lunedì 14 gennaio 2008

LO SPORT NEGLI ORATORI A CERNUSCO

E' stato distribuito ieri in 13.000 famiglie cernuschesi un numero speciale di "Voce Amica", informatore cittadino mensile giunto al suo 83esimo anno di vita. Per motivi di spazio il mio articolo sullo sport in oratorio è stato ridotto: qui di seguito propongo dunque la versione integrale.

Ermanno

Raccontare lo “sport in oratorio a Cernusco oggi” non è cosa facile, anche perché significa dover descrivere due Associazioni Sportive differenti quali l’AS Sacer e la Polisportiva GSO Paolo VI, con una storia quasi trentennale e che costituiscono di fatto - nella loro globalità - la prima realtà sportiva della città con oltre 700 atleti (di cui circa 450 appartenenti all’attività propria dello sport in oratorio e circa 300 di iscritti a corsi vari).
Provo così a seguire 3 idee:
Una riflessione sullo sport in oratorio e sulla sua valenza educativa;
Una breve nota sul cammino dello sport in oratorio a Cernusco,;
Uno spunto prospettico alla luce della Comunità Pastorale nella nostra città.

EDUCARE ATTRAVERSO LO SPORT IN ORATORIO

“La presenza viva e attiva di una società sportiva è particolarmente importante. Lo è per l’Oratorio e, più in generale, per il territorio. Lo è perché dove si propone e si pratica lo sport in maniera sana e organizzata con criterio, si esprime un interesse indubbiamente positivo per tutte le persone e per la crescita armoniosa di ciascuna di esse, contribuendo così a costruire una vita sociale più umana e più umanizzante. Allo sport si associa sempre, di fatto, il coinvolgimento delle molteplici e diverse dimensioni che caratterizzano ogni persona: dalla dimensione fisica a quella psicologica, da quella relazionale e sociale a quella morale e spirituale. Voi spendete molte delle vostre migliori risorse per valorizzare, attraverso l’attività sportiva, tutte queste dimensioni delle persone che vi sono affidate. Con voi voglio credere in uno sport capace di allenare il cuore delle persone e di allenarlo ad amare, uno sport cioè capace di far crescere uomini e donne autentici, intelligenti, liberi, responsabili e felici”.
Così il Cardinale Dionigi Tettamanzi spiegava la sua idea di “sport in oratorio” il 20 Marzo 2004 in occasione della XVIII Assemblea Elettiva del CSI di Milano, ribadendo quanto la pastorale dello sport costituisca un momento necessario e una parte integrante della pastorale ordinaria della comunità parrocchiale.
Del resto, la rilevanza sociale che lo sport in generale ha assunto nella società e la crescente domanda di “sport per tutti” rappresentano un importante aspetto del quale le proposte educative dei nostri oratori non possono fare a meno.
Per quanto riguarda l’importanza dello sport in oratorio, basti pensare al suo ruolo formativo, per il quale lo sport è normale risorsa nel percorso di formazione della persona, attraverso la quale venire a contatto con valori quali il rispetto delle regole, il rispetto dell’avversario e dei compagni, l’assunzione di responsabilità, l’impegno a migliorarsi, ecc.
Oppure considerare il suo ruolo missionario, per il quale lo sport in Oratorio è e rimane una efficace opportunità di aggregazione e di coinvolgimento di molte persone – ragazzi e adulti - favorendo la crescita dello spirito comunitario anche tra coloro che non avvertono immediatamente l’appartenenza ecclesiale.
O ancora pensare al suo ruolo di accoglienza, che affida all’attività sportiva ben condotta in Oratorio il compito di essere strumento per l’attivazione di relazioni educative significative, continuative e durature anche tra persone con cammini personali e familiari differenti.
Bellissima la definizione dello sport in oratorio scritta dai Soci Fondatori nella “Carta dei Valori” della Polisportiva GSO Paolo VI: Un servizio educativo, attraverso lo sport, vivo sul territorio, che guarda “Oltre”. Davvero, attraverso lo sport, l’Oratorio può guadagnare una marcia in più e lo “sport in Oratorio” appartiene a pieno titolo al progetto educativo dell’Oratorio e della Parrocchia, senza paura di assumersene oneri e onori.

