Autorità civili e militari, associazioni partigiane, combattentistiche e
d’arma, Presidente di ANPI Cernusco - Giovanna Perego -, concittadini: buona
74esima Festa della Liberazione!
Un saluto
particolare lo rivolgo a Diego, Edoardo e Marco - presenti oggi in
rappresentanza delle studentesse e degli studenti del Consiglio Comunale delle
Ragazze e dei Ragazzi - e a tutti i bambini e giovani presenti.
Anche quest’anno ci siamo dati appuntamento in questa piazza, davanti al
palazzo che alle 4 del pomeriggio del 26 Aprile 1945 vide la fine
dell’occupazione di Cernusco sul Naviglio e la resa dei tedeschi nelle mani dei
partigiani cernuschesi, sancendo la liberazione della nostra città. E’ il
giorno da cui partì lo sguardo di futuro
che attraversa oggi questa piazza, passa dagli occhi delle nostre ragazze e dei
nostri ragazzi e si dispiega verso ciò che sapranno, sapremo costruire a nostra
volta guardando il futuro.
L’indescrivibile sentimento di gioia che pervase i cernuschesi 74 anni fa
quando Monsignor Guidali uscì da questo portone annunciando la resa dei
tedeschi alla folla in attesa è lo stesso che si rinnova oggi in noi. Una gioia
grande ma ottenuta grazie al sacrificio di molti.
Dopo l’8
settembre 1943 anche a Cernusco sul Naviglio furono tanti gli eroi – più o meno
conosciuti – che compirono scelte e donarono anni della propria vita, in alcuni
casi la stessa vita, per la nostra libertà.
Sette
cernuschesi lasciarono la nostra cittadina per andare a fare il "partigiano
della montagna" e combattere i nazifascisti a viso aperto, in maniera
clamorosa, dichiarata. Due furono i caduti: Antonio Benelli, il 20 novembre
1944 ad Agliano d'Asti, nel Monferrato, e Luigi Melzi, il 22 febbraio 1945 a
Trivero, nel Vercellese, che combatterono in Piemonte insieme a Levio Vitali;
Lino Penati, Luigi Cambiaghi e Mario Pastore furono impegnati nei territori
della nostra regione e Carlo Vignoni all’estero.
Molti eroi
quotidiani decisero invece di resistere con o senza fucile, qui in città e
nella Martesana, salvando vite, dando rifugio, prestandosi a compiti di collegamento,
di supporto o di cura, ma non per questo scansando pericoli o evitando il
rischio, anzi operando fattivamente nell’opposizione al regime, anche
coraggiosamente in azione.
Tra di loro Cesare
Riboldi e Luigi Mattavelli, che caddero in viale Assunta il 24 Aprile 1945, e Giovanni
Farina che venne ucciso da un fascista il 26 Aprile 1945, a Varedo.
Roberto
Camerani, Quinto Calloni, Pierino Colombo, Virginio Oriani, Angelo Ratti e
Ennio Sala furono prelevati dalle proprie abitazioni qui a Cernusco sul
Naviglio nella notte del 18 Dicembre 1943, arrestati per cospirazione,
rinchiusi a San Vittore e deportati il4 Marzo 1944 nel lager di Mauthausen. Due
di loro, Virginio Oriani e Pierino Colombo, non fecero più ritorno, insieme ad un altro deportato della nostra città, Giovanni Compagnone.
Ho voluto scandire questi i nomi, le loro scelte e brevemente le loro
drammatiche storie personali per ricordarci che nel periodo più umiliante della
nostra Storia, tanti giovani (operai, studenti,
impiegati) scrissero una straordinaria pagina di solidarietà e di civile
dignità con uno sguardo di futuro
migliore - per Cernusco sul Naviglio, per l’Italia, per il mondo - che giunge
oggi fino a questa piazza. Una resistenza dalla dimensione popolare, una
fraterna collaborazione tra persone di idee politiche diverse, senza la quale
avremmo fatto molta più fatica a recuperare la dignità smarrita.
Nei
prossimi mesi aggiungeremo un tassello a questa memoria.
Settimana scorsa,
infatti, ho incontrato i famigliari di Roberto Camerani e di Virginio Oriani –
due dei giovani cernuschesi deportati - per consegnare personalmente loro
l’autorizzazione degli Uffici Comunali alla posa delle rispettive pietre
d’inciampo di fronte alle case in cui la feld polizei entrò in azione in
quella profondamente buia notte del 1943, in particolare in via Cavour 23 e in via Marcelline
27. Una lacerazione nella storia della nostra comunità e una memoria dolorosa che condivideremo insieme perché necessaria per non
dimenticare, anche nelle strade della nostra città.
