mercoledì 1 aprile 2009

ITALIA MUCH MORE


Sono stato ieri a Roma, all'Auditorium dell'Ara Pacis, per la conferenza stampa di presentazione della nuova campagna pubblicitaria a sostegno dell'Italia come meta per i turisti di tutto il mondo. Erano presenti - tra gli altri - Matteo Marzotto, presidente dell'Enit, e il Sottosegretario con delega al Turismo Michela Vittoria Brambilla.
Innanzitutto dico a titolo personale che l'Italia che torna a comunicare il proprio marchio nel mondo dopo 3 anni di silenzio è una bella notizia. Si può fare "much more" - per esempio sfruttando gli eventi sportivi internazionali che si svolgono in Italia per veicolare messaggi in chiave di ricettività turistica...qualche idea ce l'avrei;-) - per quella che è probabilmente la prima industria del paese, ma è un buon inizio. Ho avuto l'impressione, assistendo alla presentazione e ascoltando i suoi contenuti, che l'impatto sull'Ente da parte di Matteo Marzotto sia stato molto positivo, portando una dinamicità probabilmente non conosciuta in precedenza.
Su youtube lo spot in versione 60".
ps: non sono un esperto d'arte e di architettura, ma arrivando dal fondo di via di Ripetta a piedi e vedendo in lontantananza l'edificio bianco e squadrato che contiene l'Ara Pacis avvicinarsi sempre più, ho avuto nella testa la sensazione che Sgarbi esternò, definendolo "una pompa di benzina texana nel cuore di uno dei centri storici più importanti del mondo". Mie considerazioni da profano
.

1 commento:

Luciano Ardoino ha detto...

Questi signori, Brambilla & Co., che attualmente stanno amministrando il settore turistico nazionale, hanno più volte affermato che nei decenni passati il compartimento ha riscontrato notevoli carenze gestionali, amministrative e progettuali; alle quali mi sono, ma non da solo, prontamente associato elencando il come questo importante distretto sia sempre più diventato il ricovero clientelare per politici trombati, raccomandati e nullafacenti che accumunavano le loro incompetenze nell’improduttività generale.
L’ennesimo cambiamento ed i ripetuti annunci dei governi che si sono succeduti nell’ultimo trentennio e più, hanno solamente contribuito alla mediocrità del nostro turismo, confermando i dilettantismi a danno degli operatori, dell’indotto e della nazione stessa; comportando al nostro indirizzo l’ilarità e lo stupore generale da parte dei veri professionisti del turismo internazionale.
Dopo le ultime elezioni dello scorso aprile 2008, l’interesse dimostrato attraverso variegati proclami da parte del nuovo direttivo aveva invero creato qualche speranza negli addetti ma i risultati dei dati pervenutici, le statistiche ed il modo, a mio parere infantile, di programmare il marketing internazionale, come la probabile inesperienza a rimediare ai problemi interni del passato, hanno mantenuto inalterata la certezza che stiamo continuando a martellarci i testicoli da soli cercando inutilmente di dimostrare al mondo che ci stiamo o ci siamo lavati e puliti ma dimenticando di cambiarci le mutande, come dal famoso detto dei nostri cari avi.
Risulta infatti evidente che la trasformazione positiva, come in qualsiasi altro settore aziendale, vada innanzi tutto avviata dal miglioramento del prodotto mentre solo a posteriori attraverso un piano di marketing mirato che diversifichi ed elenchi i risultati ottenuti.
Quello recentemente proposto risulta addirittura chiaramente copiato dagli stessi errori del passato (italia.it), ripagato e riproposto, come nel recente caso delle strategie dell’Enit con il tanto decantato “To much more” e così ben descritto da Francesco nel suo blog, risalta ancor più che la quasi totalità di questi inutili e dannosi personaggi, che sono stati incautamente demandati ed eletti ad inconcludenti discussioni sul turismo, darebbero maggiori soddisfazioni se rivolti probabilmente ad un altro lavoro; diciamo agricolo.
Il danno che ne deriverà sarà presumibilmente irreversibile ed ancora una volta i giornali esteri del settore con le maggiori associazioni mondiali ci descriveranno con la solita ironia mentre il Colosseo, che rappresenta l’immagine dell’Italia nel mondo, continuerà a chiudere le visite alle 16:00; esempio unico di turismo professionale … il loro.
La storia la sappiamo e le rane che si gonfiano per apparire più grandi o della propria magnificenza dopo un po’ scoppiano, ma lasciano uno stagno pieno di brandelli e sporco, alla cui pulizia dovranno sopperire i prossimi e dopo questi altri ancora, peggiorandone di volta in volta una definitiva e chiara soluzione.
Patate, forse è meglio raccogliere patate ma senza alcuna offesa per gli utili raccoglitori dei buonissimi tuberi.
Luciano Ardoino
Fonte: http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.com/