Sono stato lo scorso weekend in Val di Fiemme per lavoro in occasione dell'ultima tappa del Tour de Ski di Cross Country. I miei vari tweet sull'argomento hanno già dato l'idea della bellezza di questo sport, dell'impatto sull'area geografica, del flusso turistico dall'estero (soprattutto Nord e Est Europa).
Mi ha colpito, però, la considerazione di un responsabile dell'organizzazione che mi sottolineava due cose: l'importanza dei volontari, ma soprattutto la necessità di coinvolgere un'intera comunità.
Sui volontari parla la foto di questo post: ore e ore a bordo pista, sulla neve al freddo, per garantire l'incolumità degli atleti e assistere gli spettatori. La passione può davvero portare oltre. Sul coinvolgimento della comunità le parole del responsabile erano chiare: solo se un'intera comunità di un'intera valle fatta di più paesi si sente parte di questo progetto, allora organizzare una tappa di un circuito mondiale qui da noi ha senso. Perchè fa crescere prima di tutto la nostra comunità stessa. Mi chiedevo se anche in una città "metropolitana" come Cernusco un approccio di questo tipo può avere senso e soprattutto se lo stile e le abitudini di vita delle persone oggi a Milano e periferia sono ancora compatibili con un'idea così. Non nego che mi piacerebbe portare lo stesso spirito di sport per la città e viceversa a Cernusco e il progetto "I sport Cernusco" va in questa direzione. Nelle prossime settimane la presentazione di quanto faremo quest'anno.
1 commento:
sarebbe una cosa stupenda....
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