venerdì 24 novembre 2017

APPREZZO MOLTE COSE DI QUESTO PIANO DI DIRITTO ALLO STUDIO


Mercoledì sera il Consiglio Comunale ha approvato il Piano di Diritto allo Studio per l’anno scolastico 2017/18. Il Piano è stato approvato con 17 voti favorevoli (PD, Vivere Cernusco, Lista Frigerio e Forza Italia), 3 astenuti (Lega) e soli 3 voti contrari (M5S, Sinistra x Cernusco, La Città in Comune); assente il Consigliere Gargantini di Cernusco Civica. Davvero pochi voti contrari, a testimonianza della bontà di questo documento.
 
E’ un piano che si propone in chiara continuità con l’azione dell’amministrazione precedente ma che certamente introduce, seppur con i soli 4 mesi di lavoro da parte della nuova giunta e in particolare dell’Assessore all’Istruzione Nico Acampora insieme agli uffici comunali, alcuni elementi di innovazione.
 
Il valore complessivo del Piano, tra progetti e investimenti, è pari a oltre 4,1 milioni di euro. Rileggendolo nei giorni precedenti il Consiglio Comunale per prepararmi alla discussione, mi chiedevo se i contenuti di questo documento esprimessero appieno l’idea di città tracciata nelle linee programmatiche di questa amministrazione e approvate giusto un mese fa in Consiglio. Mi sono risposto che sì, va nella giusta direzione.
 
Apprezzo molte cose di questo piano di Diritto allo studio.
 
Prima di tutto il tocco di concretezza che l’Assessore Acampora, forte della sua esperienza da educatore, ha saputo aggiungere con progetti come il piano per la prevenzione del cyberbullismo o la formazione rivolta ai genitori 4.0. Si uniscono alle positive esperienze degli anni passati tra cui “Stradafacendo”, laboratorio di educazione stradale condotto dalla Polizia Locale, ‘Un Giorno in Comune’, che vede i ragazzi visitare il Municipio e conoscerne l’attività, e "A scuola di Sport".
 
Poi, apprezzo la scelta di essere prossimi a ciascuno, decidendo di accogliere le nuove richieste avanzate dalla scuola per ampliare gli interventi di inclusione degli studenti con disabilità, potenziandone l’assistenza educativa: il passaggio da 542 a 690 ore (+27,3%) prevede un investimento di oltre 100.000 euro di spesa corrente che non permetterà di realizzare alcune azioni in altri ambiti, ma che certamente permette di crescere senza lasciare indietro nessuno. Una decisione significativamente condivisa da tutta la Giunta.
 
Nel documento il tema dell’educazione scolastica è affrontato senza condizionamenti: nella conferma del progetto del Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi, quest’anno c’è anche l’adesione della scuola Aurora-Bachelet, arrivando a contare 20 classi e 500 studenti coinvolti.
 
L’idea di crescita sostenibile della città che vogliamo perseguire è evidente, promuovendo la mobilità scolastica sia attraverso il trasporto pubblico (oltre 800 studenti, +12% in 3 anni), il Piedibus (269 iscritti) e la ciclabilità (con il nuovo Piano di ciclabilità scolastica approntato lo scorso settembre), sia con due progetti di efficientamento energetico in sinergia pubblico-privato attualmente al vaglio degli uffici sui plessi di via Don Milani e di via Manzoni.
 
L’attenzione all’eccellenza delle strutture è confermata. Oltre 1 milione di euro di investimento di cui 400mila euro per l’adeguamento degli impianti antincendio nel plesso di piazza Unità d’Italia (erano gli ultimi mancanti nelle scuole della città): il nuovo polo scolastico ha alzato il livello di attesa per tutti le strutture scolastiche ma non vorrei che venisse data per scontata, anzi, è frutto di un lavoro di programmazione e di interventi che ci attendono nei prossimi anni.
 
E’ evidente lo sguardo al futuro: con lo stanziamento di 70.000 euro per proseguire il percorso di digitalizzazione delle scuole; con l’anticipazione della riorganizzazione del servizio di pre e soprattutto post scuola dall’anno scolastico 2018/19, in un’ottica di conciliazione dei tempi delle famiglie con quelli del servizio; soprattutto con l’apertura della discussione tra Comune, Ufficio Scuola Provinciale e Istituti cernuschesi sul tema del terzo istituto comprensivo. Quest’ultima prospettiva potrebbe essere davvero una evoluzione storica per ridisegnare l’organizzazione delle nostre scuole vista la crescita del numero di studenti, aumentandone la qualità.
 
Infine lo stile con cui questo Piano di Diritto allo Studio è stato predisposto: l’ascolto da parte dell’Assessore Acampora dei bisogni non solo degli istituti scolastici, ma in modo particolare delle famiglie, e il confronto.
 
Insomma, apprezzo molte cose di questo piano di diritto allo studio.
 
