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Parlavo ieri con l'amico Tommaso di come i notiziari sportivi del giorno dopo Inter-Barcellona parlassero sì dell'impresa dell'Inter (...e dell'arbitro aggiungerei io...) ma soprattutto - dal pomeriggio molto di più - del caso-Balotelli.
Gabriele Romagnoli ne parla oggi con il consueto stile.
Da edu-allenatore farei leggere ai miei ragazzi passaggi come questo:
Essere campioni è dimostrarlo nel lungo periodo, sbagliare novemila tiri come ha fatto Michael Jordan per arrivare a infilare, nel deserto dello Utah e della squadra sfinita che l'attorniava, i tre decisivi nei 42 secondi che gli valsero l'ultimo titolo. E' crescere guardando avanti e pensando che là è la gloria, mai ora. Come fai a dirlo a un ragazzo di oggi? A uno che vede vendere montagne di dischi mica a John Lennon, ma al primo sconosciuto appena intonato che commuove la giuria di un talent show? A uno che alla seconda cosa giusta che fa si vede recapitare una chiave d'oro con la garanzia che aprirà la porta del paradiso, un paradiso il cui profeta e designer sembra Donald Trump?
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