giovedì 28 settembre 2017

DA UN MONDO CHE AMO A UN ALTRO MONDO CHE AMO

 
A 17 anni e 3 mesi dal mio primo giorno di lavoro a Eurosport, è arrivato il tempo di fare un passo laterale: dopo l'elezione a Sindaco pro tempore di Cernusco sul Naviglio, lo scorso Giugno, avevo chiesto in azienda di poter prendere un periodo di aspettativa per poter svolgere al meglio questo nuovo ruolo a servizio della mia città e così, dopo un passaggio di consegne, eccomi qua con il mio zaino sulle spalle mentre sto per uscire per l'ultima volta dall'ufficio di Milano. Nessuna malinconia, passo da un mondo che amo a un altro mondo che amo: mi volto solo indietro prima di avvicinare la porta. So che ci ritornerò, alla fine di questa esperienza nella mia città.
  
"Ho sentito che aprono la sede di Eurosport in Italia, cercano persone proprio come te": così il mio collega Antonio, a Telemontecarlo, mi aveva dato una dritta per propormi, fare i colloqui necessari ed essere assunto. Era la fine di Aprile del 2000 ma chiesi di far partire il contratto da lunedì 3 Luglio perché per TMC avevo seguito la commercializzazione degli Europei di calcio che trasmettevamo in contemporanea a RAI ma da anni e per primi con la doppia voce Caputi-Bulgarelli. Quelli di Eurosport mi aspettarono e i titoli di coda a TMC li mise il Golden Gol di Trezeguet al 103' dopo che Wiltord ci aveva tirato giù dal podio delle premiazioni con un gol al terzo minuto di recupero dei tempi regolamentari.
 
 
"Aprire la sede di Eurosport in Italia" significava letteralmente "aprire la sede di Eurosport in Italia": eravamo in sei e ci piazzammo in un appartamento al quinto piano in Galleria Passarella, di fianco a piazza San Babila, con un computer da tavolo a testa e un fax chimico per mandare proposte di comunicazione e ricevere conferme d'ordine. La targa che c'era giù all'ingresso l'ho presa in prestito in uno dei traslochi dell'ufficio negli anni successivi: la custodisco a casa.
 
La prima foto che conservo da Eurosportivo è del Maggio 2001, me l'ha scattata il mio collega Antonello. Ci siamo Gianni Bugno ed io sul Passo Pordoi sotto il cartello di arrivo di tappa del Giro d'Italia.
 

Lui è normalmente sorridente, io felice come un tornado in un parcheggio di roulottes. Gianni era stato uno dei miei idoli, quelle due vittorie in successione a Stoccarada nel 1991 e a Benidorm nel 1992 erano state incredibili. Cosa ci facevamo lì? L'anno prima, in occasione delle Olimpiadi di Sidney, Eurosport era stato il primo gruppo di comunicazione sportiva a lanciare un sito internet in più versioni linguistiche e per celebrare l'arrivo in Italia di Eurosportnews (il canale di news sportive 24 ore su 24) aveva deciso di sponsorizzare la maglia ciclamino al Giro d'Italia e creare una rubrica proprio sul sito internet italiano in cui gli appassionati di ciclismo mandavano domande a Gianni e lui - sul posto insieme al nostro bravissimo esperto di ciclismo Fabio Panchetti - rispondeva. Oggi sembra un'ovvietà, allora per realizzare questa idea avevamo coinvolto Eutelsat per garantire la connessione dalla cima della montagna.
 
Nella mia faccia sorridente di quella foto c'è tutto l'incredibile stupore per un lavoro così, da collega di Gianni Bugno. Oppure da testimone di eventi sportivi storici.

Come nell'Ottobre 2003 sul circuito di Monza, quando Alex Zanardi tornò ad essere un pilota dopo il terribile incidente in Germania che gli costò la perdita delle gambe. Noi di Eurosport ci eravamo inventati il "Super Racing Weekend": una dozzina di fine settimana di gare motoristiche nei più importanti circuiti mondiali per rilanciare le gare dell'Europeo (poi Mondiale) Turismo. Alex nei paddock mi autografò il poster della gara: c'era un'intera tribuna colorata di rosso con i tifosi dell'Alfa Romeo ad applaudire lui, pilota italiano della BMW.
 
