mercoledì 6 giugno 2018

SFOGLIANDO LA COSTITUZIONE: DIVERSI MA TUTTI UGUALI



Care 18enni, cari 18enni, questo momento di consegna della Costituzione che Vi vede protagonisti conclude i festeggiamenti per Festa della Repubblica, anche quest’anno aperti da un altro appuntamento denso di significato, avvenuto mercoledì scorso: l’elezione del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze, che ha visto i ragazzi delle medie delle scuole cernuschesi iniziare un percorso di esercizio della democrazia e della partecipazione; di conoscenza del funzionamento degli organismi istituzionali di rappresentanza dei cittadini; di condivisione di opinioni e di elaborazione di proposte concrete per la città da sottoporre all’Amministrazione Comunale.
 
La Costituzione che Vi viene consegnata oggi, lo sapete, compie 70 anni.
 
E’ entrata in vigore il 1 Gennaio 1948 ed è un testo che nasce dagli orrori della Seconda guerra mondiale, dettando valori fondamentali del nostro vivere insieme, declinati in diritti inviolabili e doveri inderogabili di ciascun individuo.
 
Il tema “Sfogliando la costituzione: diversi ma tutti uguali” che gli studenti della III A della sezione Classico dell’ITSOS “Marie Curie” hanno proposto in maniera efficace alla riflessione di tutti noi, sottolinea proprio uno di questi valori, partendo fondamentalmente da quell’articolo 3 che discende dai valori della rivoluzione francese (liberté, égalité et fraternité) e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
 
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese » (Art. 3 della Costituzione della Repubblica Italiana)".
 
 
Voglio aggiungere due riflessioni a quelle che già avete ben esposto.
 
La prima riflessione riguarda la sbagliata contrapposizione tra diritti civili e diritti sociali che la discussione politica oggi prevalente ci consegna, anteponendo questi ultimi ai primi, ma che invece l’articolo 3 della Costituzione riunisce in una uguaglianza formale (tutti hanno medesimi diritti e doveri davanti alla legge) e sostanziale (lo stato è chiamato a rimuovere barriere anche sociali che non consentirebbero a ciascuno di affermare pienamente la propria personalità).
 
Questo nella certezza che i primi ad aver bisogno dei diritti civili sono proprio le persone con meno mezzi economici.
 
 
La seconda si riferisce al fatto che dopo 70 anni dalla stesura del testo, il valore fondamentale dell’uguaglianza contenuto nella Costituzione rimane intatto, così come rimangono a mio avviso insuperabili le parole con le quali l’articolo 3 lo esprime: anche oggi, probabilmente, non potremmo riscriverlo se non in questo modo.
 
Eppure il perimetro dell’uguaglianza sottintesa dai padri costituenti nel passaggio “senza distinzioni di” non coincide (se non per difetto) con quello che la cronaca di oggi ci racconta.
 
Le varie specificazioni «senza distinzioni di», infatti, furono inserite con l’obiettivo di non lasciare spazio principalmente a storiche discriminazioni dell’epoca, come ad esempio la disuguaglianza dei diritti tra uomini e donne, alla quale si riferisce la sottolineatura di un’uguaglianza «senza distinzioni di sesso».
 
Oppure, l’uguaglianza «senza distinzioni di razza» aveva lo scopo di preservare la Costituzione dalla vergogna delle leggi razziali introdotte dal fascismo in Italia.
 
Se proseguiamo il percorso ideale tracciato dal senso di questo articolo, oggi a mio avviso quel perimetro di salvaguardia si sta ben allargando a ricomprendere disuguaglianze allora non emerse con tanta forza nella nostra società, dalle differenze di orientamenti sessuali, alla dignità di popolazioni migranti che chiedono di costruire in Italia e in Europa – assumendosi diritti e doveri – il proprio futuro.
 
E’ fondamentale ricordarcelo quando assumiamo un ruolo di responsabilità pubblica giurando di essere fedeli alla costituzione italiana, così come ieri in parlamento ha voluto testimoniare la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti e oggi pronta a respingere la tentazione dell’indifferenza opponendosi a leggi speciali per le popolazioni nomadi.
 
 
Il valore espresso in forma aperta dell’uguaglianza così come contenuto nella nostra Costituzione nell’articolo 3 ha dato dunque la possibilità alla giurisprudenza della Corte Costituzionale di aggiornare il perimetro dei diritti e dei doveri discendenti dai valori fondamentali – incluso quello dell’uguaglianza - all’evoluzione sociale dell’Italia.
 
Anche a Voi 18enni che ricevete la Costituzione oggi è affidato il compito di rispettarla nei diritti fondamentali e di aggiornarla leggendola alla luce dei segni dei tempi di cui ogni giorno siete interpreti.

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