domenica 17 gennaio 2016

IL RAVIGGIOLO DI CERNUSCO SI E' PRESENTATO ALLA CITTA' (e non pensatelo come un semplice e banale raviolo)


Oggi pomeriggio il Raviggiolo di Cernusco sul Naviglio si è presentato alla città con una serie di appuntamenti in Filanda: lo showcooking di Chef Morelli per gli operatori del food e i giornalisti; il laboratorio-gioco per bambini “Raviggiolo for Kids”; il convegno “Cernusco sul Naviglio: di che pasta siamo fatti? Identità, etica e visioni di futuro intorno al cibo”; la degustazione conclusiva del Raviggiolo.

Questo il testo del mio intervento con il quale ho avuto l’onore di chiudere il convegno:


“Dopo questi coinvolgenti racconti che abbiamo ascoltato da parte di illustri protagonisti del mondo del food nazionale e internazionale - che ringrazio davvero per essere qui oggi in Filanda, insieme a tanta gente, a numerosi giornalisti, amici - a me è affidato il compito di dare al Raviggiolo di Cernusco una lettura concreta ma non per questo meno importante. Anzi, dal mio punto di vista è il compimento e il senso di tutta l’energia fin qui messa in campo per realizzarlo.

Il Raviggiolo di Cernusco sul Naviglio è infatti un'iniziativa sviluppata all'interno di “Cernusco2032: la città dell’innovazione”, il progetto lanciato dal Comune di Cernusco nel 2012 per riunire idee e azioni in tema di attività produttive, new media e ambiente. Cosa possiamo fare oggi – è la domanda - con azioni concrete per costruire la nostra città del futuro?

Nel Marzo 2014 questa riflessione ce la pose con molta forza l'avvicinarsi dell'Expo di Milano, all'orizzonte di lì a un anno con tutto il suo carico di idealità e potenzialità. Cosa avrebbe potuto rappresentare un evento così grande per Cernusco sul Naviglio, una città di 33.000 abitanti alla perifieria di Milano, nel territorio della Martesana? Ci piacque l'idea - fu la risposta e anche l'auspicio - di considerare Expo non solo come un evento, ma anche come un tempo: un tempo per aiutarci a ripensare (o a riscoprire) il senso dell'essere uomini e comunità nel terzo millennio, nella nostra città e nella nasacente Città Metropolitana. Ci dicemmo che sarebbe stato bello trovare il modo attraverso il quale un evento così coinvolgente, ricco di contenuti e prossimo territorialmente ma proiettato verso il mondo, potesse lasciare un "sogno concreto" alla città, per il futuro.

Abbiamo così deciso di seguire per mesi le orme di Libista - lo ha descritto bene il Sindaco Eugenio Comincini nel suo intervento introduttivo - e dunque il Raviggiolo è prima di tutto una NARRAZIONE. Una storia che parte dalla citazione (tra invenzione, leggenda e storia) di quella contadina lombarda e che - parlando di un piatto - racconta Cernusco e il territorio della Martesana. Lo stesso territorio che forse suggestionò Ortensio Lando a metà del XVI secolo: un territorio percorso da una delle più imponenti opere del genio civile dell’epoca – El Navilio nostro de Martexana, per la cui progettazione era stato scomodato addirittura Leonardo da Vinci - con le sue 129 bocche sparse sul percorso ad irrigare quasi 25.000 ettari di terreni coltivabili.


Il Raviggiolo è poi un’ESPERIENZA, quella che ci ha raccontato Toni Sàrcina, che andando a pescare tra le storie della storia, permette di ri-scoprire le proprie eccellenze. Lo scorso Marzo, in occasione della Fiera di San Giuseppe, abbiamo provato quanto possa essere coinvolgente ripensare le nostre consuetudini in questa chiave ed è quello che vorremmo fare in futuro, sempre più spesso.

Il Raviggiolo è una NUOVA RICETTA, immaginata per come poteva essere ai tempi di Libista. Chef Giancarlo Morelli ci ha spiegato il senso di ogni ingrediente, il racconto che porta con sé, l’importanza di coglierne il significato. C’è la pasta con la farina di grano saraceno, quella che la tradizione vuole coltivata nei territori bergamaschi e bresciani già nel XV secolo e che poi, grazie al Naviglio della Martesana, era trasportata fino a Milano; c'è l'acqua e ci sono le erbe dei nostri campi, a seconda della stagione che proprio il Naviglio irrigava; ci sono le lumache, mollusco tipico della campagna lombarda, di una cucina povera diventata oggi ricercata; c'è il formaggio fresco a pasta bianca ottenuto daglia cagliatura di latte vaccino crudo o latte bovino, a ricordo dell'origine agricola della Martesana; non ci sono le uova, ingrediente troppo ricco per una contadina dell'epoca.


Chef Morelli ci ha parlato di una visione etica del cibo: l'attenzione alla natura, valorizzando le buone pratiche in termini di attenzione al territorio, ai prodotti locali e alla stagionalità degli stessi, rimandando ai consumi responsabili, al riciclo dei materiali e al riutilizzo degli scarti alimentari.

Il Raviggiolo è una FORMA, moderna e unica, inventata da uno chef stellato. L’architetto Paolo Albano ha illustrato l’importanza della forma nel food e ci voglio aggiungere una frase cara ad Adriano Olivetti, per molti uomo e imprenditore vissuto un secolo troppo presto: “la bellezza salverà il mondo”.