 
Ho incontrato nuovamente Alex Zanardi a Torino nel 2006, a Casa Barilla, in una notte olimpica. L'anno prima, proprio in Germania, aveva anche vinto una gara del Mondiale Turismo (come diceva lui, “la prima volta che nello sport un atleta diversamente abile ha battuto atleti normali”).  Mi raccontò di piloti, di sport e di passione; di come si “costruiva” le gambe, nell’officina vicino a casa; di come la sua esperienza fosse sostegno vero a tanta gente. Ne nacque una serie TV - Zanardi Lifestyle - che trasmettemmo in tutta Europa. Con un pizzico di orgoglio, ci disse anche che il suo incidente in Germania era catalogato dal prontuario della NASA come “di sicuro decesso per la persona coinvolta”. La NASA, qualche mese dopo, dovette aggiornare il suo prontuario.

Già, Torino 2006, l'Olimpiade Italiana. 


Fu un’esperienza davvero unica. Per l’evento sportivo, certo, ma soprattutto per la straordinaria atmosfera che si poteva “respirare” in quei giorni per le strade di Torino: la presenza cortese dei volontari, l’accoglienza dei torinesi, i volti di tantissime nazionalità, la voglia di esserci della gente. Eurosport era Official Broadcaster dei Giochi Olimpici e partner del Toroc, collaborazione che ci permise di essere l'unica TV con una presenza nel cuore dell'evento, tra gli stand degli sponsor ufficiali, in piazza Solferino. Eravamo al centro del mondo sportivo.
 
C'ero anche a Varese nel 2008, quando al Mondiale di Ciclismo tutti curavano Paolo Bettini alla sua ultima corsa e lui, con un gran gioco di squadra come un vero capitano sa fare, fece partire Alessandro Ballan, che vinse il Mondiale.
 
 
E poi c'ero in una fredda notte madrilena del 2008 quando Alex Del Piero, il capitano della Juve che era risalita dalla Serie B e ritornava a giocare in Champions League, uscì dal campo del Santiago Bernabeu inchinandosi per ringraziare gli applausi di 80.000 persone dopo due incredibili gol.
 
 
O ancora a Magny Cours, nel 2012, quando Max Biaggi si giocò il Mondiale all'ultima gara della sua carriera nell'ultimo appuntamento della stagione: caduto in gara-1, si piazzò quarto in gara-2 e diventò Campione del Mondo per mezzo punto su Sykes.
 
 
Se mi impegno ancora un po' potrei tirare fuori dall'album dei ricordi chissà quante altre storie.
 
Come dicevo all'inizio di questo post, oggi faccio un passo laterale per passare da un mondo che amo a un altro mondo che amo. Metto solo qui sotto un po' di foto di 17 anni in cui ho avuto la fortuna di essere felice del mio lavoro; di vivere momenti straordinari; di conoscere persone - sportivi, responsabili di aziende, organizzatori di eventi, colleghi - altrettanto appassionate. E' stato un privilegio.
 

 
 
 
 
 
 




 

 
 
 
 

 



 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

lunedì 11 settembre 2017

CON GRANDE EMOZIONE E ORGOGLIO



Signor Presidente del Consiglio dei Ministri; gentili Autorità Civili e Militari, Dirigenti e Tecnici Comunali, Dirigenti Scolastici e Rappresentanti delle aziende; cari insegnanti, care famiglie e soprattutto cari studenti: benvenuti nel nuovo Polo Scolastico di Cernusco sul Naviglio!

E’ davvero con grande emozione e orgoglio che sono oggi su questo palco per vivere insieme a voi, consapevole del privilegio che mi è riservato, una cerimonia storica per Cernusco sul Naviglio; un momento che segna il compimento di un’opera pubblica attesa da vent’anni e realizzata grazie alla professionalità, alla tenacia e alla passione di tante persone.

All’inizio del mio intervento, però, voglio unirmi all’abbraccio che il Presidente Gentiloni ha rivolto a Livorno dopo gli accadimenti di ieri ed esprimere un pensiero di vicinanza alle famiglie delle vittime.

