lunedì 16 luglio 2012

BIKE SHARING A CERNUSCO: APPROVATA L'ESTENSIONE FINO AL 2016

Approvato dal Consilio Comunale il rinnovo della gestione del Servizio di Bike Sharing fino al 2016. Questo il testo del mio intervento di questa sera a presentazione della delibera al Consiglio. 15 voti favorevoli, 1 astenuto (Mossini), nessun contrario, assente Gargantini.

"Come illustrato in commissione, con questa delibera si propone di estendere fino al 31.12.2016 la convenzione tra i Comuni di Cernusco, Carugate e Pioltello x la gestione del servizio di Bike Sharing, con il nostro Comune come capofila del progetto. Identica delibera é stata approvata dal Consiglio Comunale di Pioltello la scorsa settimana e sarà sottoposta ad approvazione in occasione del prossimo Consiglio del Comune di Carugate.

Questa occasione ci offre stasera l'opportunità di sottoporre il servizio bike sharing ad una prima verifica dopo poco piú di un anno dalla sua attivazione (2 Giugno 2011)

Vorrei introdurre questa verifica con una premessa: al di là dei numeri - che sono assolutamente in linea con le aspettative e forse anche di piú - credo che questo servizio, i parcheggi delle bici nelle nostre strade e le sue bici in transito sulle ciclabili abbiano prima di tutto il merito di esprimere l'idealità di buone pratiche da seguire per rendere concreto uno stile di via attento all'ambiente.

In poco piú di anno sono state 5.257 le transazioni effettuate da parte di 175 utenti attivi per complessivi 11.577,6 km percorsi. Tale chilometraggio é da intendersi come distanza minima poiché non é possibile misurare né transazioni al di fuori della distanza piú breve tra stazione di ritiro e stazione di consegna, né transazioni con ritiro e consegna nella stessa stazione. La distanza media percorsa é stata di 2,20 km e il tempo medio di transazione di 5,2 minuti.

Un'analisi delle transazioni indica come Cernusco e le sue tre stazioni di Bike Sharing - una per ciascuna delle due stazioni della Metropolitana di viale Assunta e di Villa Fiorita e una in via Torino zona Industriale - sia senza dubbio il centro di questo sistema: il 72% delle transazioni parte da una delle tre stazione della nostra città, il 75% vi si conclude. Ancora: una transazione su tre parte dal parcheggio di Bike Sharing di Viale Assunta; sempre una su tre arriva al parcheggio della zona industriale. L'obiettivo principale di questo bike sharing (quello cioè di integrare attraverso l'uso della bici l'ultimo tratto del percorso quotidiano casa - luogo di lavoro effettuato con la metropolitana) appare centrato.

Oltre che dalla comunicazione per rafforzare il numero di utilizzatori rispetto a questa funzionalità, lo sviluppo del nostro servizio di Bike Sharing passa ora certamente da un incremento di posteggi-bici che intercettino altre esigenze di spostamento: gli studenti delle scuole superiori come l'Itsos, come proposto dal Comune di Carugate; gli abitanti di paesi sull'asse orizzontale del naviglio per una fruizione di tempo libero e in questo senso Vimodrone é nella fase piú avanzata di valutazione del progetto, aggiungendosi a breve; utenti del bike sharing di Milano a cui integrare stazioni del nostro bike sharing in corrispondenza delle loro nelle zone piú a Est della città. Opzioni - alcune suggestive - emerse in commissione e nel gruppo di lavoro tra i comuni, certamente da studiare.

Chiudo riprendendo la premessa. 11.577,6 km percorsi in bici corrispondono a circa 1.852,42 Kg di CO2 non prodotta (stima Ufficio Mobilità del Comune di Cernusco). Considerando che una pianta (quale una essenza arborea di alto fusto) in clima temperato situata in città (quindi un contesto di stress ambientali più elevati rispetto ad un contesto naturale) assorbe circa 15 kg CO2/anno (fonte Retemia), un anno di bike sharing ha sviluppato i benefici di circa 120 alberi idealmente piantati in città.

Come ho avuto già modo di dire in questi giorni, la tecnologia non si traduce in un'idea di sviluppo se non é posta in essere dalle persone attraverso i loro comportamenti e diffusa per effetto dell'esempio che ciascuno di noi rapppresenta per i propri vicini, in una sorta di contagio sociale: é la grande opportunità di cambiare il volto delle nostre città non espandendo le aree urbane e distruggendo aree verdi ma cambiando invece il modo di vivere lo spazio.

Il bike sharing ne é un esempio concreto"

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