"Il Sig. Sindaco, a nome della Giunta
Municipale, riferisce al Consiglio che presso la sede comunale si è costituito
nello scorso ottobre il Comitato di cittadini allo scopo di istituire,
coll’appoggio della Amministrazione Comunale, il mercato settimanale a
Cernusco. Fa rilevare l’importanza assunta da questi mercati in paesi vicini a
Cernusco e l’influsso benefico che essi portano allo svolgimento del traffico
di tutta la zona, per cui è giusto che anche Cernusco valorizzi la sua
importanza agricola e coordini le sue energie commerciali istituendo il mercato
che settimanalmente chiamerà a contrattare commercianti, contadini e uomini
d’affari, con incremento dell’economia nazionale e con sensibile beneficio del
Paese. Soggiunge (...) che è intendimento del Comitato, d’accordo con
l’Amministrazione Comunale, di inaugurare il mercato col nuovo anno e per la
prima giornata, a maggiormente richiamare la attenzione di tutta la plaga, di
organizzare una grande fiera. Invita quindi il Consiglio a deliberare in merito"
(dal Verbale del Consiglio Comunale del Dicembre 1922 - tratto dal libro
"Cernusco Novecento").
Pensata per promuovere il nascente mercato settimanale a Cernusco, da 91 anni la Fiera di San Giuseppe è di fatto l'expo della nostra città. Come ogni grande Fiera che si rispetti, fin dalle origini e ancora oggi rimane viva l'intuizione di creare una grande vetrina per le eccellenze commerciali (allora prevalentemente contadine) di Cernusco: la passeggiata tra le bancarelle, la curiosità del concorso-vetrine, iniziative e attrazioni in centro per convogliare potenziali acquirenti nella nostra principale e pregiata zona commerciale, Piazza Unità d'Italia gremita il sabato sera per lo spettacolo di giochi pirotecnici, rimangono – insieme a molti altri momenti cari in maniera diversa a ciascuno di noi – segni di una tradizione da mantenere viva e da vivere. Non da meno, però, la nostra Fiera ha assunto un significato istituzionale e civile non secondario, attraverso il quale festeggiare e testimoniare l'appartenenza alla nostra comunità cittadina: penso alla cerimonia di consegna delle onorificenze civiche del “Gelso d'Oro”, che anche quest'anno aprirà il weekend di festa; alle associazioni cernuschesi presenti la domenica con orgoglio nelle strade vestite a festa; alla stessa Amministrazione comunale ancora una volta in piazza, o meglio in Nuova Filanda, per un confronto su idee e progetti; e a tanti altri esempi che si potrebbero citare.
La Fiera di San Giuseppe ha da molti anni la stessa fisionomia: può apparire che qualcosa sia cambiato perché per lungo tempo siamo stati abituati a trovare negli stessi luoghi le stesse cose; le trasformazioni urbane, anche nel centro storico, hanno portato a spostare in altri ambiti attrazioni e attività che hanno contribuito a costruire l’identità della Fiera, ma in definitiva quegli elementi ci sono ancora, pur se distribuiti in maniera differente sul territorio che ospita le molte iniziative. Un tema da affrontare potrebbe quindi essere quello di ridefinire e mantenere la dislocazione di alcune attività in modo da contributire a radicare anche fisicamente alcune caratteristiche della Fiera in alcuni luoghi specifici. Un esempio, semplice ma significativo: per decenni la mattina di domenica andavamo in piazza Gavazzi sapendo che lì avremmo trovato piante e fiori; la nuova sistemazione della piazza avvenuta negli anni ’90 ha comportato che quel logo tradizionale non sia più riconosciuto come tale e quella iniziativa è stata spostata a più riprese in luoghi diversi. È necessario che le tradizioni – qualunque queste siano – ritrovino un luogo tradizionale nel quale radicarsi e farsi riconoscere come tali.
La sfida
della nostra Fiera per il futuro incrocia quella di Expo 2015.
Sarebbe bello se Expo2015 non fosse
solo un evento ma anche un tempo: un tempo per aiutarci a ripensare (o a
riscoprire), magari partendo proprio dal significato della nostra Fiera di San
Giuseppe, il senso dell'essere uomini e comunità nel terzo millennio, nella
nostra città e nella nascente Città Metropolitana. Da qualche mese va
perfezionandosi – e spero di poterlo condividere presto con tutta la città – il
progetto per posizionare Cernusco, ma anche l'intero territorio della
Martesana, tra i protagonisti di Expo2015, nel tentativo di lasciare in eredità
per il futuro altri "sogni concreti" come lo furono il mercato settimanale
e la Fiera 91 anni fa. Attorno al tema di Expo "Nutrire il pianeta, energia per la vita" il prossimo anno
proveremo ad educarci a stili di vita più attenti all'"ecologia
umana" (per riprendere le parole usate proprio dal Cardinal Scola a dicembre
scorso a proposito di Expo2015), a riscoprire la nostra ancora fiorente e
preziosa tradizione agricola aggiornata ai nostri giorni (9 aziende agricole
attive, che coltivano più di 300 ettari di terreno, oltre a 60 ettari appena
messi a disposizione dall’Amministrazione comunale con apposito bando), a
comunicare le nostre eccellenze alimentari (quanti sanno che gli antichi libri
di cucina raccontano che il raviolo sia nato a Cernusco?) , a valorizzare i
nostri luoghi storici e artistici, a concretizzare le nostre capacità
commerciali e di ricettività. In fondo, a rendere la nostra vita migliore, come
dice Sant'Agostino, «in verità nutre
l’anima solo ciò che la rallegra».
Ermanno Zacchetti
Assessore al Commercio
Comune di Cernusco sul Naviglio
1 commento:
Non conoscevo il raviolo di Cernusco, mi farebbe piacere conoscere il riferimento della citazione gastronomica. Grazie
Posta un commento