Io non c'ero, impegnato a Cernusco nell'ultima riunione con i commercianti per coordinare le iniziative del Natale, ma idealmente è come fossi stato là.
Qui sotto il racconto della serata di Adesso! Milano nelle Parole del Sindaco della nostra città nonchè coordinatore di Adesso! Milano, Eugenio Comincini.
"Matteo Renzi era atteso a Milano per un incontro pubblico fin da questa estate: una serie di ragioni avevano impedito che l’evento si concretizzasse. Finalmente, una decina di giorni fa, la data: 29 ottobre, la sera alle 21.
Ci siamo subito messi in movimento con la macchina organizzativa, consapevoli che la tappa di Milano non sarebbe stata una tappa come le altre: Milano è Milano, anche nella storia politica italiana recente ed attuale.
E infatti ci sono state oltre 60 testate giornalistiche accreditate per seguire l’evento; una diretta tv su scala nazionale attraverso un network di televisioni locali; la presenza delle principali tv nazionali; giornalisti della stampa estera; ospiti di eccezione della “Milano che conta”, curiosi di ascoltare cosa ha da dire Matteo Renzi ma anche di capire – vedendolo dal vivo e incontrandolo di persona – chi realmente sia il Sindaco di Firenze. Non hanno voluto mancare l’appuntamento amministratori delegati, direttori generali, presidenti di CdA, di fondazioni, di istituzioni, ecc. Queste rilevanti presenze dimostrano quanta attenzione vi sia verso la qualità della proposta di Matteo.
Soprattutto non è mancato il popolo di Milano, le persone che vivono la città quotidianamente, che ancora si chiedono a chi affidare la loro speranza per un’Italia migliore, diversa; non sono mancate le persone che lo scorso anno avevano chiesto a Giuliano Pisapia – presente in sala in prima fila ad ascoltare il Sindaco di Firenze – di far voltare pagina alla loro città. Giovani e giovanissimi, famiglie con i piccoli al seguito persone di ogni età: una città intera nelle sue diverse composizioni, era presente ieri sera all’interno del Dal Verme. I 1.700 posti della sala non sono bastati ad accogliere i tanti che hanno voluto ascoltare dal vivo Matteo; già alle 20.00 il teatro era pieno: fuori, davanti al teatro e nelle vie adiacenti, almeno un altro migliaio di persone in piedi ha seguito – nonostante il freddo pungente – il discorso attraverso gli schermi e gli altoparlanti allestiti.
Una grande festa! Una festa di democrazia e partecipazione. Un successo anche grazie allo straordinario lavoro organizzativo di una cinquantina di volontari dei comitati di Milano e provincia, che ringraziamo uno per uno per il generoso impegno.
Lo Storify di Twitter sintetizza l’intera serata. Qui di seguito alcuni spunti a caldo su quanto abbiamo vissuto.
La serata è iniziata con la “fiaccolata della passione politica”, una simpatica iniziativa organizzata dal Comitato milanese a sostegno della candidatura di Matteo: la fiamma cancella gli aspetti negativi del passato e allo stesso tempo accende una speranza per il futuro. Una torcia, come fossimo alle olimpiadi, è stata accesa da sette ragazzi davanti a Palazzo Lombardia, sede della Regione usando le parole del malaffare e della cattiva amministrazione trovate sui giornali. Una staffetta ha portato la torcia al Teatro Dal Verme (ultimo tedoforo l’olimpionico Simone Collio, l’uomo più veloce d’Italia) dove è stato acceso un braciere. La staffetta ha simbolicamente rappresentato il passaggio di un testimone, una squadra che corre unita verso il raggiungimento di un traguardo comune. Abbiamo fatto nostro il motto delle Olimpiadi londinesi, “Inspire a generation“: Matteo in questo senso ha avuto la capacità di stimolare, ridare entusiasmo ed energia non solo ad una generazione di giovani, che già sta facendo tanto per il futuro del Paese, ma anche a quanti avevano perso speranza nel ruolo e nel valore della politica. In questo Matteo ha già vinto le primarie, perché sta riconquistando molti alla passione per l’impegno civile e politico. Durante il percorso della staffetta sostenitori e tanti semplici curiosi si sono fermati ad applaudire il passaggio della torcia e dei tedofori: il clima – nonostante il freddo… – è apparso subito caldo e accogliente.
