione tra persone di idee politiche diverse, senza la quale avremmo fatto molta più fatica a recuperare la dignità smarrita.

Nei prossimi mesi aggiungeremo un tassello a questa memoria.

Settimana scorsa, infatti, ho incontrato i famigliari di Roberto Camerani e di Virginio Oriani – due dei giovani cernuschesi deportati - per consegnare personalmente loro l’autorizzazione degli Uffici Comunali alla posa delle rispettive pietre d’inciampo di fronte alle case in cui la feld polizei entrò in azione in quella profondamente buia notte del 1943, in particolare in via Cavour 23 e in via Marcelline 27. Una lacerazione nella storia della nostra comunità e una memoria dolorosa che condivideremo insieme perché necessaria per non dimenticare, anche nelle strade della nostra città.


Molte cose sono cambiate da quei giorni di 74 anni fa. Eppure – come ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – “misurarsi con i valori di libertà, di pace, di solidarietà, di giustizia, che animarono la rivolta morale del nostro popolo contro gli orrori della guerra, contro le violenze disumane del nazifascismo, contro l'oppressione di un sistema autoritario, non è esercizio da affidare saltuariamente alla memoria. Stiamo parlando – continuava il Presidente Mattarella - del fondamento etico della nostra nazione, che deve restare un riferimento costante sia dell'azione dei pubblici poteri sia del necessario confronto nella società per affrontare al meglio le novità che la storia ci pone davanti”.

Un impegno che ingaggia ciascuno di noi e che questo 2019 ci ripropone, tra gli altri, attraverso il bellissimo esercizio della democrazia con le prossime elezioni europee, tra poco più di un mese.

La ricostruzione non solo materiale ma anche civile e morale alla fine della Seconda Guerra Mondiale ci ha consegnato lo sguardo di futuro di un’Europa altrettanto libera, in pace, solidale e giusta di cui il movimento di resistenza italiano fu forse il più convinto sostenitore come opposizione alla politica nazionalista e all’isolamento culturale di regime.

“Il futuro – scrisse dell’Europa Alcide De Gasperi, uno dei suoi Padri Fondatori -  non verrà costruito con la forza, nemmeno con il desiderio di conquista ma attraverso la paziente applicazione del metodo democratico, lo spirito di consenso costruttivo e il rispetto della libertà”.

Noi ci riconosciamo in questa idea di Europa di cui l’Italia fa parte e vogliamo si manifesti – o torni a manifestarsi - in un’attenzione ad ogni persona.


Nei giorni scorsi sono andato negli archivi comunali a riprendere i documenti amministrativi del nostro comune che seguirono la Liberazione a Cernusco sul Naviglio. Sui verbali prestampati sono cancellati i riferimenti alle adozioni unilaterali del Podestà, sovrascritti invece dagli incontri e dalle decisioni del Sindaco e della Giunta.

Mi sono imbattuto, tra gli altri, in questo verbale di Giunta che vi leggo integralmente e idealmente Vi consegno a conclusione di questo mio intervento:

L’anno millenovecentoquarantacinque, addì quattordici del mese di giugno nel Comune di Cernusco sul Naviglio e nell’Ufficio di Segreteria si sono riuniti i rappresentanti della Giunta Comunale, definitivamente quale emanazione del locale C.L.N., nelle persone dei Signori:

Cavagnera Luigi - Partito Comunista
Sala Vincenzo - Partito Socialista
Barni Prof. Gian Luigi - Partito d’Azione
Pinchetti Ing. Ercole - Partito Liberale

La Giunta, Presieduta dal Sindaco Dott. Pirola Mario, assistita dal Segretario Comunale Rag. Marino Leogrande, decide quanto infra:

NOMINA DEL VICE SINDACO in persona del Signor FARINA Luigi (democratico-cristiano) – Direttore Ditta Cucchi – a unanimità di voti.

COSTITUIRE DEFINITIVAMENTE le seguenti commissioni:

COMMISSIONE ANNONARIA
Sindaco Pirola Dott. Mario - Oriani Luigi - Colombo Natale - Colombo Tarcisio - Vergani Innocente

CONSIGLIO SCUOLA MATERNA
Lucioni Rag. Mario - M.R. Don Claudio Guidali -Barni Prof. Gian Luigi - Vimercati Riccardo - Tricella Carlo - Tornielli Angelo

CONSIGLIO OSPEDALE UBOLDO
Beretta Rag. Paolo - Lucioni Rag. Gino - Penati Dott. Giovanni - Vimercati Emilio - Cavagnera Gino

CONSIGLIO ENTE COMUNALE ASSISTENZA
Barni Franca Biraghi - Sirtori Edvigio -Farina Luigi - Vanoli Giovanni - Ferrari Pier Luigi

CONSIGLIO C.N.M.I
Lucioni Franca Grassi - Barni Franca Biraghi -Sirtori Tina Pinchetti

DELEGATO CONSORZIO STRADE
Ing. Ferdinando Balconi

COMMISSARIO CORPO MUSICALE CITTADINO
Bolla Tomaso


Sono gli organi democratici della nostra città per lungo tempo soppressi che riprendono forma in cariche, consigli, commissioni e impegno civile; ci sono i nomi di molti dei protagonisti della Resistenza Cernuschese, di quelli che due mesi prima erano in questo palazzo a trattare la resa dei tedeschi; c’è in questo ritorno alla democrazia il sacrificio di chi aveva perso la vita resistendo e di chi in quei giorni stava tornando dai campi di sterminio, sopravvissuto per sempre nel corpo e nell'anima; c’è la Banda de Cernusc che riprende a suonare dopo tre anni di silenzio.

E’ la “poesia della libertà che rinasce” nella passione per la propria città e per le persone, e che con il suo sguardo di futuro giunge fino a questa piazza, oggi, fissandoci dritti negli occhi. Chiedendoci di non volgerli mai da un’altra parte.

W il 25 Aprile!
W la Repubblica!
W l’Italia