E come dissi nel discorso di inaugurazione del Nuovo Polo Scolastico – se la scuola rappresenta il biglietto di andata per il futuro, davvero a Cernusco sul Naviglio il viaggio è già iniziato.

domenica 5 novembre 2017

DALLA STESSA PARTE NEL DESIDERIO DI SERVIRE LA NOSTRA GENTE


Oggi ha fatto il suo ingresso ufficiale a Cernusco sul Naviglio il nuovo Prevosto, Monsignor Luciano Capra.
La secolare tradizione della nostra città vuole che il nuovo Parroco di Santa Maria giunga in prepositurale partendo dal Santuario di Santa Maria, il più antico luogo di culto cernuschese, ricevendo nel tragitto o prima di entrare in chiesa, il saluto del Sindaco a nome della società civile. Il maltempo di oggi ha scombussolato un po' i piani ma non è venuta meno questa antica tradizione: Don Luciano è giunto a Villa Greppi dove è stato accolto dalla Giunta e da alcuni rappresentanti del Consiglio Comunale e ha firmato il Libro d'Onore del Comune di Cernusco sul Naviglio.
Questo il mio saluto:
 
Reverendo Monsignore, benvenuto a Cernusco sul Naviglio!
Le porgo il saluto della comunità civile all’inizio dell’incarico che la Chiesa di Milano l’ha chiamata a ricoprire nella nostra città.
La accolgo qui a Villa Greppi, la casa di tutti i cernuschesi, insieme alla Giunta e ai membri del Consiglio Comunale, anche noi come sa, all’inizio del nostro mandato amministrativo. Sono certo che questo tempo che condivideremo nell’impegno per Cernusco sul Naviglio, ognuno secondo le proprie competenze ma insieme collaboranti, sarà vicendevole occasione di confronto, crescita e agire alla ricerca del bene comune.
Le relazioni tra le persone; l’incredibile manifestarsi del tessuto associativo; quel senso di comunità diffuso che sono certo ha già avuto modo di conoscere in questi suoi primi mesi tra noi: sono valori che hanno radici profonde e solide nella storia e nelle storie dei cernuschesi e che fanno di Cernusco sul Naviglio una realtà vigile e viva anche grazie ad un impegno in ambito civico, associativo e cooperativo che ha attraversato epoche e generazioni.
Anche la nostra città, tuttavia, è al centro di una profonda evoluzione, con una evidente dinamica demografica, economica e lavorativa; inserita all’interno di un mondo sempre più digitale e interconnesso; posta di fronte a nuove sfide di solidarietà e accoglienza. Sono segni dei tempi che riguardano ciascuno di noi e al cui manifestarsi non vogliamo sottrarci.
L’arcivescovo di Milano Monsignor Mario Delpini, in occasione del suo primo saluto alla città il mese scorso, parlò di un’alleanza tra comunità civile e comunità cristiana, un invito a “sentirci dalla stessa parte nel desiderio di servire la nostra gente”. E’ un sentimento di prossimità ad ogni persona che bene incrocia la passione civile di questa amministrazione e della nostra città ed è un patto che mi permetto di condividere con Lei quest’oggi.
Le nostre competenze sono necessariamente differenti, i nostri ambiti ben distinti, le nostre posizioni possono muovere da punti di vista diversi, ma insieme alle donne e agli uomini di buona volontà saremo chiamati ad avere coscienza di un destino comune e a contribuire come ricordava Giuseppe Lazzati, alla costruzione “della città dell’uomo a misura d’uomo. A porre subito l’uomo al suo posto e su di esso fissare l’attenzione come su colui dal quale la città prende vita e verso il quale la città è volta come a proprio fine”. Fin d’ora potrà trovare piena disponibilità in questa amministrazione per questo cammino che ci attende.
Rivolgo a Lei, Reverendo Monsignore, e a tutti i suoi collaboratori, i sinceri auguri per il ministero pastorale che oggi solennemente avvia nella nostra città.
 
 
 

OGNI STORIA DI GUERRA CI FA AMARE UN FUTURO DI PACE


Questa mattina, sotto una pioggia battente, si sono svolte anche a Cernusco sul Naviglio le celebrazioni del IV Novembre. Qui sotto il testo del mio discorso.
 