Dopo questo “antipasto” è stata la volta di Matteo, giunto puntuale. Un caloroso, applaudito, saluto tra lui e il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha avviato l’attesa serata. Anna Scavuzzo – scout come Matteo e capogruppo a Palazzo Marino della Lista Civica Pisapia per Milano – ha introdotto il Sindaco di Firenze, ricordando l’esperienza politica milanese dello scorso anno e citando don Lorenzo Milani e il senso che il prete di Barbiana diede alla parola “politica”.
Matteo nel suo straripante ed appassionante intervento ha toccato moti temi: alcuni ormai tradizionali, come la rottamazione (“Si può essere giovani a 80 anni e vecchi a 20, non è una questione anagrafica. La rottamazione è la constatazione di un dato di fatto: il mondo intorno a noi cambia!”), la non ricerca di premi di consolazione in caso di sconfitta alle primarie (“C’è nobiltà, dignità e bellezza nell’accettare la sconfitta. Se perdo io resto in casa mia, nel PD, e non voglio premi di consolazione“), la cultura, la scuola; ha ricordato il cardinale Carlo Maria Martini (“Per molti di noi è stato un punto di riferimento“) e parlato di laicità in politica (che è “ascoltare tutti e prendere posizione sulla base della propria coscienza e dell’interesse pubblico“); ma soprattutto si è chiesto che cosa Milano possa insegnare a chi come lui e come noi si mette a disposizione del Paese. Matteo ha citatoExpo (opportunità per l’Italia intera e scommessa culturale prima che organizzativa) ed ha ricordato la vocazione al volontariato della città. Ha affermato che l’anima di una città sono scuola e cultura e che su questi temi occorre continuare ad investire, poiché devono servire da rilancio per il Paese e per una nuova mentalità per il futuro.
Non sono mancati i riferimenti alla finanza (ricordando come nei secoli scorsi, a Firenze, la finanza abbia saputo creare istituzioni di assistenza e volontariato) e al rapporto tra questa e la politica (“La finanza di per se non e né buona né cattiva: è la politica che può avere la spina dorsale o strisciare“): ha parlato di lavoro, di quanto giustizia e burocrazia allontanino gli investitori stranieri, di donne e di divario tra noi e l’Europa, di bambini figli di stranieri nati in Italia e dello ius soli, di scelte coraggiose come quella milanese di “Area C” e quella fiorentina della pedonalizzazione di piazza Duomo e di quanto gli amministratori locali debbano combattere contro “TAR e Avatar“…
Primarie, regole, impegno nella conclusione del suo discorso: “Vinceremo le primarie se saremo coraggiosi“. A Matteo il coraggio non manca e si vede, si sente davvero. A chi lo sostiene il compito di saper fare altrettanto, parlando con le persone, convincendo con argomenti, smontando pregiudizi; sempre con il sorriso sulle labbra.
Matteo ha parlato ai convinti ma anche – e soprattutto – a quanti sono venuti ad ascoltarlo per capire meglio le sue idee e il suo programma, perché indecisi, perplessi, dubbiosi; ha parlato ai delusi: a quelli del centrosinistra prima di tutto. A parlato a quanti hanno a cuore il futuro dell’Italia e cercano una speranza che possa risollevarne l’anima e il corpo insieme.
Tantissime persone sono venute ad ascoltare e Matteo ha regalato a Milano un discorso ricco di idee e contenuti, ma anche di emozioni e di ispirazione. Il “pienone” è un fatto ed un segnale estremamente positivo per la politica, per il PD, per il centrosinistra.
Senza esagerare, è stato un successo.
Grazie Milano!
Grazie Matteo!"
Per i comitati milanesi a sostegno di Matteo Renzi
Eugenio Comincini
Sindaco di Cernusco sul Naviglio
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