È con grande affetto
che a nome mio personale, dell’Amministrazione Comunale e della città tutta,
saluto i bersaglieri riuniti oggi a Cernusco sul Naviglio per questo raduno,
che si inserisce nelle nostre celebrazioni per il centenario della fine della
grande guerra.
Nei suoi 182 anni di
vita, il Corpo dei Bersaglieri è stato protagonista di tutti gli eventi che
hanno segnato la storia della nostra Nazione, dal Risorgimento in poi, e ancora
ai giorni nostri si distingue per la presenza in prima linea nel portare la
pace e i valori della Repubblica Italiana, nel nostro Paese e all’estero: come
nel Sud del Libano, dove lo scorso 18 ottobre la Brigata Garibaldi ha assunto
la responsabilità del comando multinazionale composto da
circa 3.700 militari e che opera per
garantire l’equilibrio in un’area sensibile, in cui la presenza dei Caschi Blu
è sinonimo di imparzialità, stabilità e unione d’intenti.
Nei giorni che 100 anni fa segnarono drammaticamente la storia italiana con oltre 650.000 caduti di guerra e 590.000 vittime civili, i reparti bersaglieri furono impegnati su tutto il fronte e l’altissimo numero di decorazioni al Valore Militare assegnate individualmente o al reparto testimoniano il grande valore dei bersaglieri in battaglia.
Anche
Cernusco sul Naviglio pagò un duro prezzo di vite umane: furono 125 i caduti
che la nostra città dovette tristemente contare al termine della grande guerra,
compresi 9 bersaglieri il cui sacrificio voglio singolarmente con voi ricordare
oggi, con gratitudine e riconoscenza:
Il soldato
BONALUMI GAETANO del 12° Bersaglieri, ferito a San Michele del Carso e poi
deceduto a Ospedaletto il 18 Ottobre 1916, a 25 anni;
Il soldato
CAMBIAGHI CARLO del 5° Bersaglieri, morto a 23 anni sul campo a Santa Lucia
d’Isonzo il 22 Agosto 1915;
Il soldato
GHEZZI ANGELO del 5° Bersaglieri, 33 anni, fatto prigioniero e di cui si ebbe
un’ultima lettera da Belgrado nell’Ottobre 1918;
Il soldato
POLLASTRI ANTONIO del 12° Bersaglieri, disperso in combattimento a 29 anni a
San Giovanni di Manzano (oggi San Giovanni al Natisone) il 28 Ottobre 1917;
Il soldato POLLASTRI
ENRICO del 15° Bersaglieri, irreperito a 28 anni dopo il combattimento
sull’Altopiano del Carso a quota 207 mt. il 15 Settembre 1916;
Il soldato
SARDI AMBROGIO del 6° Bersaglieri, morto a 33 anni in combattimento nella conca
d’Ampezzo il 22 Gennaio 1916;
Il soldato
SIRTORI ERNESTO del 12° Bersaglieri, morto a 24 anni in combattimento sul Monte
Nero del Carso il 14 Agosto 1915;
Il soldato
VILLA ERSILIO del 6° Bersaglieri, morto a 24 anni in combattimento a Monte
Cucco nel Cadore il 28 Maggio 1917;
Il soldato
ZUCCHETTI ERNESTO dell’8° Bersaglieri, ferito e fatto prigioniero, morto a 26
anni a Matausen in Austria il 29 Marzo 1918.
Leggere
questi cognomi di famiglie cernuschesi per accostarli a luoghi dove la storia
ha scritto pagine di battaglie e di morte è ancora oggi, dopo 100 anni, un
momento di struggente memoria che ci conferma come ogni ricordo di guerra deve
renderci convinti custodi di un presente e di un futuro di pace.
Anche per
le storie di quella generazione e di quei nove bersaglieri cernuschesi, per il
sacrificio delle loro vite, il legame tra la nostra città e il Corpo dei
Bersaglieri non viene scalfito dal passare del tempo ma anzi celebra il 30°
anno di rifondazione della sezione cittadina e il 20° anno dall’inaugurazione
del monumento dedicato a tutti i bersaglieri in un angolo di città – Largo
Bersaglieri d’Italia – a loro intitolato.
Un legame che passa
certamente e prima di tutto attraverso le relazioni tra le persone e l’impegno
anche per la nostra città. Per questo voglio ricordare con affetto un
cernuschese che ci ha lasciati due settimane fa: il bersagliere Pier Giuseppe
Galimberti, per anni presidente della sezione cittadina dell’associazione e per
25 anni animatore instancabile delle ACLI Cernsuschesi, insignito del titolo di
‘Cavaliere’ dal Presidente della Repubblica per il suo impegno sociale. La
memoria della Sua passione civile rimanga di esempio per chi è chiamato a
mettere il proprio impegno a disposizione degli altri.
Cari
bersaglieri, lo spirito di servizio che Vi contraddistingue e il
convinto senso di altruismo e dedizione sono espressione di un’identità che
appartiene a tutta la comunità nazionale; sono valori in cui riconoscersi anche
e soprattutto in questo tempo presente sempre più attraversato da personalismi
ed egoismi.
Da quasi due secoli la storia del vostro Corpo d’armata
si intreccia con quella dell’Italia, ridiscende anche fino a quella della
nostra città e si ricongiunge – nella tragedia e nella speranza - alle storie
di tante nostre famiglie, alle storie di tanti cernuschesi, giungendo fino ai
giorni nostri.
Per
questo Cernusco sul Naviglio Vi accoglie con affetto in questa giornata di
celebrazione e di ricordo; per questo a Cernusco sul Naviglio siete, e sarete
sempre, i benvenuti.
Viva
l’Italia!
Viva i suoi
Bersaglieri!
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