venerdì 25 gennaio 2008

CSI MILANO, ZONA 5

Questo il mio intervento in occasione dell'incontro annuale tra le Associazioni Sportive di Zona 5 del CSI di Milano, a nome della Polisportiva GSO Paolo VI:

"I tre spunti di riflessione e di crescita che porto a nome della Polisportiva GSO Paolo VI di Cernusco s/N riguardano la formazione, la politica sportiva e l'attività sportiva in oratorio.

FORMAZIONE
L'attività di rilancio posta in essere dal GSO nel 2001 partendo dalla scuola calcio e dalle categorie dei più piccoli ci ha portato oggi ad avere squadre di ragazzi che, dopo tutta la trafila nelle varie categorie, si affacciano nelle categorie allievi e junior. Le esigenze educative dei ragazzi di queste fasce d'età e le rispettive competenze richieste agli allenatori sono profondamente diverse da quelle fin qui messe in campo per le squadre più giovani e raggiungono complessità molto più importanti. Un'esigenza è quella di proporre una formazione extra-sportiva per chi opera con gli atleti più grandi, in modo da garantire un servizio educativo di alto livello per tutte le categorie, giusta conclusione di un percorso sportivo-formativo all'interno della singola associazione sportiva.

POLITICA SPORTIVA
Il GSO Paolo VI è diventato "Polisportiva GSO Paolo VI Associazione Dilettantistica" nel 2004, sulla scia della campagna associativa rilanciata dalla Curia di Milano e dal CSI. Dopo un primo momento di entusiasmo, la sensazione - soprattutto per una realtà extra-milanese come la nostra - è stata quella di non ricevere più il sostegno da parte del centro in questo percorso. In tal senso ha avuto risultati inferiori alle aspettative il progetto dei Fiduciari, che non si è tradotto in un affiancamento fattivo nelle questioni di politica sportiva territoriale.

ATTIVITA' SPORTIVA IN ORATORIO
Parliamo dell'irrisolto problema del rapporto tra sport in oratorio e attività dell'oratorio, soprattutto domenicale. In questi anni - anche grazie alle iniziative come quella che ogni anno fa incontrare il CSI con i preti -.la sensazione è che si sia passati da sport in oratorio come "male da curare" a sport in oratorio come "male necessario" (forse le affermazioni sono forti, ma è per offrire meglio l'idea). Crediamo, però, che non ci sia stato ancora il passaggio verso la piena coscienza delle importanti dinamiche educative che lo sport e le sue regole portano in sé, ma anzi che l'espansione dello sport in oratorio abbia raggiunto la soglia massima. Per contro, da parte di chi fa/organizza sport in oratorio è sempre più grande la disponibilità a raccogliere la sfida educativa verso i ragazzi, con tutti i suoi oneri e onori.

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