Buonasera, buonasera a tutti e grazie ai giovani musicisti che si sono esibiti su questo palco, contribuendo a rendere indimenticabile questa serata.
Tra pochi minuti vivremo il cuore di questa undicesima edizione de "Il Gelso d’oro", l’evento che dal 2008 apre la nostra Fiera di San Giuseppe e premia i cittadini e le organizzazioni cernuschesi che hanno conferito lustro e importanza alla città, grazie alla loro opera nei diversi campi dell’arte, dell’economia, della cultura, della solidarietà o dello sport.
Saluto i 6 membri della commissione chiamata dal Consiglio Comunale a giudicare le proposte avanzate dai cittadini: Ciro Angrisano, Guido Cavalletti e Mina Facchi; Maurizio Fioravanti, Andrea Frabretti e Bruno Genesio. Li ho voluti citare (nuovamente) per ringraziarli dell’interpretazione davvero istituzionale e nello stesso tempo appassionata con cui hanno assolto insieme il loro compito.
Qual è il senso di consegnare oggi una benemerenza civica?
Tra le tante positive letture che possono essere date a questa iniziativa, mi piace questa sera condividere con voi l’idea che - in una società spesso chiusa su sé stessa, impegnata nella critica da social, diffidente e a tratti rancorosa - con il Gelso d’Oro vengono invece messe in circolo storie buone di vita concreta.
Storie buone, di quelle che ci consegnano ricordi e ci allargano orizzonti, ci fanno sentire comunità, ci danno appigli e radici nel nostro progettare continuamente il futuro, nel pensare a quella che sarà Cernusco sul Naviglio tra 10, 20, 100 anni.
Storie buone di vita concreta, perché ogni idealità e ogni slancio ha senso ed è utile se non rimane astratto ma invece atterra nella vita di ogni giorno, nelle storie delle persone che diventano storia, la nostra storia: collettiva, di 100 anni fa; oppure di quella che scriviamo quotidianamente oggi; a cui abbiamo dedicato un’intera vita; oppure di quella che è diventata passione per la città e per le sue persone.
Con il Gelso d’oro celebriamo la bellezza, questa bellezza, la bellezza delle persone.
E allora grazie a chi questa sera è protagonista di queste storie e a chi le ha portate fino a questo palco, proponendole: da oggi sono patrimonio di ciascuno di noi e della nostra comunità.
Questi sono i premiati dell’edizione 2018 (in rigoroso ordine
alfabetico):
NELLO CANDUCCI
Per l’esempio educativo
per generazioni di studenti e di appassionata narrazione della nostra città
NUOVA COOPERATIVA AGRICOLA CERNUSCHESE
Per l’espressione dei valori
di dignità, lavoro, indipendenza economica, cooperazione per lo scopo
condiviso, mutualità, che costituiscono il fondamento di cent’anni di storia
cernuschese.
MASSIMO RECALCATI
Per l’eccellenza
riconosciuta a livello internazionale nel campo della psicoanalisi e nella
lettura della società di oggi, che non dimentica le sue radici e il
vissuto nella nostra città.
SARA TRICELLA - alla memoria
Per il grande impegno
umano e sociale, svolto a favore degli ultimi.
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