giovedì 21 giugno 2018

UN PATROCINIO PARTICOLARE MA TUTT'ALTRO CHE ESTEMPORANEO


Questo post racconta di un patrocinio particolare.
 
Ho firmato poco fa, infatti, il Patrocinio del Comune di Cernusco sul Naviglio al Milano Pride, l’evento organizzato dalla commissione Pride del CIG Arcigay Milano in collaborazione con le associazioni del Coordinamento Arcobaleno.
 
Il Patrocinio – così come recita l’articolo 1 del nostro Regolamento Comunale per la Concessione del Patrocinio – “rappresenta un riconoscimento simbolico ed una forma di valorizzazione da parte del Comune di iniziative ritenute particolarmente meritevoli”: come da procedura è concesso con un decreto del Sindaco dopo la valutazione di ammissibilità da parte degli uffici e il parere obbligatorio non vincolante dell’assessore di competenza (in questo caso l’Assessore alle Pari Opportunità Luciana Gomez, che si è espressa in maniera positiva e convinta). Il nostro comune si unisce dunque alla Comunità Europea, al Comune di Milano, alla Città Metropolitana di Milano e a 13 dei suoi comuni (dato aggiornato ad oggi) che hanno già concesso il loro patrocinio.
 
10 giorni, 40 associazioni, 200.000 persone per un appuntamento inclusivo e partecipativo di cui la sfilata per le vie di Milano è forse il momento più conosciuto, anche a livello mediatico, tra i 60 proposti ma che ne rappresenta solo in parte il significato. L’edizione 2018 del Milano Pride è prima di tutto un momento che vuole tenere conto di ogni diversità, partendo da quelle legate all’orientamento sessuale ma anche all’immigrazione, alla disabilità, alla etnicità, etc. In un momento in cui il pendolo della storia volge verso fenomeni di chiusura, razzismo ed emarginazione, sostenere questo evento significa simbolicamente contrapporre valori di apertura, uguaglianza e inclusione.
 
Se dicessi che condivido integralmente ogni rivendicazione dell’evento e ogni modalità con cui è espressa non sarei sincero: non ho mai nascosto la mia storia, la mia fede cattolica, le mie convinzioni rispetto alla famiglia, ma non è questo il punto.
 
Ho sempre raccontato da Sindaco l’idea di una città che cresce e si sviluppa senza lasciare indietro nessuno: agiamo per una società che traduca gli studi e i sogni dei giovani in percorsi di vita; che a parità di competenze offra identiche opportunità lavorative ad una donna e ad un uomo; che abbatta le barriere tra la disabilità delle persone e la bellezza di una città fruibile per tutti; che rispetti e non discrimini le persone sulla base delle proprie idee, delle proprie convinzioni, delle proprie origini, dei propri orientamenti.
 
Su quest’ultimo punto, il valore espresso in forma aperta dell’uguaglianza così come contenuto nella nostra Costituzione ci impone di aggiornare il perimetro dei diritti e dei doveri discendenti dai valori fondamentali tenendo conto dell’evoluzione sociale dell’Italia. E se quel “senza distinzione di sesso” contenuto nell’articolo 3 fu pensato dai padri costituenti soprattutto a riguardo della disuguaglianza dei diritti tra uomini e donne, il perimetro di salvaguardia si è allargato oggi a ricomprendere disuguaglianze allora non emerse con tanta forza nella nostra società come le differenze di orientamenti sessuali.
 
Anche per questo, nel 2016 il governo italiano di centrosinistra ha giustamente esteso i diritti e i doveri tra coppie dello stesso sesso, introducendo l’istituto giuridico delle Unioni Civili. Da allora sono stati 8 i riti celebrati a Villa Greppi tra cittadini cernuschesi dello stesso sesso e 4 quelli celebrati in altri comuni che hanno visto coinvolto almeno un cittadino della nostra città. Undici di queste dodici nuove coppie hanno scelto di risiedere a Cernusco sul Naviglio.
 
