giovedì 27 dicembre 2007

CI VEDIAMO L'ANNO PROSSIMO

Questo è con tutta probabilità l'ultimo post dell'anno.
Sportivamente parlando, è stato come sempre entusiasmante. Su tutto l'inaugurazione della nuova palestra del GSO, il 17 Marzo, grande momento di festa e culmine di 7 anni di lavoro e di impegno. E poi l'esperienza a Valencia all'America's Cup, il record di 20 gol nel campionato Eccellenza, la Juve che ritorna in Serie A, l'acquisto della mia prima bici da corsa e il bellissimo giro dei quattro passi del Sellaronda, di nuovo allenatore della scuola calcio, le elezioni (e che finale!) a Cernusco,...e chissà quante cose sto dimenticando. Anche questa è andata.
Buon anno!
e.

lunedì 17 dicembre 2007

PARTE LA CONSULTA DELLO SPORT A CERNUSCO

(Questo è una parte di un articolo-intervista che ho scritto per "Nuova Voce Amica" di Dicembre 2007).

Fin dallo scorso anno, la Polisportiva GSO Paolo VI si è fatta promotrice, insieme ad altre Associazioni Sportive Cernuschesi e con il fondamentale impulso di Roberto Ambrosoni dell’Atletica Cernusco, della creazione di un Coordinamento delle Società Sportive Cernsuchesi che potesse meglio rappresentare, nei confronti dell’Amministrazione Comunale di qualsiasi appartenenza politica, le esigenze delle Società stesse in termini di: impiantistica sportiva, partecipazione alle scelte di politica sportiva della città, diffusione della “cultura sportiva”, promozione dell’attività sportiva, formazione di atleti e dirigenti.
Dopo alcuni mesi di discussione, questo Coordinamento ha visto ufficialmente la luce all’inizio del 2007 e il GSO Paolo VI è stato tra le Associazioni Cernuschesi prime firmatarie del regolamento che disciplina l’attività di questo organo.
Uno dei primi obiettivi che il Coordinamento si è posto è stato quello di sensibilizzare prima i vari candidati sindaci – le elezioni comunali erano alle porte – e poi la nuova maggioranza eletta, alla creazione di una Consulta dello Sport che potesse coinvolgere le “persone di sport” impegnate a vario titolo sul nostro territorio in un compito di riflessione e progettazione dello sport Cernuschese, offrendo all’Amministrazione stessa spunti di sviluppo in tal senso.
Da qualche settimana qualcosa si è mosso. Claudio Gargantini, già socio fondatore del GSO e attuale allenatore della squadra Allievi del settore calcio della nostra polisportiva, ha ricevuto - in qualità di Consigliere Comunale – l’incarico da parte del Sindaco di Cernusco per la costituzione della Consulta dello Sport. Cogliamo allora l’occasione per sottoporgli alcune domande su questo suo incarico, per meglio comprenderne il senso e le modalità d’attuazione, anche per capire quale ruolo potranno giocare le Associazioni Sportive Cernuschesi – e quindi anche il GSO – in questo ambito.


Innanzitutto, cos'è in generale una Consulta dello Sport e quale visione dello sport sottintende?


La Consulta dello sport è il luogo della democrazia sportiva partecipata. Questa amministrazione vuole costruire un clima di corresponsabilità e condivisione tra l’amministrazione comunale e il mondo dello sport. Cernusco è ricca di società sportive e di persone che fanno sport sia in modo agonistico che amatoriale. Esiste una vitalità sportiva che prescinde dalle coloriture politiche delle varie amministrazioni.
Riteniamo che lo sport debba essere al servizio della persona e che la politica debba esserlo dello sport.
Lo sport ha in se forti valori educativi e sociali, di tutela della salute, di formazione e di crescita civile, di conoscenza del proprio corpo, di rispetto dell’avversario e delle regole.
Educare attraverso il movimento significa favorire lo sviluppo equilibrato della personalità di ciascun individuo-atleta attraverso il mezzo della pratica sportiva. Anche il raggiungimento del risultato mette in moto parecchi input nella crescita personale e sociale.
Sono tutti aspetti che viviamo nella nostra attività sportiva anche se non sempre li riconosciamo evidenti.



In particolare per Cernusco, quale Consulta dello Sport immagini e speri di poter costituire?

Se lo sport esprime gli aspetti richiamati sopra, la Consulta dovrà contenere la rappresentatività di tutte queste istanze attraverso la partecipazione dei soggetti che le rappresentano. Solo in questo modo sarà una Consulta qualificata nella promozione sportiva a 360 gradi. Il mio impegno andrà in questa direzione, contattando e sollecitando tutte le realtà sportive presenti sul territorio a partecipare alla creazione della Consulta.


Chi farà parte della Consulta? Quali saranno gli obiettivi?