Rivolgo un caloroso saluto alle autorità civili, militari e religiose presenti questa mattina, ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine, alle Associazioni d’Arma e ai cittadini intervenuti per ricordare l’anniversario della vittoria della Prima Guerra Mondiale e celebrare il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate.
Istituita nel 1919, questa festa nazionale è l’unica ad aver attraversato decenni di storia italiana, per presentarsi a noi, oggi, carica di memoria e di significato in un tempo come il nostro alla ricerca di valori in cui riconoscerci e di una rinnovata coscienza comune.
Terminata la Grande Guerra, anche a Cernusco sul Naviglio il 4 Novembre 1919 si tenne la prima commemorazione, con un corteo – raccontano le ricostruzioni storiche – preceduto dalla banda che condusse la popolazione, munita di garofani rossi e palme, fino alle lapidi dei 125 cernuschesi che avevano perso la vita tra combattimenti, prigionia e ospedali.
La nostra città, come del resto tutte le città italiane, pagò un prezzo altissimo e poiché la storia con la “esse maiuscola” è in realtà fatta di tante storie personali, scorrere i cognomi di quei caduti ci ricorda come il dramma della Prima Guerra Mondiale sia entrato nella vita di tante famiglie cernuschesi: Agostoni, Alberti, Andreoni, Bonalumi, Brambilla, Calderini, Cambiaghi, Canzi, Casiraghi, Cavenago, Cerizza, Colombo, Cucchi, Formenti, Fumagalli, Galbiati, Galimberti, Ghezzi, Guzzi, Mapelli, Marchesi, Mariani, Mattavelli, Melzi, Meroni, Nava, Oriani, Pastori, Perego, Pirola, Pollastri, Recalcati, Redaelli, Rosci, Sala, Sangalli, Scirea, Sironi, Sirtori, Spinelli, Tornaghi, Tricella, Varisco, Viganò, Villa, Zucchetti  e molti, molti altri.
Sono i cognomi delle nostre famiglie, dei nostri vicini di casa, dei nostri amici.
Tra di loro molti erano fanti, in prima linea nei combattimenti; due erano giovanissimi, classe 1899, nemmeno ventenni. Se oggi l’Italia vive unita un tempo fortunatamente di democrazia e di pace lo deve al sacrificio di tanti giovani, anche cernuschesi, che un secolo fa si sono battuti e hanno dato la propria vita per farcene dono.
“Coltivare la memoria dei caduti – ha ricordato ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - significa comprendere l'inestimabile ricchezza morale che ci hanno trasmesso e rappresenta, per tutti noi, lo stimolo più profondo ed autentico per adempiere ai nostri doveri di cittadini d'Italia e d'Europa, che credono nella solidarietà e nella convivenza pacifica fra i popoli". 
Ecco allora che appare profondamente significativa la presenza questa mattina del Consiglio delle ragazze e dei ragazzi di Cernusco sul Naviglio: è stato emozionante e fortemente simbolico il gesto di Carolina che ha deposto una rosa bianca ai piedi del monumento eretto dai cernuschesi nel 1927 a ricordo di quei caduti e con essi, nei decenni a seguire, di quelli di tutte le guerre. Un’attenzione riconoscente e grata, quella delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi, che rafforza il nostro essere una comunità che guarda al futuro ma che ben conosce il cammino compiuto per giungere fino a qui.
 
A tutti noi voglio anche consegnare l’immagine, evocata ieri durante le celebrazioni nazionali del IV Novembre a Roma, della battaglia di Caporetto, che venne combattuta durante la prima guerra mondiale tra il Regio Esercito Italiano e le forze Austro-Ungariche e Tedesche. Iniziata nella notte del 24 Ottobre 1917, segnò quella che è considerata la più grave disfatta nella storia dell’esercito italiano. Ma proprio da quella drammatica ritirata le truppe italiane, credute moralmente distrutte e vinte, seppero riorganizzarsi: opposero un’eroica resistenza nei dintorni del Monte Grappa, permettendo così alla linea difensiva organizzata lungo il fiume Piave di resistere all'offensiva nemica, primo e decisivo passo di riscossa verso la vittoria finale.
E’ sempre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a ricordarci quello fu un episodio estremamente doloroso per i soldati e per le popolazioni coinvolte, a cui, tuttavia, l'Italia seppe reagire con l'orgoglio e la determinazione di una giovane Nazione. Numerose furono, in quei difficili giorni, le testimonianze di eroismo e di sacrificio dei nostri soldati. Intere unità vennero chiamate a resistere fino all'estremo sacrificio. Tanti di quegli eroi sono rimasti ignoti, ma a tutti loro e a quanti ci donarono il compimento del disegno risorgimentale va la gratitudine del Paese”.
Non è dunque un caso che insieme all’anniversario della fine della Grande Guerra e dell’Unità Nazionale, si celebri oggi la Giornata delle Forze Armate.
Le campane a festa che anche nella nostra città risuonarono in quel lunedì 4 Novembre 1918 per annunciare a tutta la popolazione la conclusione delle ostilità ci ricordano che ogni ricordo di guerra deve farci amare un futuro di pace.
Alla professionalità delle donne e degli uomini delle nostre Forze Armate e alla loro quotidiana presenza tra la gente è consegnata la sicurezza del Paese e il riconosciuto prezioso supporto dell’Italia alla Comunità Internazionale in diverse situazioni critiche nel Mondo: a loro va il nostro ringraziamento e il nostro saluto di stima in questo giorno di ricordo e di festa.
Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva l'Italia.