In queste ultime settimane si è aperta sui social una
discussione promossa dal Rugby Cernusco sulle condizioni del campo e delle
strutture da loro utilizzate che mi ha più volte visto citato come
responsabile, quasi artefice. L’ultima nota al riguardo “Rugby Cernsuco e
Ammnistrazione Zacchetti: ancora solo parole, di opere indispensabili nessuna
prospettiva” è di ieri (QUI IL LINK).
La piazza virtuale di Facebook non è il mondo reale ma
sono sempre stato convito che la positività dell’avere più canali di
comunicazione aperti tra Istituzioni e cittadini, superi di gran lunga gli
aspetti negativi. E’ per questo che l’ho sempre utilizzata e che, anche in
questo caso, ho deciso di rispondere qui a una questione che probabilmente
sarebbe più costruttivo affrontare in sedi istituzionali. Come ho sempre fatto
con ogni associazione sportiva, come ho sempre fatto con il Rugby Cernusco non
più tardi dello scorso 27 Novembre e poi a Dicembre, in occasione della Festa
di Natale.
Attenzione però. Le sedi istituzionali devono rimanere
e rimarranno il luogo in cui gli uffici del Comune e l’Amministrazione daranno
risposte, punto su punto, ai dubbi su mancanza di sicurezza, noncuranza degli
spazi e manutenzione mancata messe in evidenza dal Rugby Cernusco nelle
comunicazioni pubbliche diffuse nelle ultime settimane e rivolte a questa e
alla precedente Amministrazione, in cui ho ricoperto il ruolo di Assessore per
sette anni. Non affiderò, dunque, a questo canale risposte che qui non
trovano il giusto spazio, la giusta riflessione e l’attenzione, anche in
termini tecnici, che meritano.
A questo canale sento di affidare un altro tipo di
messaggio.
A chi dice che ‘il tempo delle parole è scaduto’
voglio rispondere in modo chiaro e netto: da Sindaco mi impegnerò insieme
all’Assessore allo Sport Grazia Vanni affinché mai nessuno possa far scadere
quel tempo.
Perché il tempo delle parole è il tempo del dialogo e
del confronto reciproco, che sono e devono essere i due fari che sempre guidano
il rapporto tra Istituzioni e cittadini. E nessuna delle due parti dovrà
sentirsi giustificata nel dire che quel tempo è scaduto: sarebbe una
sconfitta.
Con il Rugby Cernusco, per quanto mi riguarda, il
dialogo rimane e rimarrà sempre aperto, ma nell’ottica di costruzione e non di
distruzione. In città esistono 42 società sportive: con tutte loro il tempo
dell’ascolto non scadrà mai, ognuna con la propria dignità, pari alle altre
indipendentemente dalla propria forza.
Con i rugbisti cernuschesi il dialogo sulla loro
crescita, il loro futuro, le strutture e gli sviluppi per migliorare le
condizioni di gioco è aperto da anni e aveva permesso sul finire del 2015 di
iniziare una discussione a partire dalla loro proposta per migliorare insieme
l’impiantistica sportiva che li riguardava, trovando da parte
dell’amministrazione un’ampia disponibilità ad un approfondimento. Proposta
che, però, non è stata portata avanti dalla società per scelte diverse di cui
l’Amministrazione Comunale prese atto e ancora oggi personalmente rispetto, ma
che fin da subito mostrarono con chiarezza a tutti i protagonisti di quanto i
tempi di intervento si sarebbero dilatati.
Da quel confronto, passando per la Consulta dello
Sport e anche per quell’ultimo incontro del 27 Novembre 2017, insieme
all’Assessore allo Sport Grazia Vanni e agli uffici ho continuato e continuiamo
proprio in queste settimane il lavoro di progettazione e realizzazione dei vari
interventi anche legati agli impianti sportivi e sul cui sviluppo sono sempre
disponibile ad aggiornare ogni società sportiva, anche il Rugby Cernusco.
Perché i tempi dell’ascolto non li dettano le
società, non li detta il Sindaco e non li dettano gli uffici: li detta il
confronto, la programmazione delle opere, la disponibilità degli spazi e i
bisogni delle città. Della città tutta. Con pari dignità e pari diritto.
Ripartiamo da qui.
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