Il patrocinio del comune di Cernusco sul Naviglio esprime il sostegno a questi nostri cittadini e per estensione testimonia la tutela dei diritti di tutte le persone, minoranze comprese, da parte di uno stato laico e civile. A Cernusco sul Naviglio lo manifestiamo non solo con questo patrocinio ma ogni volta che con misure concrete proviamo a non lasciare indietro nessuno anche prevenendo e contrastando discriminazioni di genere: nelle azioni che stiamo mettendo in campo ci sono, tra l’altro, la conferma dello sportello donna e lo sviluppo della rete antiviolenza; ci sono interventi nelle scuole che promuovono la parità di genere e il rispetto di sé e degli altri; ci sono campagne di sensibilizzazione diffuse, tra le quali quelle contro il bullismo.
 
Per un patrocinio certo particolare ma tutt’altro che estemporaneo.

mercoledì 6 giugno 2018

SFOGLIANDO LA COSTITUZIONE: DIVERSI MA TUTTI UGUALI



Care 18enni, cari 18enni, questo momento di consegna della Costituzione che Vi vede protagonisti conclude i festeggiamenti per Festa della Repubblica, anche quest’anno aperti da un altro appuntamento denso di significato, avvenuto mercoledì scorso: l’elezione del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze, che ha visto i ragazzi delle medie delle scuole cernuschesi iniziare un percorso di esercizio della democrazia e della partecipazione; di conoscenza del funzionamento degli organismi istituzionali di rappresentanza dei cittadini; di condivisione di opinioni e di elaborazione di proposte concrete per la città da sottoporre all’Amministrazione Comunale.
 
La Costituzione che Vi viene consegnata oggi, lo sapete, compie 70 anni.
 
E’ entrata in vigore il 1 Gennaio 1948 ed è un testo che nasce dagli orrori della Seconda guerra mondiale, dettando valori fondamentali del nostro vivere insieme, declinati in diritti inviolabili e doveri inderogabili di ciascun individuo.
 
Il tema “Sfogliando la costituzione: diversi ma tutti uguali” che gli studenti della III A della sezione Classico dell’ITSOS “Marie Curie” hanno proposto in maniera efficace alla riflessione di tutti noi, sottolinea proprio uno di questi valori, partendo fondamentalmente da quell’articolo 3 che discende dai valori della rivoluzione francese (liberté, égalité et fraternité) e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
 
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese » (Art. 3 della Costituzione della Repubblica Italiana)".
 
 
Voglio aggiungere due riflessioni a quelle che già avete ben esposto.
 
La prima riflessione riguarda la sbagliata contrapposizione tra diritti civili e diritti sociali che la discussione politica oggi prevalente ci consegna, anteponendo questi ultimi ai primi, ma che invece l’articolo 3 della Costituzione riunisce in una uguaglianza formale (tutti hanno medesimi diritti e doveri davanti alla legge) e sostanziale (lo stato è chiamato a rimuovere barriere anche sociali che non consentirebbero a ciascuno di affermare pienamente la propria personalità).
 
Questo nella certezza che i primi ad aver bisogno dei diritti civili sono proprio le persone con meno mezzi economici.
 
 
La seconda si riferisce al fatto che dopo 70 anni dalla stesura del testo, il valore fondamentale dell’uguaglianza contenuto nella Costituzione rimane intatto, così come rimangono a mio avviso insuperabili le parole con le quali l’articolo 3 lo esprime: anche oggi, probabilmente, non potremmo riscriverlo se non in questo modo.
 
Eppure il perimetro dell’uguaglianza sottintesa dai padri costituenti nel passaggio “senza distinzioni di” non coincide (se non per difetto) con quello che la cronaca di oggi ci racconta.
 
Le varie specificazioni «senza distinzioni di», infatti, furono inserite con l’obiettivo di non lasciare spazio principalmente a storiche discriminazioni dell’epoca, come ad esempio la disuguaglianza dei diritti tra uomini e donne, alla quale si riferisce la sottolineatura di un’uguaglianza «senza distinzioni di sesso».
 
Oppure, l’uguaglianza «senza distinzioni di razza» aveva lo scopo di preservare la Costituzione dalla vergogna delle leggi razziali introdotte dal fascismo in Italia.
 