Le modalità di rappresentanza saranno decise insieme, attraverso la stesura del Regolamento della Consulta. Con proporzioni differenziate sarà necessario avere la rappresentanza delle società sportive, della medicina sportiva, delle istituzioni scolastiche e delle associazioni che si occupano di disabilità. Tutto ciò che insieme riterremmo utile e necessario sarà giustamente rappresentato.
A gennaio un incontro pubblico con contributi qualificati servirà a indicare la direzione verso cui vogliamo andare. In questi due mesi sono parecchi gli elementi che ho raccolto per meglio fotografare la nuova realtà sportiva cernuschese.
Una realtà ricca nella propria specificità che grazie a un organismo come la Consulta potrà migliorare in efficienza e in efficacia.
Invito tutti a farmi pervenire suggerimenti o considerazioni scrivendo a consulta.sport@comune.cernuscosulnaviglio.mi.it" Il rischio da molti evocato è quello di costituire un ambito di “chiacchiere” senza poi la possibilità di concretizzarle in atti operativi…


Cosa è chiesto ai gruppi sportivi degli oratori di Cernusco, così attivi e capaci di coinvolgere diverse centinaia di ragazzi e ragazze, rispetto a questa iniziativa?

Gli oratori in questi ultimi anni hanno avuto un’esplosione di partecipazione sia di atleti che di volontariato. Anche la proposta oratoriana è una risposta adeguata alle esigenza del fare sport oggi. È una proposta in cui sono presenti parecchi valori educativi e sociali richiamati sopra. Ho notato che l’oratorio crede nello sport come strumento educativo proprio grazie alle dinamiche insite nella pratica sportiva che aiutano a formare la persona umana. Complimenti per il lavoro fin qui svolto e per quello a venire.
A livello personale posso dire che è anche grazie all’esperienza vissuta in oratorio e in particolare nel GSO che sono giunto a questo incarico.
Voglio onorare questo incarico con la passione e con l’entusiasmo che dall’inizio ha contraddistinto questa mia nuova esperienza politica.


giovedì 13 dicembre 2007

11.676esimo

Non ho mai partecipato a petizioni on-line o cose simili, anche sportive, ma questa volta l'ho fatto per una cosa extra-sportiva. Per quanto mi riguarda non era un gesto contro nessuno, ma mi sembrava giusto dare un segno di sostegno all'indignazione pubblica sul tema "morti sul lavoro". L'idea che un papà o un figlio possano uscire di casa la mattina salutando la propria famiglia per andare a fare il prorpio dovere e non fare più ritorno a casa la sera credo sia una delle immagini più disumane che possano esistere.
Non ho soluzioni e non conosco il settore, leggo che le leggi esistono già e che è solo una questione di rispettarle e farle rispettare. Mi fido di questa visione degli esperti, chiedo che succeda davvero.
Eccomi così numero 11.676esimo, tra l'11.675esimo Antonio Ventressa di Roma e l'11.677esima Alessandra Fantechi di Firenze di questa petizione per la sicurezza sul lavoro lanciata da repubblica.it. Ad oggi sono 30.478 firmatari.

giovedì 6 dicembre 2007

DA MARZIANI A PRECURSORI

Per chi ha a che fare con il calcio giovanile - non tutto, certo, ma buona parte di esso - e in particolare, per quanto mi riguarda, con la realtà del CSI, il terzo tempo non è una novità. La consuetudine di salutare dopo la partita la squadra e gli allenatori avversari o l'accoglienza che è fatta anche di una merenda insieme preparata dalle mamme alla fine della partita sono solo alcuni dei gesti che gli allenatori e dirigenti della Polisportiva GSO - è la società di cui sono presidente - si impegnano a mettere in pratica con i propri ragazzi. Certo, quando si perde è tutto più difficile, ma è anche più bello compiere il gesto di sportività: troppo comodo farlo da plurivincitori medagliati osannati.
Il dibattito di questi giorni sul terzo tempo imposto alla Serie A dalla Lega calcio e i vari distinguo ("non dovrebbe essere obbligatorio", " dopo una sconfitta già siamo incazzati....") è dunque molto deprimente perchè esprime davvero la ritrosia a mettersi in discussione, a svelenire dibattiti, a dare l'esempio concreto e non solo a parole. In questo momento la Serie A sembra - per tornare all'esempio delle squadre giovanile - il bambino della nostra squadra molto forte ma un po' indisciplinato che, alla fine della partita, deve essere richiamato e rincorso perchè si fermi con i compagni a farlo davvero il terzo tempo. Forse non sarà sincero, forse l'obbligatorietà è per il suo gesto un po' mortificante, ma certo è educativo che lo faccia insieme ai suoi compagni. Ma una cosa è bella: che sempre di più i marziani sono quelli della Serie A.