Attraverso la liturgia civile di questa inaugurazione celebro insieme a Voi prima di tutto il nostro essere una comunità attenta a quanto lascia in EREDITA’ alle prossime generazioni: la scuola rappresenta il biglietto di andata per il futuro e il viaggio inizia oggi per chi si attrezza per affrontarlo. Dopo i piccoli della scuola dell’infanzia, da domani anche le bambine e i bambini della scuola primaria riempiranno di voci, di corse all’intervallo, di mani alzate per una risposta e di sogni questa scuola, rendendola utile, viva e per ciascuno di loro sempre più ricordo indelebile di un periodo felice della propria vita. Sono loro i protagonisti! E lo sono insieme ai loro insegnanti e ai loro genitori, uniti - per riprendere un’immagine recentemente evocata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel ricordare la figura di Don Lorenzo Milani – nel patto di una “comunità educante” che giorno dopo giorno li accompagnerà a diventare donne e uomini. Bello vederne qui oggi una rappresentanza sorridente e festante.
 
 
Voglio poi celebrare la passione di chi ama il proprio lavoro e attraverso l’INNOVAZIONE – di un processo, di una legge, di una progettazione, di un materiale - fa compiere a tutti noi un passo in avanti e poi un altro e poi uno ancora, in una continua contaminazione a spostare un po’ più in là l’orizzonte delle cose possibili che ad occhio nudo possiamo scorgere:

·        Con un investimento di 9,5 milioni di euro (10,5 milioni di euro se consideriamo anche le opere di viabilità per migliorarne l’accesso, anche cilcabile) è questa infatti la più grande opera pubblica in valore assoluto mai realizzata a Cernusco, pagata con risorse proprie del comune, senza aver acceso nuovo debito.

·        La progettazione del polo scolastico presentata nel 2011 dallo studio Consalez-Rossi, prevedeva già – attraverso lo spazio all’aperto al centro del complesso - quell’intersezione tra luoghi di apprendimento e usi civici presente due anni dopo nelle linee guida MIUR per l’intera infrastruttura scolastica italiana: per questo consegnamo una scuola ma anche un nuovo spazio di socialità e relazioni nel quartiere e per la città.
 
·        L’intero processo di realizzazione ha spiccato il volo nel 2014 grazie allo sblocco del patto di stabilità da parte del Governo che con #scuolenuove ha riconosciuto al Comune di Cernusco sul Naviglio 7,2 milioni di euro; ad oggi questa scuola risulta essere il più grande progetto realizzato tra quelli di #scuolenuove;
 
·        L’attenzione all’ambiente è fatta di buone pratiche attraverso le quali costruiamo oggi la nostra città di domani: nessun combustibile fossile verrà utilizzato in questa scuola ma sarà invece un sistema di impianti solari e geotermici a garantire il fabisogno di energia.

 ·        La mensa della scuola, infine, servirà acqua del rubinetto, buona, sicura e controllata anche grazie al Piano per la Sicurezza dell’Acqua avviato da Gruppo CAP, gestore pubblico che con analisi effettuate anche direttamente al rubinetto delle scuole farà di Cernusco uno dei primi comuni in Italia in cui questo sistema verrà da domani introdotto.

Sono tutti esempi (e altri potrei farne) per raccontare quanta passione per il proprio lavoro è contenuta in ogni dettaglio di questa scuola. Quanta cura è stata messa dai professionisti che l’hanno progettata, dalle aziende che l’hanno realizzata, da chi ne ha creato i presupposti: grazie per quello che avete realizzato per la nostra comunità! Come diceva SteveJobs parlando di gente affamata e folle, “l’unico modo per fare un ottimo lavoro è amare quello che fai”.
 
 
Permettetemi infine di celebrare l’affascinante ruolo dell’amministratore pubblico quando interpreta il suo mandato a SERVIZIO protempore della comunità; il compito di chi prende decisioni e compie azioni qui e ora ma grazie alle quali attraversa mandati e generazioni; di chi semina ma sa che, come spesso capita a noi genitori o proprio agli insegnanti delle nostre scuole, potrà seguirne il possibile compimento solo a distanza: come disse il Cardinale Carlo Maria Martini, a cui è dedicato il Largo su cui si affaccia l’entrata di questa scuola, “educare è come seminare: il frutto non è garantito e non sarà immediato, ma se non si semina è certo che non ci sarà raccolto”. Questo nuovo Polo Scolastico è il frutto dell’idea, delle scelte e delle azioni del Sindaco che mi ha preceduto, Eugenio Comincini; della sua squadra di assessori, di cui ho avuto il privilegio di far parte; dei consiglieri comunali; dei dirigenti e dei tecnici comunali con i quali ho il piacere professionale e umano di lavorare ogni giorno, ora, da Sindaco. A tutti loro va la gratitudine mia personale e di tutta la città.
 