Se proseguiamo il percorso ideale tracciato dal senso di questo articolo, oggi a mio avviso quel perimetro di salvaguardia si sta ben allargando a ricomprendere disuguaglianze allora non emerse con tanta forza nella nostra società, dalle differenze di orientamenti sessuali, alla dignità di popolazioni migranti che chiedono di costruire in Italia e in Europa – assumendosi diritti e doveri – il proprio futuro.
 
E’ fondamentale ricordarcelo quando assumiamo un ruolo di responsabilità pubblica giurando di essere fedeli alla costituzione italiana, così come ieri in parlamento ha voluto testimoniare la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti e oggi pronta a respingere la tentazione dell’indifferenza opponendosi a leggi speciali per le popolazioni nomadi.
 
 
Il valore espresso in forma aperta dell’uguaglianza così come contenuto nella nostra Costituzione nell’articolo 3 ha dato dunque la possibilità alla giurisprudenza della Corte Costituzionale di aggiornare il perimetro dei diritti e dei doveri discendenti dai valori fondamentali – incluso quello dell’uguaglianza - all’evoluzione sociale dell’Italia.
 
Anche a Voi 18enni che ricevete la Costituzione oggi è affidato il compito di rispettarla nei diritti fondamentali e di aggiornarla leggendola alla luce dei segni dei tempi di cui ogni giorno siete interpreti.

martedì 5 giugno 2018

CCRR: NELLA SCALA DELLE EMOZIONI, FIDUCIA BATTE RANCORE 10 A ZERO


Ciao ragazze e ragazzi, buongiorno ai dirigenti scolastici, professori e genitori,
Vi saluto a nome di tutta la città per questo momento di insediamento ufficiale del Consiglio Comunale delle ragazze e dei ragazzi, giunto alla sua terza consigliatura. Oltre agli studenti degli Istituti Comprensivi Rita Levi Montalcini e Margherita Hack saluto in particolare gli studenti dell’Istituto Aurora-Bachelet, per la prima volta coinvolti in questo progetto.
Vi dico proprio due cose.
 
La prima: a ciascuno di voi, grazie!
 
Grazie in particolare a chi si è reso disponibile ad assumere un impegno verso i propri coetanei, di fronte alla città: alla Presidente uscente Carolina e alle sue compagne e compagni che hanno fatto parte del consiglio fino ad oggi, con cui ho diviso alcuni momenti nel mio primo anno da Sindaco, e grazie a chi da oggi inizia in questo ruolo insieme alla nuova Presidente Marta.
 
Grazie anche a tutte le ragazze e i ragazzi che hanno votato dando la propria fiducia verso qualcuno chiamato a rappresentarli.
 
“Dare e ricevere fiducia” – lo provate ogni giorno - è una delle relazioni umane più emozionanti da vivere, alla base dei sentimenti che più ci fanno felici: l’amore, l’amicizia, il rapporto genitori-figli, da figli e poi – lo imparerete tra un po’ - da genitori; è un bene preziosissimo che fonda il nostro vivere insieme da cittadini. Ma dobbiamo coltivarlo ed innaffiarlo con gesti concreti, proprio come faceva – vi ricorderete - il Piccolo Principe con la sua rosa.
 
Perché non c’è storia, nella scala delle emozioni “fiducia batte rancore 10 a zero”.
 
La seconda.
 
Questa nostra mattina giunge a pochi giorni dal 2 Giugno, Festa della Repubblica e del suo Presidente Sergio Mattarella che la rappresenta e ci rappresenta e si unisce ad un altro momento significativo che vivremo a Cernusco il 6 Giugno: la consegna della Costituzione Italiana ai vostri amici un po’ più grandi 18enni.
 
Il momento storico che viviamo – lo avrete sentito al TG – è di grande confusione in Italia nel mondo politico dei grandi: è bello, allora, guardarVi nell’esercizio della democrazia e della partecipazione; vederVi impegnati nel conoscere il funzionamento degli organismi istituzionali di rappresentanza dei cittadini; ascoltarVi nella condivisione di opinioni e nell’elaborazione di proposte concrete per la città da sottoporre all’Amministrazione Comunale.
 
Siete un segno di speranza.
 
Buon lavoro!