Il Raviggiolo è infine un brand, un MARCHIO. Vuole esprimere il legame con il territorio e con la tradizione culinaria lombarda; è portatore di stile e di modernità, interpretando in ricetta e forma un’antica suggestione.


C’era tutto questo lo scorso 22 Ottobre al Padiglione Lombardia, quando abbiamo presentato con orgoglio il Raviggiolo di Cernusco sul Naviglio nel luogo e nel tempo dell’Esposizione Universale di Milano.

Quali sono ora i prossimi passi, per passare dal progetto alle azioni?

Da qualche mese è online il sito www.ilraviggioloddicernusco.com: è lo strumento attraverso il quale, in maniera costante, promuovere questa iniziativa e tutte le azioni e tutti i protagonisti ad essa riconducibili.

Qualche settimana fa il marchio del Raviggiolo è stato registrato a nome del Comune di Cernusco sul Naviglio. E’ ora uno strumento a disposizione dell’Amministrazione Comunale. L’intenzione è quella utilizzarlo per azioni dirette ma anche di concederlo in forma non esclusiva alle realtà associative, culturali, commerciali e produttive della città che ne faranno richiesta e ne condivideranno gli obiettivi, a sostegno delle loro attività.

Quattro le direzioni:

UNO - Strumento di valorizzazione imprenditoriale

L’ambito più naturale è quello del food: ristoranti, negozi alimentari, produttori, il mercato dei prodotti a km zero. Oggi pomeriggio, prima di questo convegno, chef Morelli ha incontrato in uno showcooking proprio queste realtà del nostro territorio: molti operatori erano presenti e molto hanno già espresso il loro interesse.


Il primo passo sarà quello di introdurre il Raviggiolo nei menù dei ristoranti che sceglieranno di essere parte del progetto: ai ristoratori sarà chiesto di essere custodi della ricetta originale ma anche – se lo vorranno - interpreti particolari in alcune sue parti. E attraverso il logo, la storia di Libista e il materiale di comunicazione creato, diverranno veri e propri ambasciatori del Raviggiolo e della città tutta, mentre attraverso la promozione del Raviggiolo potranno attrarre clienti anche da fuori città.

Ma con il Raviggiolo abbiamo messo in circolo soprattutto un’idea.

Daniele e Stefano – due giovani startupper cernuschesi nel settore dei gioielli, che sono qui questo pomeriggio – hanno intravisto nel progetto del Raviggiolo uno strumento di sviluppo potenzialmente interessante per la loro impresa: attraverso la tecnologia 3D e la grande esperienza di artigiani orafi italiani stanno progettando di produrre la collezione di Libista.


Bello che "Metessi" – così si chiama la loro azienda – è uno dei termini di “partecipazione” con cui Platone esprime il rapporto intercorrente tra il mondo delle idee e delle cose sensibili; queste, mediante la partecipazione delle idee, ne diventano vere e proprie immagini.

DUE - Generatore di momenti di attrazione e caratterizzazione

Questo progetto ha una dimensione territoriale che parte da Cernusco ma ha una visione molto più ampia e ricomprende l’intera Martesana: quella di cui forse si innamorò Ortensio Lando e quella che insieme agli altri comuni, in maniera sempre più organizzata, stiamo cercando di promuovere e proporre. A tal riguardo ringrazio Stefano Baralassina, Presidente di InMartesana, che fin da subito ci ha sostenuto e incoraggiato in questa iniziativa e già siamo pronti a collaborare per le prossime azioni. E se pensate che un evento in piazza possa essere una vuona idea...sì, ci può stare.

TRE - Strumento per azioni di educazione culturalimentare

“Educare ad una corretta alimentazione per favorire nuovi stili di vita, in particolare per i bambini, gli adolescenti e gli anziani”. “Valorizzare la conoscenza delle tradizioni alimentari come elementi culturali e etnici”. Sono due degli obiettivi indicati nei documenti progettuali di Expo2015 e il progetto del Raviggiolo di Cernusco ha tutte le caratteristiche per perseguirli: lo hanno sperimentato anche questo pomeriggio 30 piccoli chef che hanno imparato a fare il Raviggiolo e ad apprezzarne e capirne gli ingredienti…hanno ricevuto poco fa il loro diploma.


QUATTRO - Story telling per la promozione di Cernusco sul Naviglio

Quella di Libista e del Raviggiolo così come li abbiamo raccontati sono uno strumento incredibile per raccontare e promuovere Cernusco. Da qualche mese, ad esempio, permette allo scopritore di Libista – lo scrittore Luigi Frigoli – di parlare della nostra città nelle presentazioni del suo libro - La vipera e il diavolo - di cui Libista è uno dei protagonisti principali. Oppure lo scorso Novembre ci ha permesso di raccontare Cernusco allo Urban Center, in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, ad un convegno su cibo, acqua pubblica e territorio.

Insomma, quando dopo lo assaggerete – se siete tra i 180 bravi e fortunati che hanno prenotato per tempo - non pensate al Raviggiolo di Cernusco come un semplice e banale raviolo. Pensate piuttosto a questo:


E’ lo spot – con la regia di Silvio Muccino - con il quale il Ministero dello Sviluppo Economico sta promuovendo in queste settimane, negli Stati Uniti, la qualità e il saper fare del “Made in Italy”, dell’Italia.

E allora è davvero ricca di fascino e significato la possibilità che la storia di una contadina cernuschese, citata in un libro di quasi 500 anni fa, possa essere uno degli strumenti attraverso il quale costruire oggi, con azioni concrete, il futuro della nostra città".

Ad maiora Raviggiolo di Cernusco!