 
Eccolo qui, allora, il nuovo Polo Scolastico di Cernusco sul Naviglio!

Eccola di fronte a noi la semplicità rivoluzionaria dei sogni che si realizzano; la soddisfazione buona delle cose fatte; il patto per il futuro che una comunità rinnova ogni giorno attraverso il lavoro appassionato degli insegnanti in strutture adeguate; l’Italia che si fa innovazione in una nuova scuola perchè la città di domani si costruisce oggi; la responsabilità pubblica di chi amministra libera da legami e che per questo si manifesta come servizio.

Per tutto questo sono qui su questo palco, di fronte a voi, emozionato e orgoglioso.

Per tutto questo, penso che all’inizio di questo anno scolastico la nostra nuova scuola rappresenti un messaggio di fiducia e speranza per ciascuno di noi, per la nostra città e per la nostra Italia.
 

domenica 10 settembre 2017

BUON CAMMINO DON ETTORE!



Questa mattina Don Ettore Colombo, Responsabile della Comunità Pastorale di Cernusco sul Naviglio, ha celebrato l'ultima Messa nella nostra città prima del suo trasferimento a Milano. Questo il mio saluto a nome della comunità civile (foto tratte da Cernuscoinsieme.it).
 
Reverendo Don Ettore,

Le porto il saluto della comunità civile di Cernusco sul Naviglio al termine dell’incarico che la Chiesa di Milano l’ha chiamata a ricoprire in questa città per tredici anni, prima come Parroco della Parrocchia Madonna del Divin Pianto e poi come Responsabile della Comunità Pastorale Famiglia di Nazaret.

Proprio nel giorno del suo insediamento come prevosto di Cernusco nell’Ottobre 2008, il Sindaco Comincini Le dava il benvenuto ricordando come “ciascuno nel proprio ruolo, ognuno con le sue responsabilità, siamo chiamati ad operare perché la comunità nella quale siamo sappia essere viva” e citando Don Primo Mazzolari sottolineava che “la concordia (cristiana) non sta nel fare tutti uno stesso lavoro, ma nel portare, in lavori diversi, un animo eguale; nel mirare ad una stessa meta per strade diverse”.

Se ripercorro la storia cittadina di questi ultimi nove anni leggo chiaramente la continuità di questa concordia dialogante tra comunità civile e comunità religiosa alla ricerca della giustizia e della crescita umana e sociale, con l’obiettivo ben chiaro di porre sempre la persona al centro di ogni azione in un tempo attraversato da crisi economiche e contrapposizioni ideologiche ma forti di un tessuto cittadino impegnato e vigile.

In una società contemporanea posta davanti alla tentazione di chiudersi in sé stessa e alzare muri, l’Amministrazione Comunale e il Consiglio Pastorale da Lei condotto sono stati in più occasioni impegnati insieme a testimoniare il valore della solidarietà e dell’accoglienza: penso ad esempio alla testimonianza avviato nell’Ottobre 2015 per offrire una risposta certo limitata ma responsabile e concreta al tema purtroppo drammaticamente attuale dei rifugiati e richiedenti asilo.

Le è stato affidato il compito di condurre la comunità cristiana di Cernusco nei primi anni del percorso di unità cittadina ed è indubbio come questo cammino, fatto di passi via via sempre più spediti, abbia contribuito ad aprire orizzonti e a diffondere una visione e un’attenzione d’insieme per la città tutta, non solo negli ambiti più ristretti dell’attività della Parrocchia.

Come ben sa, la secolare tradizione della nostra città vuole che il nuovo Parroco di Santa Maria Assunta faccia il suo ingresso partendo dal Santuario di Santa Maria, il più antico luogo di culto della città secondo le notizie storiche risalenti al 920: è stato così, si ricorderà, anche per Lei che in processione raggiunse il Parco dei Germani dove era allestito il palco visti i lavori di ristrutturazione della Prepositurale di quel periodo.

Mi permetto di regalarLe, dunque, un quadro raffigurante proprio il santuario tanto caro ai Cernuschesi, simbolo della fede millenaria che attraversa le generazioni della nostra città: sarà il ricordo del tempo che abbiamo condiviso di questo percorso nella città dell'uomo.

Grazie Don Ettore! E buon cammino!