Molte cose
sono cambiate da quei giorni di 74 anni fa. Eppure – come ha ricordato il
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – “misurarsi con i valori di
libertà, di pace, di solidarietà, di giustizia, che animarono la rivolta morale
del nostro popolo contro gli orrori della guerra, contro le violenze disumane
del nazifascismo, contro l'oppressione di un sistema autoritario, non è
esercizio da affidare saltuariamente alla memoria. Stiamo parlando – continuava
il Presidente Mattarella - del fondamento etico della nostra nazione, che deve
restare un riferimento costante sia dell'azione dei pubblici poteri sia del
necessario confronto nella società per affrontare al meglio le novità che la
storia ci pone davanti”.
Un impegno che
ingaggia ciascuno di noi e che questo 2019 ci ripropone, tra gli altri,
attraverso il bellissimo esercizio della democrazia con le prossime elezioni
europee, tra poco più di un mese.
La ricostruzione
non solo materiale ma anche civile e morale alla fine della Seconda Guerra
Mondiale ci ha consegnato lo sguardo di
futuro di un’Europa altrettanto libera, in pace, solidale e giusta di
cui il movimento di resistenza italiano fu forse il più
convinto sostenitore come opposizione alla politica nazionalista e
all’isolamento culturale di regime.
“Il futuro – scrisse dell’Europa Alcide De Gasperi,
uno dei suoi Padri Fondatori - non verrà costruito con la forza, nemmeno
con il desiderio di conquista ma attraverso la paziente applicazione del metodo
democratico, lo spirito di consenso costruttivo e il rispetto della libertà”.
Noi ci riconosciamo in questa idea di Europa di cui
l’Italia fa parte e vogliamo si manifesti – o torni a manifestarsi - in
un’attenzione ad ogni persona.
Nei giorni scorsi sono andato negli
archivi comunali a riprendere i documenti amministrativi del nostro comune che
seguirono la Liberazione a Cernusco sul Naviglio. Sui verbali prestampati sono
cancellati i riferimenti alle adozioni unilaterali del Podestà, sovrascritti
invece dagli incontri e dalle decisioni del Sindaco e della Giunta.
Mi sono imbattuto, tra gli altri, in
questo verbale di Giunta che vi leggo integralmente e idealmente Vi consegno a
conclusione di questo mio intervento:
L’anno
millenovecentoquarantacinque, addì quattordici del mese di giugno nel Comune di
Cernusco sul Naviglio e nell’Ufficio di Segreteria si sono riuniti i
rappresentanti della Giunta Comunale, definitivamente quale emanazione del
locale C.L.N., nelle persone dei Signori:
Cavagnera
Luigi - Partito Comunista
Sala
Vincenzo - Partito SocialistaBarni Prof. Gian Luigi - Partito d’Azione
Pinchetti Ing. Ercole - Partito Liberale
La Giunta, Presieduta dal Sindaco Dott. Pirola Mario, assistita dal Segretario Comunale Rag. Marino Leogrande, decide quanto infra:
NOMINA DEL VICE SINDACO in persona del Signor FARINA Luigi (democratico-cristiano) – Direttore Ditta Cucchi – a unanimità di voti.
COSTITUIRE DEFINITIVAMENTE le seguenti commissioni:
COMMISSIONE ANNONARIA
Sindaco Pirola Dott. Mario - Oriani Luigi - Colombo Natale - Colombo Tarcisio - Vergani Innocente
CONSIGLIO SCUOLA MATERNA
Lucioni Rag. Mario - M.R. Don Claudio Guidali -Barni Prof. Gian Luigi - Vimercati Riccardo - Tricella Carlo - Tornielli Angelo
CONSIGLIO OSPEDALE UBOLDO
Beretta Rag. Paolo - Lucioni Rag. Gino - Penati Dott. Giovanni - Vimercati Emilio - Cavagnera Gino
CONSIGLIO ENTE COMUNALE ASSISTENZA
Barni Franca Biraghi - Sirtori Edvigio -Farina Luigi - Vanoli Giovanni - Ferrari Pier Luigi
CONSIGLIO C.N.M.I
Lucioni Franca Grassi - Barni Franca Biraghi -Sirtori Tina Pinchetti
DELEGATO CONSORZIO STRADE
Ing. Ferdinando Balconi
COMMISSARIO CORPO MUSICALE CITTADINO
Bolla Tomaso
Sono
gli organi democratici della nostra città per lungo tempo soppressi che
riprendono forma in cariche, consigli, commissioni e impegno civile; ci sono i
nomi di molti dei protagonisti della Resistenza Cernuschese, di quelli che due
mesi prima erano in questo palazzo a trattare la resa dei tedeschi; c’è in
questo ritorno alla democrazia il sacrificio di chi aveva perso la vita
resistendo e di chi in quei giorni stava tornando dai campi di sterminio,
sopravvissuto per sempre nel corpo e nell'anima; c’è la Banda de Cernusc che
riprende a suonare dopo tre anni di silenzio.
E’ la “poesia della libertà che
rinasce” nella passione per la propria città e per le persone, e che con il suo
sguardo di futuro giunge fino a
questa piazza, oggi, fissandoci dritti negli occhi. Chiedendoci di non volgerli
mai da un’altra parte.
W il 25 Aprile!
W la Repubblica!
W l’Italia
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