IL CAMMINO DELLO SPORT IN ORATORIO A CERNUSCO

L’AS Sacer e la Polisportiva GSO Paolo VI dei giorni nostri sono il frutto di un lungo cammino di crescita, riflessione, progettualità, organizzazione. Per darne un’idea, racconto brevemente quanto fatto negli ultimi sette anni per rilanciare l’attività sportiva dell’Oratorio Paolo VI, nata nel lontano 1981: scelgo questa esperienza perché è quella che conosco più da vicino.
Nel settembre 2001 il progetto di rilancio del GSO mosse i primi passi, sviluppandosi secondo 3 direttrici: il riposizionamento dell’attività sportiva verso i più piccoli e la crescita della cultura di “educare attraverso lo sport”, il tutto all’interno del progetto educativo dell’Oratorio Paolo VI; lo sviluppo del GSO in senso Associativo e Polisportivo, con l’aggregazione di nuove disponibilità, soprattutto da parte di genitori; la ristrutturazione delle strutture e degli impianti sportivi dell’oratorio, con la costruzione di una palestra e l’adeguamento dei campi di calcio a 7 e a 11 giocatori. In questi sette anni, il lavoro svolto ha visto proprio lo sviluppo di queste linee guida, con evidenti risultati: la crescita degli atleti fino circa 310 iscritti (stagione 2007/08, quella attuale, esclusi gli iscritti ai corsi), con 3 su 4 di essi al di sotto dei 16 anni; il coinvolgimento di oltre 60 persone volontarie per lo svolgimento delle varie attività del GSO, aperte ad una formazione costante; la crescita del settore volley, soprattutto al femminile, che ormai rappresenta il 45% degli atleti; il passaggio Associativo, con la costituzione della Polisportiva GSO Paolo VI il 20 Giugno 2004 e l’approvazione della “Carta dei Valori”; la declinazione organizzativa polisportiva, con l’affiancamento di “coordinamenti di settore” al Direttivo eletto dall’Assemblea dei Soci; e infine la ristrutturazione degli impianti sportivi di cui la nuova palestra rappresenta, in realtà, il primo e bellissimo passo in attesa della sistemazione dei campi da calcio.
Tutto questo per dire che lo sport nei nostri oratori non è più uno sport “di Serie B” rispetto alle altre Associazioni sportive, ma è sempre più la storia – bellissima – di laici corresponsabili e formati che credono nell’educazione attraverso lo sport dei più piccoli anche attraverso una proposta qualitativamente organizzata. Per questo AS Sacer e GSO Paolo VI sono ricchezza feconda per questa nostra società, città, comunità parrocchiale; tesoro prezioso da coltivare e custodire.

IL FUTURO DELLO SPORT NEI NOSTRI ORATORI

Il cammino unitario intrapreso dalla Chiesa a Cernusco lo scorso Settembre non ha lasciato indifferenti anche i Gruppi sportivi dei nostri oratori, la cui riflessione su come proseguire con maggiore sinergia nella proposta dello sport in oratorio nella nostra città era di fatto già iniziata da tempo (vedi ad esempio l’incontro pubblico “Lo sport in oratorio Cernusco” del 19 Settembre 2006). Alcuni passi di cammino di comunione ci sono stati durante tutto l’ultimo anno: cito i due esempi del coinvolgimento delle squadre dell’AS Sacer nella storica giornata di inaugurazione della nuova palestra del Paolo VI a marzo e la proposta sportiva – accolta da alcuni ragazzi - di calcio a 11 al GSO per gli atleti di una squadra di calcio a 7 dell’AS Sacer al termine del loro percorso sportivo.
La sfida che AS Sacer e GSO Paolo VI raccolgono ora è quella di tradurre sempre più concretamente anche in ambito sportivo questa unità pastorale cittadina che le nostre comunità stanno costruendo. Pochi giorni fa, sabato 22 Dicembre, si è fatto un passo apparentemente piccolo, ma simbolicamente grandissimo: oltre trecento bambini, genitori e allenatori hanno invaso l’Auditorium “Aldo Moro” per la festa di Natale del calcio in oratorio a Cernusco, primo storico evento con tanto di cappellino ricordo con i loghi di entrambe le Associazioni. Anni di sana rivalità sportiva sui campi di calcio non si cancellano tra i ragazzi in una serata (il derby esiste anche per noi…), ma è solo con passi evidenti come questo che un’idealità comune di sport in oratorio si fa convinzione e consuetudine.
Al di là di un’unità associativa, che certo deve essere messa in conto come possibile sviluppo finale, sono chiesti in questo momento testa e cuore, di azione e di progettualità, che permettano di aprire relazioni, offrire prospettive, proporre iniziative comuni, valorizzare i talenti di ciascuno. La volontà non manca. La comunità pastorale è fatta da persone, da noi stessi anche in quanto allenatori e volontari di GSO Paolo VI e AS Sacer.

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